Pensioni: aumenti non ancora pagati

Pensioni: aumenti non ancora pagati Per un ritardo nei conteggi Pensioni: aumenti non ancora pagati Milioni di pensionati dovranno attendere due mesi - Protestano le associazioni di categoria (Nostro servizio particolare) Roma, 14 settembre. « "Motivi ili carattere tecnico », si afferma all'Inps, hanno impedito clic tutti i pensionali ricevessero, con l'assegno di settembre, i miclioraint'titi decorrenti dal I" Indili, come stabilito dalla legge IH."» dell'I I agosto scorso. Sta accadendo questo: al Centro elettronico dell'Istituto da un paio di mesi si stanno aggiornando Eli importi. La complessa operazione richiede il rinnovo del foglio del libretto di pensione sul quale sono riportate l'entità e la decorrenza della cifra percepita. E' avvenuto cosi anche in altre occasioni. Sennonché questa volta, l'orse anche per colpa delle vacanze, le cose sono andate più a rilento del solito e ci vorrà del tempo («due mesi», dicono all'Inps. « molto ili più », ribattono i sindacati i prima che tutto sia finito. Intanto circa quattro dei sette milioni di pensionati dell'Inps, tra luglio e fine agosto hanno ricevuto il libretto, con il foglio aggiornato nella decorrenza. Era opinione diffusa che le nuove pensioni sarebbero state pagate in questi giorni ma è accaduto il contrario: l'Inps ha fatto sapere che soltanto a conteggi ulti- mati (quindi non prima rlnllp feste di Natale) saranno corrisposti gli aumenti. I 2 milioni e 400 mila ex lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti) e gli 800 mila anziani che godono delle pensioni sociali, hanno già avuto di aumenti, Per le pensioni dei sei milioni e mezzo di ex lavoratori dipendenti la situazione e diversa da caso a caso: chi i; al minimo di pensione di vecchiaia, di invalidità e di riversibilità gli aumenti li ha Ria avuti; gli ex lavoratori dipen denti che sono sopra o sotto i j minimi (e sono la maggioranza) dovranno ancora aspe!lare, in quanto il conteggio dello nuove cifre ha bisogno d'una verifica delle posizioni assicurative caso per caso. La legge 485 prevede che per tali situa /ioni, cioè pcr coloro che hanno una pensione contributiva non al minimo, sia pagato un acconto di 30 mila lire entro ottobre, in attesa del conuna glio che dovrebbe essere corrisposto entro febbraio. II «grosso» delle pratiche, da smaltire riguarda, dunque, coloro che hanno lasciato it lavoro prima dell'entrata in vigore della «riforma» e chn avranno aumenti differenziati: dal 50"'o per le pensioni liquidate prima del primo gennaio 1952 al 10 per cento per quelle liquidate fra il gennaio 1967 e il .10 aprile 1968. Le federazioni dei pensionati aderenti alla Cgil, alla Cisl e alla Uil esprimono viva preoccupazione per i ritardi che si stanno verificando nei pagamenti, ritardi «che vanno a ricadere su persone che non godono certo di rosee situazioni economiche». Esse ricordano, inoltre, la assoluta necessità, recentemente ribadita al presidente del Consiglio Andreotti anche dalle confederazioni. di aprire un'altra fase di trattativa con il governo, sui problemi anco ra non risolti: elevamento e unificazione dei minimi ad un terzo del salario medio dei lavoratori dell'industria, agganciamento automatico della pensione alla dinamica delle retribuzioni, l'invalidità pensionabile, g. f.

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