Mascherati assaltano la banca, sparano feriscono il direttore e rubano 20 milioni di Renato Rizzo

Mascherati assaltano la banca, sparano feriscono il direttore e rubano 20 milioni Due audaci rapine compiute nel giro di tre ore nel Canavese Mascherati assaltano la banca, sparano feriscono il direttore e rubano 20 milioni Il colpo a Borgofranco - Uno dei banditi si è avvicinato al direttore: "Fuori le chiavi della cassa" - Il funzionario ha cercato di temporeggiare ed è stato colpito alla tempia con il calcio del mitra - Mentre intascavano il bottino il complice sull'auto ha sparato per intimorire alcune persone - Fermati due giovani - Altro colpo a Mercenasco: 270.000 lire (Dal nostro inviato speciale) Ivrea, 31 agosto. Malavita sempre più impudente ed aggressiva: in meno di tre ore sono state compiute oggi due capine nel circondario d'Ivrea. Mitra o pistole in pugno, volti mascherati, gesti decisi e sincronizzati alla perfezione, i rapinatori hanno assaltato un ufficio posta¬ le ed una agenzia della Banca I S. Paolo. Due «colpi» che j sembra non abbiano legami j 'ra loro anche se i malviventi j hanno agito seguendo il me- ] desimo « cliché ». Ore 9,30, ufficio postale di ' Mercenasco. Dietro gli sportelli c'è una sola impiegata, Carolina Vassia, 39 anni, abitante a Strambino in via Piave: « D'improvviso si è spa¬ lancato l'uscio con violenza, j Quando ho alzato gli occhi mi sono vista davanti un uomo in tuta blu, il viso coperto da un passamontagna rosso ». Il rapinatore non dice una parola, estrae di tasca una ri- j voltella, spara un colpo in aria. Poi abbassa l'arma verso il petto della Vassia: «Con la canna mi ha indicato il cassetto del denaro. Ha arraffato 270 mila lire ed è fuggito». Davan-1 ti all'ufficio postale lo atten-1 de una Mini Minor verde. I carabinieri la ritroveranno dopo alcune ore alla periferia di Ivrea. Neppure il tempo di svolgere le indagini sull'assalto all'ufficio postale ed il telefono squilla una seconda volta in caserma: «A Borgofranco hanno rapinato una banca: 20 milioni. Ci sono stati spari, il di- i rettore ed il cassiere sono rimasti feriti». Le 11,45 in pieno eentro del paese. Nell'agenzia del S. Paolo in via Aosta il direttore, Piero Pesando, 32 anni, di Montalto Dora, sta at- tendendo il furgone che deve ritirare i depositi per portarli alla sede di Torino. Il denaro. I 15 milioni, è già stato tolto dalla cassaforte e messo in uno stanzino poco lontano. Una «1750» amaranto targata Genova si ferma davanti i all'ingresso. Escono In tre. | Anche qui, tute blu e cappucci sul volto. Si sente il grido isterico d'una cliente, Nerina Garda, quando uno dei rapinatori punta una «machine-pi-1 stole» contro il soffitto ed esplode tre colpi: «Questa è una rapina, poche storie» urla quello che sembra il capo avvicinandosi al direttore, «Ho tentato di temporeg-giare — confessa il funziona- no — rispondendo che in banca non c'era un soldo». Non gli lasciano finire la fra-se, il calcio della «machine-pi-stole» si abbatte per due voi- te sulla sua tempia. Un altro complice raggiunge il cassie- re: «Le chiavi ce le darai tu» raffica: il quarto malvivente, in attesa sull'auto, ha notato alcune persone alle fii.estre, temendo che dessero l'allar- sibila minaccioso. Giorgio Broglio si dirige verso lo sgabuzzino dove si trova il denaro dei depositi, il terzo rapinatore fruga in tutti i cas- setti, arraffa 4 o 5 milioni. In quel momento dalla strada giunge il fragore d'una me ha scaricato in aria In sua «machine-pistole». All'in; .no dell'agenzia, intanto, gli altri tre compagni raggiungono a balzi la porta: in totale nel sacco di plastica che stringono in mano ci sono 20 mazzette da un milione. Una, durante la fuga, cade sul pavimenì to, un'altra sul marciapiede, a ! mezzo metro dall'uscita. Salgono sulla «1750»: un vi| gilè li vede sfrecciare nel cenj tro della città, tenta inutil| mente di sbarrare la strada, ì Intervengono i carabinieri al i comando del capitano Alloro, j viene circoscritta con posti di i blocco tutta la zona, fino a '. Saint-Vincent. A mezz'ora dal| la rapina si trova la «1750» vi: cino ad un boschetto: sui sedili, i cappucci ed una terza mazzetta di banconote. A Pont-Saint-Martin una Mini Minor forza il posto di blocco, i carabinieri hanno appena il tempo di notare che a bordo ci sono quattro capelloni. Le radiomobili restringono il cerchio attorno all'auto in fuga, viene chiesto l'intervento di un elicottero militare. Dopo due ore, a Quincinetto, una pattuglia trova una seconda Mini: ha il tetto forato da un colpo d'arma da fuoco. «Erano in quattro su quella macchina — dicono gli abitanti d'una cascina nei dintorni — si sono diretti a piedi verso le montagne». Due giovani sono fermati sulla mu- ì caserma: Giuseppe Maravita. ì 17 anni, di Pavone, e Mauro ! Tapparo, 19 anni, di S. Gior- ! Sto Canavese. Sara vagliata la loro posizione alla presenza del sostituto procuratore della Repubblica, dottor Camerata. Intanto hanno già chie- st0 l'assistenza di un avvocajto difensore. Renato Rizzo ì ! | j | ì i j i '. | : Borgofranco. Gli impiegati della banca dopo la rapina - A sinistra il direttore. Piero Pesando, ferito dai banditi

Persone citate: Alloro, Camerata, Carolina Vassia, Giorgio Broglio, Giuseppe Maravita, Piero Pesando, Tapparo, Vassia