L'arte imperiale cinese in una mostra a Londra di Renato Proni
L'arte imperiale cinese in una mostra a Londra Pechino rompe l'isolamento culturale L'arte imperiale cinese in una mostra a Londra L'esposizione è prevista per l'anno prossimo - Si attendono inestimabili capolavori (Nostro servizio particolare) Londra, 1 settembre. I tesori inestimabili dell'antica arte cinese verranno esposti, il prossùno anno, a Londra. Il governo di Pechino, secondo fonti diplomatiche, ha già dato il suo consenso. Gli inglesi sperano che la mostra d'arte della Cina imperiale riscuota lo stesso successo di quella di Tutankhamon. L'iniziativa, comunque, potrebbe segnare la fine dell'isolamento culturale della Cina di Mao. Infatti, l'Inghilterra manderà a Pechino l'orchestra filarmonica di Londra, la primavera prossima, in occasione di una fiera commerciale di prodotti britannici. I cinesi hanno anche mostrato un certo interesse ad ospitare una compagnia teatrale scespiriana. Infine, la squadra calcistica Arsenal, di Londra, potrebbe recarsi in Cina, la prossima stagione, per una serie di incontri con società Anesi, aprendo così un nuovp capitolo nei rapporti sportivi tra la Cina e l'Occidente. Domani, l'ambasciatore cinese a Londra assisterà ad una gara dell'Arsenal. Tra i pezzi dell'arte imperiale che dovrebbero essere esposti a Londra, ci saranno probabilmente alcuni tesori recuperati dagli archeologi cinesi proprio nel periodo della rivoluzione culturale, tra il 1966 e il 1969. In quel periodo, infatti, proseguirono le ricerche archeologiche, nonostante alcuni gruppi di guardie rosse infierissero contro l'arte in genere. La mostra di Londra dovrebbe includere le vesti funebri di un principe della dinastia Han e di sua moglie un cavallo di bronzo della dinastia orientale Han (un pezzo giudicato dagli archeologi occidentali come un capolavoro), l'abito di giada del principe Ching di Chingsan e della sua consorte Tou Wan, scoperti nel 1968. Questi due ultimi tesori sono stati descritti ufficialmente dalle autorità cinesi come simboli della « lussuria e della depravazione della classe feudale al potere, a spese della classe lavoratrice ». Ci saranno anche ceramiche della dinastia Ming e Yuan e broccati e argenteria della dinastia Sung. Renato Proni
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