Come verrà impiegato il "prestito" a Genova

Come verrà impiegato il "prestito" a Genova Ieri la firma del documento Come verrà impiegato il "prestito" a Genova Quindici miliardi per realizzare opere in città - Le obbligazioni daranno una rendita del 7 per cento e saranno rimborsabili in vent'anni - Le prenotazioni da lunedì -1 pregi e difetti del piano (Dal nostro corrispondente) Genova, 8 settembre. Il sindaco di Genova. Giancarlo Piombino e l'amministratore delegato della Banca Commerciale Italia, Francesco Cingano, hanno firmato oggi pomeriggio il documento relativo all'emissione del prestito pubblico di quindici miliardi per la realizzazione di opere in città. Le obbligazioni, che daran j —: b| si seI Pi ci teono una rendita del~Mtte~per dcento, saranno rimborsabili din vent'anni: i titoli sono pre- —notabili presso gii istituti di Dcredito dal prossimo lunedì. E' la terza operazione di raccolta di fondi compiuta dal Comune di Genova negli ultimi due anni. In pratica .la amministrazione ha rastrella- chspneto circa quarantacinque miliardi da spendere in opere pubbliche, dopo che la città, in seguito al protrarsi di una grave situazione di bilancio, non era stata in grado di indebitarsi per una decina d'anni. Il vice sindaco e assessore I al bilancio Fulvio Cerofolini, socialista, nel corso della conferenza stampa di oggi | pomeriggio che ha preceduto la firma ufficiale del prestito, non ha nascosto che il livello di guardia dell'indebitamento del Comune sta per essere superato. D'altro j canto ha aggiunto che le spe- j se programmate non erano j più dilazionabili nel tempo e che comunque, gli enti locali devono per forza di cose correre dei rischi di crisi finanziaria perché non è ancora decollata la riforma bu- ! rocratica e amministrativa, i Quali sono i limiti e i pregi j dell'operazione? L'aspetto po-1 sitivo è dato soprattutto dal-1 la scelta dei problemi con- j creti vincolati all'utilizzazione dei fondi del prestito. Dopo molti anni di ristagno della vita culturale della città, è stato infatti deciso di dare il via ai lavori di rifacimento | del teatro comunale dell'Opera Carlo Felice, distrutto da i un bombardamento (attuai-1 mente una ristretta stagione concertistica e operistica si i svolge in un teatro nato per la prosa e per la rivista) e , del Chiostro medioevale di Sant'Agostino, nella zona più i antica di Genova, dietro Por- i ta Soprana. Il chiostro sarai poi utilizzato come museo1 della scultura di tutti i tempi. Sant'Agostino, danneggiato dalla guerra e praticamen- i te abbandonato è uno dei po- j Chissimi chiostri romanici di ; pianta triangolare. Per il teatro si spenderanno tre miliardi e mezzo, per Sant'Agostino mezzo miliardo. Un altro aspetto positivo e l'impegno di due miliardi pei la realizzazione di impianti sportivi. In dieci anni a Genova sono state costruite soltanto due piscine. Insomma siamo di fronte a un'inver-1 sione di tendenze. Il rimanen-1 te dei 15 miliardi è frazionato nei diversi settori d'Intervento del Comune, strade, edilizia popolare, viabilità e cosi I via. Proprio in questo ragionato frazionamento delle spese sta forse, il maggior limite dell'attuale prestito e eli tutta la complessa operazio- i ne di indebitamento iniziata l'anno scorso. Ci si trova di J fronte, alla conclusione, a un i cumulo di 45 miliardi spesi, i sia pure con una certa sag- i gezza, ma senza alcuna fantasia politica. I settori dell'intervento pubblico sono anco- ! ra visti a compartimenti sta-1 gni; manca una prospettiva di programmazione urbanistica ed economica. Non si ha, insomma, l'immagine della città dell'avvenire. Ed è molto strano che queste operazioni finanziarie, cosi ad alto livello, non siano state collegate ai problemi sollevati dal piano regolatore, i cui studi sono attualmente in corso. L'esempio classico di questa omissione viene dal problema della me tropolitana, ancora una volta lasciato dietro la porta. La metropolitana, ormai è stato assodato, è l'unico mez zo per risolvere il problema del traffico in una città stretta e lunga come Genova, inoltre, c'è da ricordare che l'Azienda municipalizzata dei trasporti ha un passivo che incide per un sesto nel bilancio comunale. Il sindaco ha spiegato la scelta che ha portato a escludere la metropolitana dalie spese in programma: « Il costo dell'opera — ha detio Giancarlo Piombino — è troppo elevato, si parla di trenta miliardi. Nessuna città italiana se si esclude Milano, per il primo tronco, c in condizione di sola. Aspetteremo un finanziamento dallo Stato quando sarà varata una legge sne cìale ». p. 1. dL"tenaDdTm(ccfarcelaci"

Persone citate: Carlo Felice, Francesco Cingano, Fulvio Cerofolini, Giancarlo Piombino

Luoghi citati: Comune Di Genova, Genova, Milano