La Francia è insoddisfatta delle misure del governo di Loris Mannucci

La Francia è insoddisfatta delle misure del governo Per la lotta contro l'aumento dei prezzi La Francia è insoddisfatta delle misure del governo I provvedimenti sono giudicati troppo blandi - "France-Soir": "Sono pannicelli freddi, non antibiotici per far calare la febbre dei prezzi" (Dal nostro corrispondente) Parigi, 31 agosto. Di fronte al rincaro più elevato che sia stato registrato in Francia da dieci anni in qua, ed all'inflazione galoppante, il governo ha adottato provvedimenti piuttosto blandi dai quali non si aspetta nessun miracolo: «Pannicelli freddi ma non antibiotici per far calare la febbre dei prezzi», commenta France-Soir, che rispecchia anche l'opinione generale secondo cui, a sette mesi dalle elezioni legislative, sarebbe stato pericoloso, per il Governo, prendere decisioni impopolari di austerità. Per i prezzi, niente calmiere — i bottegai rappresentano una massa notevole di elettori — ma soltanto la minaccia di un maggior controllo dei cartellini che dovrebbero accompagnare ogni prodotto esposto. E si ricorda agli industriali, la maggior parte dei quali ha firmato col ministro dell'Economia e delle Finanze un «contratto» rivolto a limitare il rincaro medio, che esso non dovrà superare il 3 per cento fra il 15 marzo 1972 ed il 15 marzo 1973. Si ammonisce che nessuna deroga verrà concessa e che un controllo severo sarà esercitato sulle industrie che non hanno firmato il «contratto». I prodotti alimentari sono quelli che hanno subito il maggior rincaro, in particolare la carne, e per tentare di farla ribassare la Francia chiederà ullg, Cee l'autorizzazione di importarne in gran quantità senza pagare la tassa comunitaria del 20 per cento, differenza tra il prezzo di orientamento fissato a suo tempo a Bruxelles ed il prezzo interno francese, che è più elevato. Si spera che tali importazioni costringeranno i produttori francesi ad abbassare i loro prezzi, ma essi già protestano. II governo, infine, si è impegnato a non rincarare sino al prossimo marzo le tariffe pubbliche, in particolare le ferrovie ed i trasporti urbani — dimostrando in tal modo di ascoltare i consigli di coloro secondo cui esso deve dare l'esempio — ed ha voluto nel- lo stesso tempo frenare i crediti concessi dalle banche. A tale scopo ha deciso di portare dal 4 al 15 per cento la «ri¬ serva legale», cioè la somma che ogni istituto di credito deve bloccare obbligatoriamente presso la Banca di Francia sui prestiti concessi. Ne risulterà che il credito costerà di più, e di conseguenza diminuiranno gli acquisti a rate. Il ministro delle Finanze sostiene che i provvedimenti adottati permetteranno di mantenere alto il tasso di espansione che dovrebbe superare il 5,5 per cento quest'anno, e di evitare un aggravarsi detta disoccupazione. Ora — si dice — si tratta di spiegare ai francesi che è illusione sperare il ritorno alla stabilità finché i redditi distribuiti, sotto forma di guadagni o di paghe, aumentano due volte più presto della produzione di merci. Si ritiene d'altra parte che una lopa efficace contro l'inflazione potrà essere condotta soltanto nell'ambito europeo e che Parigi dovrebbe prendere un'iniziativa in proposito a Bruxelles. Loris Mannucci Il premier Messmer (Tel.)

Persone citate: Messmer

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Parigi