Gassman torna al teatro

Gassman torna al teatro L'attore a Torino per preparare il grande avvenimento Gassman torna al teatro Ha preso contatti con il sovrintendente del Regio, ma per ora non vuole anticipare il programma - Parla più volentieri del cinema Gassman è arrivato a Torino all'improvviso. All'aeroporto di Caselle, l'attore è sceso senza la lunga barba che lo incorniciava da anni come un eroe ellenico. Ha abbracciato il sovraintendente del Regio, Erba, e salutato l'assessore Alessio venuti ad accoglierlo. Poi, in auto, si è dileguato alla volta della città. Che fa Gassman a Torino per un solo giorno? Stavolta preferirebbe parlare della sua vita privata piuttosto che svelare il mistero. Ma da indiscrezioni trapelate, pare che l'attore stia preparando un grande ritorno al teatro per la prossima stagione e a Torino dovrebbe trovare il palcoscenico adeguato all'avvenimento. Incontriamo Gassman nel pomeriggio. Si ritenta l'aggancio con i suoi progetti, ma ripieghiamo sulle « quattro chiacchiere » senza impegno, cordialmente. Gassman cordiale? Con quel sorriso raggelante che il cinema gli ha scolpito per sempre con mille angolature? Sì, Gassman cordiale: ma evita con cura ogni accenno ai motivi della sua presenza a Torino, e parla del film che ha appena terminato di girare in Spagna con Paolo Villaggio ( « Che ci importa della rivoluzione » di Sergio Corbuccil, e annuncia di volersi riposare un po' (e allora se ne andrà per un mese nel Kenia « con la mia Diletta e i bambini »). Poi anticipa la sua apparizione, breve, nel prossimo film di Luigi Magni («Tosca» da Sardou, con Monica Vitti): «Non si tratta di una grossa parte», commenta l'attore, e conclude rapidamente: « Sarò Scarpia ». Gassman nella parte del cattivissimo, come nei film degli Anni Cinquanta? Scarpia è una carogna, un personaggio sul quale si era modellato il Gassman di vent'anni fa, un Gassman che accettava qualsiasi parte, preoccupandosi più del guadagno che del copione, perché cercava i mezzi per dedicarsi, senza intoppi, e finalmente, al teatro. Brancaleone non batte ciglio: quante volte ha già ascoltato queste « battute » provocatorie? Tuttavia Gassman non tenta il « sorpasso »; le labbra si piegano in un sorriso amaro: « Fare l'attore è il "mio" mestiere ». Gassman, compirà cinquant'anni venerdì. Tanto tempo fa disse ad un suo «biografo»: «A quarantanni farò Macbeth, a 45 Saul, a 50 sarò Re Lear ». Per piacere, Gassman, cosa è venuto a fare a Torino? A cercare una barba fìnta? A misurare dal sarto il saio della follia? Gli occhi di pietra provano a sorridere: « No, niente Shakespeare per il "giubileo", e nemmeno Alfieri. Non c'è ancora nulla di definito nei programmi miei e dell'amico Erba. Io ho proposto una mia idea da un racconto di Dostojewski (interpretazione e regìa): ne riparleremo fra un mese; brinderemo forse con champagne russo (ma non quello della famiglia Karama- zoff)"' Franco Mondini Gassman, qui con la moglie Diletta, alternerà ancora il cinema (che rende) al teatro

Luoghi citati: Kenia, Spagna, Torino