Incidenti in Cile: rogano ucciso Santiago come in stato d'assedio

Incidenti in Cile: rogano ucciso Santiago come in stato d'assedio Battaglia di un'ora nelPUniversità della capitale Incidenti in Cile: rogano ucciso Santiago come in stato d'assedio Negozi chiusi, per le strade passano i mezzi corazzati della polizia - Quasi duecento arresti - Prevista per martedì una dimostrazione contro Attende dei partiti di opposizione (Dal nostro corrispondente) New York, 7 settembre. Un ragazzo di 17 anni e stato ucciso ieri a Santiago, in Cile, un altro è rimasto gravemente ferito, e 170 sono stati arrestati nel corso di alcune delle più violente manifestazioni contro e prò il regime di Allcnde. La tensione che aveva circondato da sabato il secondo anniversario dell'avvento al potere del presidente marxista e così scoppiata, e le conseguenze sono imprevedibili. Oggi Santiago sembra in stato d'assedio: molti negozi sono chiusi, per le strade passano i mezzi corazzati della polizia. Si prevedono altri cortei di protesta degli studenti, altre violenze dei gruppi « rivoluzionari di sinistra ». altre vittime. Da quasi quattro settimane, il Cile non conosce tregua. Nonostante l'impegno solenne di Allende, preso lunedì nel discorso del « biennio », e ribadito ieri ad una riunione del « Fronte di unità popolare », di conservare a tutti i costi la pace civile, il Paese è sull'orlo del caos e della guerra civile. La costituzionalità a cui il Presidente si aggrappa nei torbidi politici e nelle difficoltà economiche (gli aumenti - dei prezzi dei generi alimentari e di altri prodotti primari imposti ad agosto sanno di bancarotta) e in grave pericolo. Proprio la decisione di Allende di restare nei termini della legge ha fornito alla estrema destra e all'estrema sinistra il pretesto per i fatti di sangue di ieri. Nel discorso al « Fronte di unità popolare », Allende ha detto tra l'altro: «Respingiamo ogni confronto armato. Impediremo al Paese di cadere vittima della violenza, e soprattutto della guerra civile ». Egli ha aggiunto che « nessuno fornirà armi ai gruppi che predicano la rivoluzione con la forza », ammonendo però l'opposizione che « se questo governo venisse rovesciato, il Cile salterebbe per aria ». Allende ha difeso la propria politica economica, attribuendone i fiaschi «al sabotaggio» dell'opposizione. Ha annunciato che la sua strategia sarà « ottenere la maggioranza nelle elezioni alla Camera del prossimo marzo ». É ha concluso: « Con quella vittoria, riusciremo a fare approvare al Parlamento la nuova Costituzione. Non sarà una Costituzione né borghese né comunista, ma una Costituzione di apertura al socialismo, che consacrerà i diritti dei lavoratori, e consegnerà ai lavoratori stessi un Paese capace di governarsi ». Il progetto è pronto già da mesi. L'estrema destra ha voluto vedere in questo discorso la promessa di un passaggio graduale ma irreversibile al comunismo, l'estrema sinistra una concessione di principio al capitalismo e, addirittura, al tradimento. Gruppi opposti, armati di pietre, bastoni, coltelli, bottiglie contenenti liquidi infiammabili e scatole contenenti esplosivi hanno approfittato dei cortei di protesta degli studenti cattolici delle scuole secondarie per affrontarsi in battaglia. A Santiago, la mattinata è trascorsa ieri in calma relativa, coi soli studenti nelle strade. Poi, gli incidenti. La polizia ha incominciato a disperdere i gruppi nel tardo pomeriggio, caricando coi manganelli, i gas lacrimogeni e gli idranti. A sera, gli eventi sono sfuggiti al suo controllo. Gruppi « rivoluzionari » sono penetrati nell'università del Cile, occupandola. Gruppi neofascisti li hanno attaccati dall'esterno. La battaglia è infuriata per oltre un'ora. Il diciassettenne che è morto è stato colpito da un barattolo di latta con polvere da sparo, che gli è esploso sui viso. L'altro ferito ha ricevuto un taglio in un corpo a corpo con affilati coltelli. La polizia ha avuto il sopravvento grazie ai gas lacrimogeni. A decine, gli estremisti sono stati immobilizzati e tratti in arresto. Il ministero degli Interni sta ora studiando provvedimenti di emergenza per i prossimi giorni. Non solo Santiago è agitata, ma anche i capoluoghi di provincia. In tutto il Cile è prevista martedì una massiccia dimostrazione dei partiti all'opposizione contro il regime di Allende, in risposta alle sfilate di lunedi scorso. Questi partiti hanno garantito l'ordine. Ma tutto è possibile. A Washington si segue la vicenda con attenzione: è il momento più critico della repubblica sudamericana. Il ministro dell'Interno Jaime Suarez ha dichiarato che « avventurieri fascisti » cercano di paralizzare il paese provocando incidenti; i disordini di ieri, ha detto Suarez alla radio, sono l'inizio della attuazione di un « piano di settembre inteso a creare una crisi totale nella nazione, cori scontri civili, provocazioni contro le istituzioni militari, ricerca di condizioni di pani¬ co », Anche Daniel Vergara, sottosegretario all'Interno, ha addossato gli incidenti a « elementi fascisti che tentano di provocare il governo », e ha detto che, a istigare i dimostranti, sono stati esponenti dei partiti di opposizione nazionalista e democristiano. Santiago. Scontri tra dimostranti e polizia in una strada del centro della capitale (Upi)

Persone citate: Allende, Daniel Vergara, Jaime Suarez, Suarez