Come "sentire,, la virgola

Come "sentire,, la virgola LA DIFESA DELLA LINGUA ITALIANA Come "sentire,, la virgola La pausa più lieve del discorso è una faccenda d'orecchio, di gusto e di stile Norme rigorose sulla punteggiatura, quali invoca un nostro lettore, non ci sono, specialmente riguardo all'uso della virgola, da pochi abusata e trasandata da moltissimi, e specialissimamente riguardo all'uso della virgola prima della particella Che (congiunzione o pronome): una questione a cui si abbindolò ■persino il senno linguistico d'un Daniello Bartoli. Che fuori dalle regole primarie, reperibili in ogni buona grammatica, l'appuntare o no sia una faccenda d'orecchio, di gusto e di stile, è comprovato dall'uso affatto originale che il Dossi fa del più elementare dei segni in questo periodetto: « Il gallo , eanta ». A rigore, in una proposizione semplice, la virgola non può frammettersi tra il soggetto c il predicato; eppure quella virgola, isolante il canto del gallo, produce un piccolo effetto di poesia. Non altrimenti l'oste svegliato usa d'istinto la virgola enfatica nel proverbiale cartello: «Sabato , trippa», e cosi la (virgola vocale) ramante svogliata: « Oggi , no ». La virgola ivirgula, verghe! ta) segni, la pausa più lieve, oltre la quale non ci sono più segni. O se vi sono, sono appiuito le virgole non necessarie, la cui elezione è rimessa allo scrupolo e tal volta al genio dello scrittore. In caso che manchino, tocca al lettore, leggendo, supplire al difetto. Si prenda questo luogo di Gasparo Gozzi: « Imperocché (i tre astrologhi) cominciavano a vedere per le vie vecchie con nastri vermigli o turchini che danzavano... ». Per ovviare allo sconcio che vecchie sia preso come attributo di vie, una virgola non ci sarebbe stata male; ma lo scrittore non l'ha messa. Onde l'osservazione di Ottavio Targioni Tozzetti: « Bada di legger bene, facendo piccola pausa dopo Die. La virgola sarebbe troppo: e qui giudica come insufficientemente si possano determinare per segni certe particolarità efficacissime del linguaggio parlato». Più lontano nei secoli Alessandra Macinghi negli Strozzi scrisse: « L'uomo, quando è uomo, fa la donna donna »: e anche qui un desiderio, un sospiro di virgola s'insinua prima dell'ultimo donna. E tra i moderni, il ferratissimo Albini, tutto arrotalo di latino, e il classicista Valgimigli. per il risparmio d'una ^virgola nei rispettivi passi: « Ma una cosa importa sommamente avvertire, non ancora nettamente e adeguatamente avvertila: inavvertita non "dico (,) perche, ■ se altro mi sfugge, non però il cenno espresso I dimentico che ne fa l'amico mio Severino Ferrari ecc. » e « 'Cosa miracolosa' disse di Saffo (.1 Strabone »; hanno forse propiziato momentanee traveggole (non dico perche; Saffo Strabone). Per contro l'acribia delle pause (che aveva imparata dal suo Boccaccio) indusse talvolta il Fornaciaio a premettere il segno della virgola financo al segno di parentesi: « Finare e I^ifinare, si disse , le se ne trovano non pochi esempi) per finire e rifinire ». Va però detto che, essendo codeste virgole espletive ,in disgrazia a copisti e stampatori, gli esempi sopra recati vogliono essere presi con beneficio d'inventario, potendosi dare che negli autografi si trovassero le virgole che invece mancano nelle edizioni vulgate. Ma perché, in tanto strepito e confusione di casi anche linguistici, abbiamo voluto occuparci d'una quisquilia come questa della virgola ad libitum'! Perché nella punteggiatura, chi perde il senso del piccolo perde presto anche quello del grande, e dall'erosione della virgola prudenziale o artistica passa facilmente a quella della virgola necessaria al sesto del discorso e, quindi, per gradi, alla trascuranza di tutti gli altri segni. Onde quei fiori di asintattismo che si colgono dappertutto ma più nei titoli e nei sommari dei giornali, alieni per istituto dall'appimtare: « Il dottor Calabresi era il commissario di P.S. che aveva indagato sulla strage di piazza Fontana e dalla finestra del suo ufficio precipitò l'anarchico Pinelli »; dove il compilatore, dimenticando che Precipitare si può anche prendere attivamente, ha attribuito al soggetto « dottor Calabresi », in tanta nudità di virgole, quello che certo non intendeva attribuirgli. Anche i migliori dei noslri grammatici non dimostrano pel segno coma la sensibilità che ci vorrebbe. E' vero che la proposizione attributiva non premette la virgola, quando spiega il sostantivo precedente e ne compie il concetto; ma non ne segue che quando essa sia sospesa («Gli amici che non credevano in lui...»), davanti all'aporiosi («...lo abbandonarono»), un orecchio ritmicamente educato non ricerchi la pausa d'una virgola. Chi abbia eletto di vivere e morire grammaticalmente, comunque vadano le cose del mondo, non avrà in conto di bazzecole le cose che si son dette. Leo Pestelli