I serbatoi sottomarini di petrolio

I serbatoi sottomarini di petrolio Le moderne tecniche per sfruttare le fonti di energia I serbatoi sottomarini di petrolio L'esempio più recente, una costruzione nel Golfo Persico capace di immagazzinare 500 mila barili a 47 metri sotto il pelo dell'acqua - Costi nettamente inferiori a quelli degli stoccaggi terrestri - Strutture rinforzate per resistere alle sollecitazioni oceaniche E' ormai riconosciuto da tutti i geologi che l'avvenire del petrolio si trova nel cosiddetto off-shore (al largo delle coste) ove si svolgono attualmente lavori di ricerca che si possono valutare ad oltre il 20 per cento del totale mondiale. La necessità di stoccaggio della produzione jul posto porta alla costruzione di grandi serbatoi in mezzo al mare, anzi « sotto » al mare. Un serbatoio sottomarino della capacità di mezzo milione dì barili (un barile equivale a circa 159 litri) è recentemente entrato in servizio a 96 chilometri al largo del Golfo Persico ad una profondità di 47 metri sotto il livello del mare. Tre erano i sistemi previsti per lo stoccaggio del greggio ricavato dal giacimento sottomarino: con serbatoi a terra od off-shore galleggianti o sommersi. Gli esperti avevano valutato il costo dello stoccaggio terrestre superiore del 70'o circa dello stoccaggio, in mare con serbatoio galleggiante e del 20'-'» circa con serbatoio sommerso. La superiorità dei costi per uno stoccaggio a terra era principalmente dovuta alle maggiori spese per il personale addetto, al rilevante costo degli impianti e dell'energia per il funzionamento di potenti pompe, atte a trasferire il greggio a terra e successivamente a ripomparlo verso le installazioni per il caricamento nelle petroliere. 15 mila tonn. La costruzione, totalmente in acciaio, pesa circa 15.000 totinellate, ha un diametro di 82,50 metri ed un'altezza di oltre 62 metri, paragonabile a un edificio di 20 piani. Il serbatoio a forma di cupola, poggia su una base cilindrica anulare a doppia parete. All'interno trova sistemazione un contenitore a forma di « bottiglia » del diametro di m 24,40 con il « collo » di m 9,15 che si eleva all'esterno della cupola per 29 metri di cui 27 affiorano dal livello del mare. Questo contenitore ha 10 scopo, mediante immissione d'acqua, di favorire l'immersione della struttura ed il suo appoggio sul fondo del mare. Il serbatoio è stato completamente costruito a terra e portato dalla fossa di lancio in mare, attraverso un apposito canale d'acqua. 11 galleggiamento, durante il varo della costruzione, che come detto è senza fondo, si è ottenuto immagazzinando aria compressa sotto la cupola. L'operazione di varo è stata eseguita durante il pe¬ riodo di alta marea ed il serbatoio è stato portato in sito a mezzo rimorchiatori ad una velocità di 4 nodi orari. In seguito è stata iniziata l'operazione d'immersione e di ancoraggio del serbatoio sul fondo del mare con pali di 1 metro circa di diametro distribuiti su un anello flangia, base del serbatoio, e affondati per una profondità di 27 metri. Fissato il serbatoio sul fondo del mare, lo spazio occupato dalla cupola è messo in comunicazione con il contenitore interno che diventa parte del volume di stoccaggio. Immettendo nel serbatoio il greggio che galleggia sull'acqua contenuta, si apporta un sufficiente peso addizionale sull'acqua, che viene espulsa dal serbatoio attraverso aperture ricavate nella parete. Sollecitazioni La costruzione è stata progettata per resistere a sollecitazioni generate da una burrasca eccezionale (onde di 12 metri con una periodicità di 105 secondi). La probabilità di questa ipotesi è dell'ordine di una volta per secolo. Gli effetti della corrosione sono evitati dalla protezione catodica con anodi reattivi sommersi in mare. Un rigoroso controllo- del le portate e del livello interno del petrolio-acqua di mare, elimina ogni rischio d'inquinamento. Nel 1973 un altro gigantesco serbatoio totalmente costruito in calcestruzzo precompresso e della capacità di un milione di barili entrerà in esercizio nel Mare del Nord a 320 chilometri al largo della costa norvegese. Il serbatoio costituirà una specie di polmone per lo stoccaggio del greggio prodotto dal giacimento di Ekofisk in modo da rendere minime le perdite di produzione quando condizioni atmosferiche tratterranno le petroliere, e da permettere. nel frattempo, dì trovare una rispondente soluzione che risolva tecnologicamente il trasporto del greggio a terra mediante tubazione. Il serbatoio che ha una sezione rettangolare arrotondata di 92 metri per 96 è alto 90 metri, dalla base alla piattaforma di atterraggio degli elicotteri, dei quali 70 metri affondano in mare. La struttura è circondata da un diaframma forato frangi-onde (che ha lo scopo di minimizzare gli effetti del moto ondoso) ed è stata in parte costruita in un bacino a secco ed in seguito rimorchiata ed ancorata in mare ad acque profonde in zona protetta presso la costa, dove la costruzione è stata completata dal complesso servizio di pompaggio, ed infine rimorchiata e lentamente affondata in sito, zavorrando il serbatoio | del greggio con acqua di mare. Una « torre » Il serbatoio del greggio è suddiviso in 9 scompartimenti e, in servizio, sarà sempre pieno o di acqua o di greggio o di entrambi i due liquidi. Una torre-serbatoio sul tetto del serbatoio principale ne permette il riempimento e lo svuotamento a seconda delle necessità ed in base alla quantità di greggio immesso. La possibilità di evitare l'inquinamento dell'acqua utilizzata è assicurata mediante inserimento di un separatore. Per la progettazione di queste strutture, data la \ complessità delle sollecitazioni non risolvibili attraverso analisi matematica, si è dovuto ricorrere a modelli di laboratorio per determinare l'importanza e le caratteristiche degli sforzi dovuti all'azione delle onde e delle correnti marine. Ugo Bellometti |

Persone citate: Ugo Bellometti