Calligaris europea negli 800 s.l. Wenden supera Spitz due volte

Calligaris europea negli 800 s.l. Wenden supera Spitz due volte Novella fa sperare oggi in una terza medaglia Calligaris europea negli 800 s.l. Wenden supera Spitz due volte Soltanto l'americana Rothammer ha ottenuto un miglior tempo nelle qualificazioni - L'azzurra con 9'03" ha battuto il record che le apparteneva - L'australiano, vincitóre in batteria ed in semifinale, sfida nello sprint il fuoriclasse statunitense - Due primati mondiali stabiliti nei 100 rana femminili e nei 200 metri maschili (Dal nostro inviato speciale) Monaco, 2 settembre. Novella è sempre più Kallygaris, sempre più americana. Domani può vincere un'altra medaglia in questa Olimpiade che ha lutto trovare alla ragazzina padovana un posto fisso tra le «primedonne» del nuoto mondiale. Le premesse per questa previsione ottimistica sono venute stamattina, nelle batterie di qualificazione degli 800 metri. La Calligaris è stata magnifica, ha impostato subito la gara su un ritmo da primato, chiudendo in 9'02"96, nuovo record italiano ed europeo, «alleggerito» di oltre 3 secondi. Il limite precedente era già di Novella, che a Torino — in quei campionati assoluti dove aveva esattamente anticipato 11 suo «boom» olimpico — nuoto in 9 minuti e 6 secondi esatti. Ora l'inevitabile «arrotondamento» delle tabelle tradiziona li pretende di maggiorare in 9'03" il tempo stabilito oggi, togliendo alla Calligaris qualche briciola cronometrica, frazioni centesimali che solo i magici strumenti elettronici di questa fanta-Olimpiade rilevano e registrano. Anche oggi Novella ha rispettato il suo ruolo di «marziana in maglia azzurra», è stata più brava della Gould, si è meritata gli applausi di un pubblico che alle 10 del mattino è già foltissimo nella piscina, pronto a dedicare poi le ore del pomeriggio allo stadio dell'atletica distante pochi metri, anch'esso protetto dpll'aweniristico tendone di Monaco. La Calligaris ha rispettato pure il suo cerimoniale immutabile prima della gara: si presenta con l'accappatoio bianco e la maglietta della Rari Nantes Patavium (un nome che suona strano, quasi maestoso alle ragazzetto americane coperte da scritte colorate dei loro «colleges» di Santa Clara o Santa Monica), fa un'immersione veloce nella va sca del tuffatori, attigua a quella del nuoto, poi «assaggia» l'acqua della piscina di gara e si segna due volte, al momento di prende re posizione sul blocco di parten za. Questo, ogni giorno, il rituale comportamento pre-gara (e pre record). Poi la nuotata armoniosa, con le solite respirazioni a frequenze irregolari, effettuate cioè con scelte del momento (ogni due o tre bracciate, a destra o a sinistra) non con regole prefissate. Oggi la nuotata di Novella è stata solitaria sin dai primi metri, nessuna delle sei avversarie inserite nella prima batteria poteva tenere le sue cadenze. Infatti sono finite tutte staccate di almeno mezza vasca, a partire dalla seconda, la messicana Maria Teresa Ramirez: l'ultima, la coreana Yung Yue Hsu, ha rischiato di essere doppiata dalla scatenatissima italiana. Meglio della nostra americana di Padova ha fatto soltanto una americana di Los Angeles, Keena Rothammer, vincitrice della seconda batterla in 8'59"69 davanti all'olandese Bunschoten, tradizionale avversaria di Novella (ogni tanto si strappavano a turno qualche primato europeo) oggi limitatasi ad un modesto 9'21"13. Le altre sono rimaste tutte su tempi peggiori, anche la «reginetta» Shane Gould che si è accontentata di vincere la sua serie in 9'14"46; an¬ che l'altra americana Harshbarger e l'australiana Moras, prima e seconda con tempi superiori ai 9'14". Tutte le «grandi» della specialità hanno comunque fatto largamente meglio del record olimpico dell'americana Debbye Meyer che a Città del Messico vinse In 9'24", un tempo addirittura «stracciato» a quattro anni di distanza. In base alle prestazioni di oggi, la Calligaris sarebbe dunque medaglia d'argento. Domani ovviamente sarà ben altra lotta, con australiane e americane a contatto di corsia e di bracciata. Ma Novella può sperare, come testimoniano pure le cifre della sua gara vista « minuto per minuto », cronometro alla mano. Questo 11 dettaglio della prova-record, con i tempi registrati ogni 100 metri (che dimostrano la regolarità di tenuta): Ai primi 100 metri: l'04"78 Da 100 a 2(10 metri: l'07"07 Da 200 a 300 metri: l'08"06 Da 300 a 400 metri: l'07"98 Da 400 a 500 metri: l'08"21 Da 500 a 800 metri: l'09"23 Da 600 a 700 metri: l'09"21 Da 700 a 800 metri: l'US"l2 Dopo le emozioni regalate dalla Calligaris, quelle di Spitz e Wenden, i due « cari nemici » dello sprint nuotato. Anche qui si tratta solo di batterie (e semifinali), di un duello che ha anticipato la sentenza definitiva attesa per domani. L'australiano, battuto dal rivale sui 200 nei giorni scorsi, sta preparando la rivincita sui 100 e stamattina ha costretto Spitz ad una sconfitta parziale ma egualmente significativa, visto che 11 baffuto Mark si era già meritata la definizione di uomo imbattibile In queste Olimpiadi. Wenden e Spitz si sono trovati nella stessa batteria e l'americano è partito meglio virando con tre decimi di vantaggio: ma nella seconda vasca la potentissima azione di braccia di Wenden ha annullato lo svantaggio e portato avanti l'australiano, primo in 52"3, con un decimo sull'avversario. L'azzurro Pangaro, capitato in tanto eletta compagnia, è finito quinto con un 54"7 che è risultato il ventisettesimo tempo delle batterie. Eliminato nettamente pure Di Pietro nella rana e tutti gli altri azzurri impegnati in batteria, compreso Massimo Nistri, che ha ottenuto il sedicesimo tempo assoluto. Purtroppo si andava direttamente in finale e 1 posti erano otto. Nel pomeriggio Wenden e Spitz si sono ritrovati fianco a fianco in semifinale. L'australiano ha vinto ancora più nettamente, virando primo già ai- 50 metri. Di nuovo 52"3 per l'australiano, 52"4 per l'americano: domani, nella finalissima, 1 due grandi rivali risolveranno definitivamente la questione, con una medaglia d'oro in palio. Insieme a loro due saranno in gara per i primissimi posti un altro americano, Heidenreich (vincitore dell'altra semifinale In 52"3) e due sovietici. Bure e Grivennikov. Per uno Spitz che qualche volta perde, un Matthes che vince sempre. La - medaglia d'oro dei 200 metri dorso è sua, conquistata alla maniera solita, con una scioltezza e una superiorità addirittura maestose. Il tedesco dell'Est, sempre eccezionale nel galleggiamento (un vero uomo-sughero, come l'Hanno definito), ha forzato soltanto nell'ultima vasca, quanto bastava per andare ad eguagliare il suo record mondiale in 3'02"8, lasciando l'argento e il bronzo agli americani Stamm e Ivey. Gli altri tre titoli olimpici assegnati stasera sono finiti tutti agli americani. Nella rana successi di John Hencken e di Kate Carr con due record mondiali rispettivamente sui 200 e 100 metri; nel 100 dorso a Melissa Belote, rimasta però senza primato, vincitrice con il tempo di 1*05**8. i Antonio Tavarozzi

Luoghi citati: Città Del Messico, Los Angeles, Monaco, Padova, Torino