In Francia minacciate rivelazioni sugli imbrogli di 48 personalità
In Francia minacciate rivelazioni sugli imbrogli di 48 personalità Nuova ondata di panico nella classe politica In Francia minacciate rivelazioni sugli imbrogli di 48 personalità L' "Arcangelo", l'ex funzionario ministeriale che ha svelato alcuni casi di corruzione, si rifa vivo dal suo rifugio e rilascia un'intervista - La polizia gli dà la caccia in tutto il Paese, sorvegliate le frontiere - Scagionato dal "moralizzatore" il ministro Giscard d'Estaing (Dal nostro corrispondente) Parigi, 15 settembre. Se Gabriel Aranda, che minaccia di denunciare gli scandali del regime, tenterà di uscire dalla Francia, verrà immediatamente arrestato: l'ordine è stato dato alla polizia, tutte le frontiere sono sorvegliate. Ricercato dalla polizia e latitante, Gabriel Aranda si è tuttavia fatto intervistare da un giornalista del quotidiano «L'Aurore», al quale ha anche consegnato una lettera: notizia che ha provocato un notevole sgomento in seno alla maggioranza governativa, in particolare fra i gollisti. Ironizzando sui tentativi «interessati» di farlo passare per uno che non godi •'blio attualmente di tut¬ te le facoltà mentali, « l'arcangelo » ammonisce: « Prevengo caritatevolmente tatti coloro che si preoccupano per la mia salute, che io ed i miei amici possediamo 136 documenti (lettere firmate e rapporti ufficiali)' relativi ai piccoli e grandi imbrogli finanziari di 48 personalità pubbliche. Sono imbrogli contrari agli interessi dello Stato, che vengono puniti dalla legge». Gabriel Aranda non fa nomi. Alcune delle personalità corrotte sono tuttavia note, per gli scandali già scoppiati negli ultimi due anni: il deputato André Rives-Henrys, incolpato di truffa per la sua complicità nella disastrosa gestione della società immobiliare « La Garantie Fonciè- re »; l'ex sottosegretario di Stato Philippe Dechartre, compromesso ugualmente in uno scandalo immobiliare; il deputato Edouard Charret, che proteggeva a Lione gli sfruttatori di. donne; e parecchi altri individui che, con l'appoggio di personalità golliste, si sono resi colpevoli di vari reati, come ricatto, estorsione di fondi, truffe, false dichiarazioni fiscali e così via. « Come tanti francesi onesti — scrive Gabriel Aranda — ed evidentemente come il Presidente della Repubblica, sono stufo di tanti scandali e di tanti lestofanti. Agendo come faccio, denunciando pubblicamente gli scandali, servo lo Stato ed il Paese con scrupoloso rispetto della legge Spero in tal modo di appoggiare, con la mia modesta azione, quella del Capo dello Stato. Se avessi voluto vendere i miei documenti, invece di renderli pubblici gratuitamente nell'interesse generale, avrei potuto comperarmi dieci bei castelli ». Abilmente, Gabriel Aranda tenta di mettere dalla sua parte il Presidente della Repubblica ed alcuni ministri. Dopo aver reso omaggio all'azione di Albin Chalandon, ex ministro delle infrastrutture e degli alloggi (di cui fu collaboratore), egli dichiara che mai, durante il periodo in cui ha avuto modo di constatare tanti scandali, ha scoperto qualche cosa di colpevole nell'azione del ministro delle finanze, Valéry Giscard D'Estaing. Non tutti, per fortuna, sono corrotti, ma appare certo che molti lo siano. Benché Gabriel Aranda si dica in possesso di documenti compromettenti per 48 personalità, è certo che sono assai più numerose quelle che si sentono prese di mira. Malgrado la minaccia di processo che pesa su di lui, Gabriel Aranda appare deciso a non indietreggiare. Ma se molti sono convinti che egli è davvero disinteressato ed agisce con la convinzione di farlo per il bene del Paese, negli ambienti politici c'è chi si domanda se egli non venga manovrato da qualcuno. Forse anche da un partito della maggioranza, desideroso di indebolire il gollismo in vista delle prossime elezioni. Israele nega di avere avuto contatti con Gabriel Aranda, e questi smentisce la voce secondo cui sarebbe ebreo: il padre è un basco, ia madre di origine americana. L'uomo che fa tremare il regime gollista, Gabriel Aranda, scrisse, nel 1962, un libro sulla strategia sovietica fornendo una curiosa interpretazione degli avvenimenti storici: i comunisti dell'Unione Sovietica volevano scatenare, sin dal 1918, una seconda guerra mondiale, che, provocando la rivoluzione generile, avrebbe fatto di loro i padroni della Terra. Mussolini, vi si diceva tra l'altro, fu agente del piano segreto russo. I. m.
Luoghi citati: Francia, Israele, Lione, Parigi, Unione Sovietica
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