La lunga notte dei modenesi nella morsa dell'alluvione di Franco Minelli

La lunga notte dei modenesi nella morsa dell'alluvione Il Panaro e il Secchia hanno minacciato d'allagare la città La lunga notte dei modenesi nella morsa dell'alluvione I fiumi che scorrono alla periferia, rotti gli argini, hanno invaso le campagne - Soltanto il pronto intervento delle squadre di soccorso ha impedito che la situazione precipitasse - Case sgomberate e centinaia di capi di bestiame salvati - La situazione è grave nei comuni vicini, dove l'acqua del Secchia dilaga nei campi (Nostro servizio particolare) Modena, 16 settembre. Angoscia e paura per i modenesi, assediati nella città dall'alluvione. Una notte interminabile, con le acque dei fiumi che irrompevano d'ogni parte, minacciando i popolosi quartieri della periferia e addirittura l'antico centro storico. La paura è cessata soltanto con le prime luci dell'alba. Un mattino livido sotto la pioggia: attorno alla città c'erano casolari abbandonati, campi e strade allagati, armenti in fuga. Uno spettacolo allucinante in cui rieccheggiavano soltanto le voci degli uomini delle squadre di soccorso, il rombo degli automezzi impiegati nelle operazioni di sgombero e di salvataggio, l'ululato delle sirene delle auto della polizia impegnate a riannodare il sistema viario sconvolto in più punti, a ripristinare il traffico sulle principali arterie che erano state raggiunte dalla piena dei fiumi Secchia e Panaro. L'alba ha anche colto gran parte dei modenesi e le massime autorità della città e della provincia ancora desti, stremati dalla lunga e faticosa veglia, spossati dagli sforzi sopportati per apprestare i soccorsi e arginare l'alluvione. Negli uffici del municipio, della prefettura, della polizia, del genio civile, dell'amministrazione provinciale per tutta la notte è stato un andarivieni frenetico, un intreccio intricatissimo e costante di telefonate, di ordini e di disposizioni. Il prefetto dott. Marchioni, ha stremato i suoi collaboratori; il sindaco, dott. Buigarelli, ha alternato le riunioni d'emergenza in municipio della Giunta e dei capigruppo consiliari con rapide puntate nelle zone colpite ó minacciate. All'alba calcava ancora stivali di gomma e arrancava nel fango a urlare disposizioni alle squadre di soccorso, che accorrevano nel buio a Modena Est, in località Filanda, a San Damaso, a Cittanova, Tre Olmi, Freto, Lesignana, al bivio di Campogalliano, in località Cavalcadora, a San Matteo, a Navicello, a Bomporto, a Bastiglia, per erigere coronelle, barricate di sacchi di sabbia, per tamponare tracimazioni e falle. L'impiego concertato di centinaia di uomini e tecnici ha avuto il rilevante risultato di salvare la città o almeno i suoi quartieri periferici direttamente minacciati. Modena Est, con la miriade delle sue industrie e dei suoi laboratori artigiani, non ha ceduto sotto la piena del Panaro e del Tiepido (invece dilagata sull'intera zona tra i due corsi d'acqua, lambendo via Saliceto Panaro e via Benedetto Marcello, nell'estrema periferia cittadina) grazie alle solide barricate di sacchi di sabbia febbrilmente erette dalle squadre. Durante la notte ha concorso pure a dare sfogo alla piena del Panaro il cedimento improvviso di un tratto 60-70 metri d'argine del fiume, a sud del ponte in ferro della vecchia Ferrovia Veneta, denominato « Ponte della Perlina », nei pressi di Navicello. Anche qui sono intervenuti tecnici del genio civile, e reparti dell'esercito che tuttora, mentre telefoniamo, stanno prodigandosi nel tentativo di tamponare la paurosa falla attraverso la quale l'acqua defluisce dilagando verso Albareto. Bastiglia e Bomporto. Nella zona, dove la situazio- ne si è così fatta ulteriormente drammatica, le acque avanzano su un fronte di tre chilometri che va da Navicello ai Torrazzi, con una profondità di 6 chilometri. Decine e decine di case sono state sgomberate. Centinaia di capi di bestiame sono stati tratti in salvo e trasferiti a bordo di automezzi nelle stalle del mercato bestiame della città, nel quale sono affluiti anche i necessari rifornimenti di foraggio. Nel volgere di poche ore l'Eca ha allestito una mensa per le popolazioni sfollate dalle zone colpite. Presso le scuole « P. Paoli », in città, sono stati predisposti alloggiamenti con cento posti-letto. Il servizio idrico è sotto controllo su tutto il territorio modenese, e sono pronte autobotti per il rifornimento di acqua potabile. La situazione nelle ultime ore si presenta contraddittoria, cosi come le notizie che pervengono dalle varie località: si alternano infatti notizie di miglioramenti lungo il corso del Panaro a notizie meno confortanti per il Secchia. Le zone attraversate da quest'ultimo fiume restano in stato d'allarme, in particolare a Concordia, San Possidonio e Cavezze già teatri in passato di gravi alluvioni. Si gtbVcnldcattende, di ora in ora, un'ul- j tenore onda di piena del fiu- ì me; la gente è angosciata, per j il timore di altri rovesci. Il traffico, anche se con difficoltà a causa dell'acqua e del fango che permangono sul fondo stradale, è stato | ripristinato sulle principali 1 arterie, « Autosole », « Autobrennero » e via Emilia. La drammatica sequenza \t0 mlzi0 "ella mattinata di Iier1, lua""0 S1 5,0110 notati ì i Prlmi allarmanti sintomi lun-i | ! i I go il Panaro: l'acqua è uscita dagli argini a Vignola, lambendo gli spalti del castello. Verso le 15,30, sono state chiuse al traffico l'«Autobrennero » e l'Autostrada del Sole per l'inondazione delusedi stradali all'altezza del raccordo, a Campogalliano, tra le due arterie. Più tardi la stessa sorte è toccata alla via Emilia, tra Castelfranco e la Fossalta, a pochi chilometri da Modena dove l'acqua ha raggiunto l'altezza di un metro. Il traffico da e per Bologna è stato interrotto e dirottato sulla Nonantolana. Al¬ le 19 le acque, sia del Panaro che del Tiepido, nel frattempo anch'esso straripato, hanno raggiunto la zona industrialo della Fossalta, mentre altri straripamenti si sono susseguiti a Sassuolo. Poi la lunga notte della paura. Franco Minelli Modena. L'autostrada del Sole assediata dall'alluvione provocata dallo straripamento del Secchia (Telefoto Ansa)

Persone citate: Marchioni, Panaro, Secchia