Coscienze deboli vite perdute

Coscienze deboli vite perdute vigilia di anno mille? Coscienze deboli vite perdute L'estate che si avvia al termine ci ha dato, come negli anni scorsi, il forte numero d'incidenti stradali (molte vite perdute per imprudenza, velocità eccessiva, manovre d'inesperti, guida in lotta, con ii sonno o nelle ore calde dopo un lauto pasto), le disgrazie in montagna (quasi sempre di chi volle compiere arrischiate imprese senza guida). Mi ha colpito la nota nuova di quei bagnanti che hanno costretto i sindaci a togliere i cartelli che vietavano il bagno perché l'acqua era inquinata ed il lavacro poteva provocare infezioni. Episodio notevole, specie per chi ricorda le paure della malattia in generazioni non remote, il terrore per certe forme morbose, il segreto di famiglia che circondava certi mali: quasi una traccia della concezione biblica, la malattia sanzione per colpe. Un tale quadro non presenta novità, salvo l'episodio dei bagnanti, che potrebbe anche considerarsi la bizza del bimbo cui la mamma vuol togliere di mano la pasta desiderala, perché si è accorta che la crema era rancida. Però già questo quadro mostra come in una società opulenta, o semplicemente che offre una larga cocanasiomparalaslpupesicoi stretopGma OciPtanqmgprsterbssddscelta di piaceri, l'attacca- hmento alla vita sia molto più attutito che non in una società povera, dove si deve lottare quotidianamente per sussistere. Queste notazioni collimano con altre a formare un più vasto affresco. Una massa di giovani che non pensano al proprio avvenire, chiusi alla prospettiva ch'era un tempo dei loro coetanei, la costruzione, giorno per giorno, di una famiglia in cui il legame tra i coniugi si fortifichi sempre più nella cura dei figli che sopravvengono, la creazione di un po' di benessere, il desiderio del successo. Ragazze di famiglie agiate, figlie di professionisti, che potrebbero aspirare ad ottime esistenze di mogli e di madri, che frequentano case di appuntamento per qualche biglietto da cinquanta o da centomila, che spenderanno in abitini e profumi. Ed ai margini studenti, proprietari di negozi, gente che non conosce la fame, sfidano ogni pericolo, anche quello dei lunghi anni di carcere, praticando i sequestri di persone, gli assalti alle banche. Nessuna confusione possibile con i vecchi spunti del Gaudeamus ìgitur, iuvenes diiiu sumus, del Chi vuol esser itelo sia. Questi non sanno cosa sia letizia, che implica serenità, pace: ricordano piuttosto gl'indemoniati, l'ossessione di distruggere, anche se stessi. Né dà conforto alzare lo sguardo al settore della politica, dei rapporti tra Stati. Qui, governanti cui pare nulla interessi il giudizio di quella che è pur sempre la parte del Paese che dà una qualche continuità all'opinione, pubblica (non oso usare il vecchio termine di purs samor), i cui giudizi saranno poi quelli accettati dalle generazioni avvenire, paiono dovunque intenti a soddisfare le più pressanti voecs clamantes, come se la saggezza consistesse nel largire panetti ci circeuses. Penso a cose diverse, ma che si assommano tutte in questa noncuranza di quanto un wonpo era sempre presente agli uomini di Stato, la preoccupazione del domani, il bene del Paese pure in anni ch'essi non avrebbero visto. Penso alla televisione a colori, come alla protratta detenzione di Valpreda ed al discapito che ne viene alla magistratura; agli stipendi per l'alta dirigenza (quanto numerosa, e senza prospettive di vederla ridursi), come ai miliardi spesi per le Olimpiadi di Monaco, ed altresì al disprezzo, non dichiara scnvsnbtgssstflspsplajctdcprpddgto, ma dimostrato con i fai- ti, per quanti vogliono con servato il patrimonio stori co e quello naturale - lecoste, i monti, le foreste, lalauna e la flora d'Italia —: contano molto più i voli dei cacciatori. Nella politica internazio-1 naie, bandita quella ipocri- | sia ch'era pur sempre un omaggio alla virtù:' oggi si | parla duro, si mostra chiaramente di credere solo nella forza. La vicenda ceco- j slovacca è esemplare; ma pure i bombardamenti a tap-1 peto del Vietnam, senza che i si sparga sangue americano, | compongono il quadro. Ed i popoli consentono; i turisti accorrono nei Paesi a regime dittatoriale, ed al ritorno illustrano l'ordine, la pulizia, che hanno trovato. General"? il desiderio di dimenticare: al pellegrinaggio a Dachau, all'inizio delle Olimpiadi, non hanno partecipato gli sportivi di vari Paesi; degl'italiani due soltanto: le ombre dei morti non debbono turbare. Se si compongono tutte queste tessere, emerge un mondo in cui si vive alla giornata, non si crede nei programmi, gli uomini non ritengono di poter costruire, si abbandonano alla corrente. Il vivere alla giornata richiama l'immagine di due ben diverse categorie di persone. I sans soucis, gli spensierati, che sono, a ben guardare, degli ottimisti, confidano nella Provvidenza, non d(Nj M! totostoindadl'e hanno angosce; ed all'oppo- o . i a a e s ne odoa rne eo eo, an o oeal la di to ime msì a sto i disperati, che oggi cercano nell'alcool, nel sesso, nella droga, e talora nella violenza e nel delitto, uno sfogo alla loro disperazione. Anche quando non cadono in questi eccessi, hanno bisogno, minuto per minuto, del rumore, della compagnia chiassosa, dello svago sempre nuovo, per non restare in compagnia di., se stessi. Li spaventa il meditare, il ripiegarsi in sé, il riflettere; anche una conversazione che non sia sui temi più banali. Proprio l'opposto dei bonari sans soucis, pieni di speranza, delle belle pagine di Augusto Monti. Un'umanità disassata. In alcune pagine di Corning up jor the air di Orwell si ricorda la dura vita che quasi tutti conducevano all'inizio del secolo, ed il senso di sicurezza che tuttavia l'accompagnava- sapere che si sarebbe continualo a vivere da poveri, che i figli avrebbero dovuto affrontare le stesse difficoltà dei genitori, non generava disperazione: una umanità coraggiosa. Dalla prima guerra mondiale la sicurezza è venuta meno; ma non avere più un terreno solido sotto i piedi qualche volta ha dato le ali, lo spirito di conquista, la fiducia di, costruire un mondo migliore, di cui già là fantasia tracciava le linee. Oggi invece pare abbia generato la disperazione; le ragazze che si prostituiscono, i drogali, i rapinatori, gli stessi uomini politici che non pensano di costruire, non si propongono di essere ricordati, vogliono solo conservare un piccolo potere senza luce, sono, non illudiamoci, dei disperati. Il panorama è quello di una vigilia di Anno Mille, senza fede in un al di là; una umanità che non crede nel peccato originale e tuttavia si sente decaduta: senza speranza di riscatto o di salvezza. Che fare? Tentare: chi non accede a questa disperazione universale, chi, confortalo pure dalla sloria, ritiene gli uomini sappiano anche costruire, non l'Eden, non società da cui siano bandite le sofferenze, ma strutture che realizzino quanto di giustizia, quanto di benessere e dato alle deboli forze umane costruire, non cedano. Non vengano a compromessi, non attenuino, non edulcorino 1 loro giudizi negativi: l'errore, il male, l'osceno, il delitto, li chiamino con il loro nome. promessi tra uomini con fede religiosa e distruttori di ai- j «"«sta lede per conquistare o mantenere il potere, può esservi una sana alleanza tra n ri le tutti quanti, credenti o me la | ™. hanno iedu nel" —: 1 1 uomo- A. C. Jemolo Di fronte ad avvilenti coni-

Persone citate: A. C. Jemolo, Augusto Monti, Orwell, Valpreda

Luoghi citati: Italia, Stati, Vietnam