ADDIO ALLE OLIMPIADI CRUDELI

ADDIO ALLE OLIMPIADI CRUDELI Monaco chiude con la speranza che Montreal ' 76 sia più umana ADDIO ALLE OLIMPIADI CRUDELI Un'austera cerimonia di chiusura - Quando è stata spenta la fiaccola, lo stadio è rimasto avvolto nel buio - Il commiato dell'ottuagenario presidente Avery Brundage - Cinque salve di cannone hanno accompagnato l'ammainarsi della bandiera dai cinque cerchi - Gli atleti accomunati nella sfilata finale - Intanto il "Villaggio" si è svuotato di colpo - Il falso allarme di domenica aveva rinnovato le ore di tensione - Restano dodici corone di fiori davanti alla palazzina della squadra israeliana (Dal nostro inviato speciale) Monaco, 11 settembre. In una serata fredda, al termine di una giornata di pioggia e di vento. Monaco ha chiuso la sua Olimpiade. Quando sul grande tabellone elettronico dello stadio è apparsa la scritta « Montreal '76 », ognuno ha pensato, soprattutto sperato, ad una ventunesima edizione dei Giochi meno sfarzosa, meno soffocante, più umana, soprattutto più serena. Il minuto di | silenzio dedicato alle vittime israeliane ha accomunato atleti e pubblico in un sentimento di cordoglio che è stato l'unico momento valido della cerimonia. Il « protocollo », ritoccato dopo la tragedia dei giorni scorsi, prevedeva che ogni nazione fosse presente allo stadio con soli otto elementi, preceduti da un portabandiera; però nessuno è voluto restare al villaggio, sono finiti tutti in pista in voluta confusione. Per l'Italia cavalieri, velisti arrivati da Kiel, qualcuno dell'atletica leggera, gli ultimi rimasti in un villaggio che in mattinata si è svuotato di colpo. Tutti hanno avuto molta fretta dì andarsene. Agli angoli delle grigie palazzine mucchi di immondizie — scatoloni, bottiglie vuote, barattoli, cartacce — aumentano lo squallore di un quartiere che diventa tollerabile solo nei giorni di sole. Al numero 31 della Connollystrasse, appoggiate al muro della casa che fu degli ' israeliani, dodici corone di j fiori marciscono sotto la pioggia. Una ha un nastro I tricolore, l'hanno deposta Val\ tro ieri gli azzurri vicino a quelle delle delegazioni della 1 Germania Ovest e della Franeia, della Spagna e dell'Inghilterra. Ieri notte, il villaggio ha avuto gli ultimi sus-1 sulti. Si sono sentiti dei colpi di arma da fuoco attorno alla palazzina dei francesi, l'allarme è dilagato rapidamente in questo clima di tensione cui nessuno sfugge. E. poco dopo, la notizia di un morto al limite della zona degli atleti, dove abitano i tedeschi dell'Est. nlucds, j I l Due episodi diversi, ma la ; realtà dei fatti è venuta fuori soltanto verso il mattino. Il morto è uno studente au-1 striaco di diciotto anni, Friedrich R., caduto — secondo la versione della polizia — da un pennone mentre tentava di rubare una delle bandiere olimpiche, grandi e dai delicati colori. Viveva al campo della gioventù di Shorndorf, alla periferia di Monaco, si aggirava attorno al villaggio a caccia di souvenirs dal pomerìggio. Neppure la burla della ma-1 a " . i — — — — 3 6 5 t) 3 :> x 4 9 11 7 9 10 ratona, del giovane che si è infilato sul percorso davanti all'americano Shorter, entrantrando in pista un attimo prima di lui è riuscita a far sorridere i tedeschi, che hanno visto nell'episodio un nuovo attentato alla loro Olimpiade. Pochi giornali hanno dato rilievo all'impresa del sedicenne Norbert Suedhaus, questo il nome del maratoneta abusivo, il quale l'aveva promesso agli amici: « L'ultimo giorno dell'atletica, mi voglio fare un giro di pista davanti ad ottantamila spettatori ». E' saltato da un ponticello sul percorso, ad un chilometro dallo stadio. Nes- \ suno l'ha fermato, il trucco1 del numero di gara sulla maglietta ha funzionato in pie-! no. Figlio di un oste, il giovane Norbert è stato fermato dalla polizia e poi subito ri- j lisciato, come è stato rilasciato uno studente napoletano sorpreso mentre tentava di impossessarsi di un1 vessillo olimpico dietro la Marienplatze, in pieno eentro cittadino. Stasera allo stadio quando è cominciata la cerimonia di1 chiusura erano in molti a te-1 mere qualche nuovo scherzo o qualcosa di peggio. Organizzazione e servizio d'ordine mobilitati, soldati con radio telefono e poliziotti in borghese in molti punti delle gra dinate. Non e successo nulla per fortuna, gli «Olimpiache Sommerspiele » hanno già pagato il loro tributo. Il pub- blico infreddolito, che nell'intervallo fra la gara di equitazione e la cerimonia era stato intrattenuto da esibizioni di cavalieri e di carrozze d'epoca trainate da splendide quadriglie, ha accolto senza molto entusiasmo i gruppi folclorìstici bavaresi. Applausi maggiori alle bandiere, tutte in gruppo, meno quelle delle nazioni che hanno lasciato i Giochi per i luttuosi avvenimenti della scorsa settimana. Avery Brundage. presiden te uscente del Comitato olim pico internazionale, ha poi chiuso ufficialmente i Giochipassando le consegne a Montreal con un breve discorso nel gitale si è augurato che la prossima edizione « sia una fonte di allegria e concordia ». Il mandato di Brundage scadrà a fine mese. La sua carriera di dirigente spor¬ tivo internazionale l'ottuagenario benestante americano l'aveva iniziata proprio in Germania, nel '35, inviato dal Ciò per controllare la situazione degli ebrei sotto il go¬ verno nazista. La considerò « non incompatibile » con gli ideali olimpici, ed allora i Giochi vennero confermati a Berlino, Vanno dopo. Fu quando Hitler si rifiutò di salutare Jesse Ovens, il campione negro della squadra americana. « Thank you, Avery Brundage » è comparso sul tabellone, quindi si è spenta l'il¬ luminazione artificiale, e nello stadio buio la fiamma olimpica ha brillato ancora qualche attimo prima di affievolirsi e spegnersi del tutto. I canottieri tedeschi dell'« otto » vittorioso in Messico Itanno ammainato la bianca bandiera dei Giochi, mentre dalla collina dell'Oberwiesenfeld sono partite cinque salve di cannone ed un finto arcobaleno di gas colorati in tubi di plastica compariva sullo sfondo nero del cielo. Ancora la sfilata di molti altri gruppi folcloristici, poi gli atleti si sono mischiati ai personaggi in costume per lasciare tutti insieme lo stadio e muoversi iti lenta processione verso il Villaggio, accompagnati dal riverbero delle torce di quattrocento scouts. Bruno Perucca | Monaco. Sfilano nello Stadio le bandiere di tutte le nazioni, precedendo il corteo degli atleti (Telefoto Associated Press)

Persone citate: Avery Brundage, Brundage, Bruno Perucca, Friedrich R., Hitler, Jesse Ovens, Norbert Suedhaus, Shorter