Mitra e bombe dell'Ira contro i colloqui di pace di Sandro Viola

Mitra e bombe dell'Ira contro i colloqui di pace Anche ieri un morto e numerosi feriti Mitra e bombe dell'Ira contro i colloqui di pace I guerriglieri intensificano l'azione terroristica per rendere impossibile il previsto incontro tra i rappresentanti delle due comunità Anche il gruppo di Bernadette Devlin condanna i "provisionals" (Dal nostro inviato speciale) Belfast, 31 agosto. Quattro esplosioni a Lon| donderry (con almeno 150 milioni di danni), uno scontro a fuoco nella contea di Armagli (con un so riiato inglese trasportato in gravi condizioni all'ospedale), e a Belfast un morto, tre persone ferite da una raffica di mitra e un negozio di automobili saltato in aria. L'Ira accelera i tempi della sua azione terroristica con un chiaro intento politico: rendere impossibili le conversazioni del 25 settembre, quell'incontro tra i rappresentanti delle due comunità nord-irlandesi da cui potrebbe uscire una soluzione negoziata della lunga carneficina. , Le prossime due settimane saranno, sotto questo aspetto, decisive. Si tratta di vedere se il ministro di Londra Whitelaw riuscirà a portare al tavolo dei colloqui l'SDLP, il piccolo partito socialdemocratico che ora guida lo schieramento cattolico moderato. Se le conversazioni avranno luogo, se in esse l'SDLP riuscirà ad ottenere quel che servirebbe ài cattolico-repubblicani per reputarsi soddisfatti (una gestione comune — protestante e cattolica — delle sei contee dell'Ulster, una forma di legame, sia pure formale, con Dublino, e infine una prospettiva di riunificazione a lungo termine), i terroristi dell'Ira perderebbero una grossa porzione dell'influenza e dell'appoggio di cui godono tra la massa cattolica. Essi non potrebbero più giustificaI re, cio'j, il costo terribile della guerriglia, e nel caso conti- j nuassero nella loro azione i I violenta lo farebbero da de-1 | sperados e non piti — come è | stato finora — da «pesci nel-1 l'acqua». I Il fatto è che portare lo SDLP al tavolo della trattativa non è, per Londra, un prrblema di facile soluzione. La condizione alla quale i sei deputati socialdemocratici accetterebbero di prendere parte alle conversazioni del 25 i settembre è che gl'inglesi mettano fine all'internamento dei sospetti membri dell'Ira, le 230 persone che ancora si trovano (oltre cinquecento sono già state rilasciate) nel campo di concentramento di Long Kesh. Il piccolo partito sa bene che la sua credibilità nei confronti della comunità cattolica, la possibilità di pre- sentarsi alla trattativa con un - . I di soluzione negoziata della - i crisi. i abbozzo di mandato, è appuni to la fine dell'internamento. | Per cui se questa condizione non si realizzerà, l'SDLP (cioè l'unico gruppo politico che possa parlare in nome dei cattolici nord-irlandesi) non prenderà parte al tentativo n1 i e ¬ » e i è e o , a Londra è disposta a mettere fine all'internamento? E' il dilemma che stanno vivendo il ministro Whitelaw e l'intero gabinetto conservatore. Accettare la richiesta dei social democratici significa per gl'inglesi affrontare due rischi. Il primo, operativo, è di vedere una buona parte dei 230 internati tornare ad ingrossare le file dell'organizzazione terroristica. Il secondo rischio è politico: la possibilità che la fine" dell'internamento appaia al campo protestante una prova di debolezza nei 'l I confronti dell'Ira (se non adi j dirittura l'inizio di quello , sganciamento dal ginepraio i | irlandese che l'opinione pubo- blica britannica chiede sema | pre più apertamente), col ril \ sultato di spingere i protea- j stanti ad entrare decisamente n-1 e concretamente nella battau-1 giia. i La decisione inglese matu- rerà nei prossimi dieci giorni, e molto dipende dalla vitalità che l'Ira riuscirà a mostrare nel frattempo. Continuando a far saltare i negozi e le fabbriche dei protestanti, ad uccidere soldati inglesi e poliziotti (per non parlare degli assassinii notturni, in cui l'Ira — oltre alle bande di estremisti protestanti — fa la sua parte), l'organizzazione terro¬ ristica renderà assai difficile un passo distensivo da parte del governo di Londra. E' il calcolo che fa in questo momento Sean McStiofain, il capo dei provisionals, e che 22 mila soltati inglesi non riescono a sventare. Dopo una settimana di incertezza, intanto, il «movimento dei diritti civili», (il gruppo progressista che si mosse per primo contro lo strapotere protestante, e che aveva il suo simbolo in Bernadette Devlin) ha deciso di prendere posizione contro la campagna di violenza dei provisionals. Parole di aperta condanna per la linea dei «prò» sono state dette ad una conferenza-stampa tenuta oggi dall'esecutivo del movimento, il quale ha deciso di inviare una delegazione nel Sud per chiedere a McStiofain la fine della bombing campaign. La decisione (che in termini concreti dovrebbe produrre scarsissimi risultati, non foss'altro perché i «diritti civili» sono vicini all'Ira officiai, l'ala rivale dei provisionals) ha un suo peso: è la prima volta che una componente del campo repubblicano condanna in modo ufficiale la linea della guerriglia nazionaliste- Sandro Viola

Persone citate: Bernadette Devlin, Long Kesh, Mitra, Whitelaw

Luoghi citati: Belfast, Dublino, Londra, Ulster