Scalatore polacco muore sul Bianco
Scalatore polacco muore sul Bianco Travolto dai lastroni di ghiaccio Scalatore polacco muore sul Bianco La sciagura sul colle Moore - Un compagno ferito salvato dalle guide di Courmayeur dal corrispondente Aosta, lunedi mattina. Alcuni enormi lastroni di ghiaccio staccatisi sabato notte verso le 2,30 dallo sperone del Brenva, sul versante italiano del Monte Bianco, hanno travolto una cordata polacca impegnata in un'ascensione mentre si accingeva a superare il colle Moore (metri 3479). Un alpinista è morto schiacciato da tonnellate di ghiaccio mentre il compagno è rimasto solo lievemente ferito. Le invocazioni d'aiuto dello scalatore ferito, Jedlinski Wojciech, di 25 anni, sono state udite da tre guide di Courmayeur, Franco e Renato Salluard e Luigi Brocherel, che bivaccavano al vicino rifugio Ghiglione. Le guide Salluard si sono immediatamente dirette verso il luogo dell'incidente, mentre il Brocherel è sceso a dare l'allarme al rifugio Torino, dove erano salite sabato altre tre guide, Cosimo Zappelli ed i fratelli Perrod, con alcuni clienti. Le squade di soccorso, composte da sette guide e cinque finanzieri del soccorso alpino di Entrèves, partite' dal rifugio Torino all'alba di ieri, hanno raggiunto il colle Moore dopo parecchie ore di estenuanti marce tra la tormenta. Un elicottero della scuola militare alpina di Aosta, alza- tosi in volo da Pollein, non aveva potuto raggiungere il luogo della sciagura a causa delle avverse condizioni del tempo: una cappa di nubi ha avvolto per tutta la giornata di ieri le montagne, riducendo la visibilità a pochi metri. L'azione di soccorso ha avuto momenti drammatici: «Abbiamo dovuto scappare parecchie vdlte dalla base della parete, dalla quale si staccavano continui seracchi — racconta la guida Cosimo Zappelli —. Più volte abbiamo rischiato di essere travolti». Il ferito, adagiato su una barella, è stato trasportato, dalle guide e dai finanzieri, alla stazione della funivia della punta Helbronner (3462 metri). Poco dopo l'alpinista, sceso alla stazione di Entrèves, è stato trasportato con un'ambulanza all'ambulatorio del dott. Bassi a Courmayeur. Il sanitario ha riscontrato al giovane la sospetta frattura di alcune costole e uno stato di choc. Il corpo del suo compagno di cordata non è stato ancora trovato: dallo sperone del Brenva si sono staccate parecchie lastre di ghiaccio. Dice Zappelli: «Molto probabilmente la salma è stata trascinata per alcune centinaia di metri, finendo poi in un crepaccio». Nella serata di ieri è giunto l'allarme dall'Emilius, . una vetta di 3559 metri che domina il capoluogo regionale sulla sinistra orografica. Un ragazzo che era in alpeggio sopra Brissogne, sulle pendici del monte, ha udito invocazioni d'aiuto provenire dalle pendici del monte ed è sceso a valle per avvertire i carabinieri. Il maltempo ha però impe-' dito ad un elicottero della scuola militare alpina di Aosta di compiere una ricognizione nella zona. Il velivolo ha più volte tentato di passare la spessa cappa di nubi, ma la scarsa visibilità ha obbligato il pilota a rientrare alla base: durante una breve schiarita l'Agusta Bell ha potuto depositare due guide di Aosta sulle pendici della montagna. I soccorritori tenteranno di raggiungere la zona dove si crede siano due alpinisti in difficoltà.
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