Pagato un riscatto di mezzo miliardo per il dirigente della Philips e altri due

Pagato un riscatto di mezzo miliardo per il dirigente della Philips e altri due Liberato dai guerriglieri argentini a 33 ore dal rapimento Pagato un riscatto di mezzo miliardo per il dirigente della Philips e altri due Trattative tra la compagnia olandese e il "commando" fìloperonista - L'episodio è un grave scacco per il regime di Lanusse, che riteneva di avere ormai distrutto la guerriglia urbana Buenos Aires, 7 settembre. Jan Van De Panne, il presidente del consiglio di amministrazione della Philips argentina, rapito l'altra mattina mentre si recava al lavoro, è stato rilasciato ieri sera, dopo essere rimasto trentatré ore nelle mani dei guerriglieri. La Compagnia ha versato una somma imprecisata per la liberazione del suo dirigente. Si ritiene che la somma pagata ai rapitori sia quella richiesta, cinque milioni di pesos (circa trecento milioni di lire). Secondo un portavoce della Philips, a rapire Van De Panne sono stati elementi di un gruppo di guerriglieri peronisti di sinistra, i « Montoneros ». Van De Panne, che durante la seconda guerra mondiale fu in prigionia in un campo giapponese, venne portato via martedì mattina da un «commando» molto organizzato. Si calcola che abbiano preso parte al colpo trentacinque o quaranta persone, con diverse automobili, forse sette,,, per confondere gli inseguitori. Van De Panne è sposato e ha tre figli. Uno studia in Olanda, e la signora Van De Panne si trova attualmente con lui in vacanza in Euro- pa. Gli altri due frequentano I le scuole in Argentina. Secondo il portavoce della Philips argentina, il presidente è stato lasciato libero dai rapitori in un quartiere settentrionale di Buenos Aires e ha telefonato a un amico, che si è recato a prelevarlo in auto. « Adesso è in casa dell'amico » ha detto il portavoce. «Ha i nervi tesi, ma è in buone condizioni fisiche». Le analogie fra il rapimento di Van De Panne e quello di Oberdan Sallustro, il direttore della Fiat argentina rapito in marzo, e ucciso dai guerriglieri trotskisti dell'«esercito rivoluzionario popolare» tre settimane dopo il sequestro, avevano suscitato profonda apprensione per la sorte dell'olandese. Il governo del presidente Alejandro Lanusse si era rifiutato di permettere alla Fiat-Concord di negoziare con l'« Erp », che chiedeva un milione di dollari, sotto forma di materiale scolastico per i ragazzi poveri, in cambio del rilascio del dirigente. La Philips argentina, dicono gli osservatori, si è adoperata per evitare un analogo contrasto con il governo, e non ha nemmeno ammesso ufficialmente che Van De Panne era stato rapito; evidentemente, sperava di sistemare la faccenda senza l'intervento della polizia, e sembra esservi riuscita. Il rapimento di Van De Panne costituisce un duro colpo, si osserva, per quei dirigenti della polizia e delle forze armate che ritenevano di avere distrutto l'organizzazione della guerriglia urbana con l'episodio della base navale nel Sud ove, secondo l'annuncio ufficiale, le guardie hanno ucciso il mese scorso sedici prigionieri che tentavano di evadere. L'azione dei « Montoneros », dicono gli osservatori, indica che i guerriglieri sono in grado di compiere senza grossi rischi operazioni clamorose. Si presume che il danaro del riscatto sarà usato per la riorganizzazione e per l'acquisto di armi. Secondo fonti di polizia, almeno altri due uomini d'affari argentini sono stati rapiti questa settimana, forse da guerriglieri. Non se ne ha però conferma ufficiale. Altri due uomini d'affari sono stati liberati dai guerriglieri. In totale, il riscatto intascato dai guerriglieri con i loro tre rapimenti, ammon- ta a circa mezzo miliardo di lire. Dopo la liberazione di Van De Panne, i guerriglieri hanno rilasciato anche Adolfo Kaplun e Eduardo Faluguer che erano stati rapiti in settimana. I familiari hanno pagato cifre pari a 90 e 120 milioni di lire, rispettivamente. (Ansa-Reuter)

Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires, Concord, Olanda