I còrsi hanno respinto le accuse per la droga
I còrsi hanno respinto le accuse per la droga I còrsi hanno respinto le accuse per la droga Secondo un deputato francese, l'Unione còrsa è responsabile del traffico di stupefacenti (Dal nostro corrispondente) Parigi, 5 settembre. I parlamentari corsi, e con loro gli abitanti della «He de Beauté», sono furibondi: il deputato giscardiano Michel Poniatowski, ripetendo quel che è stato pubblicato su Time, ha accusato un'associazione detta «Unione corsa» di controllare il traffico di stupefacenti in Francia e negli Stati Uniti grazie a potenti appoggi fra le autorità amministrative. L'Unione, ricchissima, provvederebbe all'acquisto della morfina base nel Medio Oriente o in qualche paese asiatico, finanzierebbe la trasformazione di tale prodotto in eroina la quale verrebbe poi spedita oltre oceano. Ma anche in Francia, secondo Poniatowski, si infittisce continuamente la schiera dei drogati. Sulla necessità di intensificare la lotta contro la droga c'è in Francia unanimità, ma i corsi si sono ribellati all'accusa che fa di loro i principali responsabili. Il dottor Edmond Simeoni, rappresentante dell'Azione regionalista corsa ha reagito vivacemente: «La dichiarazione di Michel Poniatowski à tale da alimentare il razzismo anticorso latente di cui il nostro popolo soffre crudelmente e di cui gli esempi sono quotidiani. La politica talvolta incon- sciente e disgraziatamente spesso deliberata del razzismo anticorso reca in sé ì germi della xenofobia e dell'odio. Che la Francia stia attenta: il nostro cuore, e soprattutto quello dei giovani corsi, si inasprisce ogni giorno ». Pure vibrata è la reazione del deputato gollista Alexandre Sanguinetti, il quale ha deciso di convocare l'associazione dei parlamentari di origine corsa per esaminare le dichiarazioni di Poniatowski, Egli ha detto: «Dovrebbe ricordare di essere discendente di un maresciallo di Francia grazie ad un corso (Napoleone). L'Unione corsa è pura e semplice invenzione. Da molto tempo siamo calunniati. Verrà il giorno in cui ci chiederanno di ritirare le ceneri di Napoleone dagli Invalidi». Sanguinetti ha poi sottolineato il «curioso razzismo in Francia di un uomo che ha un nome polacco». Ed ha scagliato una freccia: «I discendenti non sono all'altezza derfli antenati». Analoga indignazione ha esDresso il corso Achille Peretti, presidente dell'Assemblea nazionale mentre a Marsiglia i poliziotti incaricati della lotta contro la droga dichiarano di ignorare nel modo più assoluto l'esistenza di una «Unione corsa». 1. m.
Persone citate: Alexandre Sanguinetti, Edmond Simeoni, Michel Poniatowski, Sanguinetti
Luoghi citati: Francia, Medio Oriente, Parigi, Stati Uniti
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