Si segue la pista degli ustascio per l'assassinio dei 3 jugoslavi di Giuliano Marchesini

Si segue la pista degli ustascio per l'assassinio dei 3 jugoslavi I coniugi e la bimba uccisi a San Dona di Piave Si segue la pista degli ustascio per l'assassinio dei 3 jugoslavi Una perquisizione nella pensione di Eraclea dove le vittime avevano sostato avrebbe portato alla scoperta di importanti documenti - Il capo famiglia forse era un fuoruscito politico, sorvegliato dai servizi di Belgrado dal nostro inviato San Dona di Piave lunedì mattina. Si continua a scavare nel passato di Stefano Sevo e Tatiana Bafiorirti, i coniugi jugoslavi uccisi a colpi di pistola con la piccola Rosemarie, nei pressi di San Dona di Piave. Gli inquirenti veneziani cercano pazientemente di ricomporre gli ultimi brani di vita delle vittime, per dare infine una spiegazione a questo atroce delitto. Il sostituto procuratore della Repubblica dott. Bagarotto ed i suoi collaboratori mantengono un rigoroso riserbo sull'andamento delle indagini, ma si ha comunque l'impressione che stiano ormai seguendo una traccia pre- à a 5 l i a- cisa. Si diceva ieri che sul taccuino del capo della squadra mobile veneziana, dott. Salvatore Barba, sarebbe segnato il nome di un altro jugoslavo, sul quale graverebbero certi sospetti: la circostanza non ha trovato finora conferma né smentita. Sembra che la pista lungo la quale starebbero muovendosi gli inquirenti sia quella che conduce nei meandri di alcuni movimenti estremistici croati di destra. Si riparla, con una certa insistenza, di lotte spietate fra gruppi contrapposti di ustascia: in questo clima di furore potrebbe rientrare l'uccisione del turista jugoslavo e dei suoi familiari. Il magistrato che conduce l'inchiesta, attende di poter avere dall'Interpol altre informazioni sulla figura di Stefano Sevo e sul genere di vita che l'uomo conduceva. Frattanto, il sostituto procuratore ha disposto una minuziosa perquisizione nella stanza numero 3 della pensione di Stretti di Eraclea, dove il turista aveva preso alloggio il 18 agosto scorso insieme con la moglie e la piccola Rosemarie. Il lungo sopralluogo avrebbe consentito di raccogliere qualche elemento di particolare rilievo: sembra si tratti di certi documenti, che ora il magistrato sta attentamente esaminando. Chi era Stefano Sevo, quali rapporti intratteneva con alcuni connazionali residenti fuori dalla Jugoslavia? Forse nella risposta a questi interrogativi starà la soluzione dell'agghiacciante « giallo », ma non è escluso che la strada da percorrere per arrivarci sia ancora piuttosto lunga. Nativo di Mostar, Stefano Sevo ha trascorso qualche anno ad Abbazia nei pressi di Fiume. Qualche tempo dopo, la vita di quest'uomo si sposta completamente a Stoccarda, dove lo jugoslavo diventa gestore di una periferica trattoria con alloggio, in società con il ventiseienne Vinko Sindicich. Perché questo mutamento, questa lontananza? Dicono che Stefano Sevo fosse in sostanza un fuoruscito politico e che i servizi di sicurezza dello Stato jugoslavo lo tenessero d'occhio da parecchio tempo: quasi quotidianamente, si aggiunge. Ad Abbazia risiede Vinko Sindicich, il giovane che la polizia italiana cercava perché ritenuto « testimone importante » per l'inchiesta sul delitto di San Dona. Era arrivato a Stretti di Eraclea insieme con i coniugi Sevo, aveva trascorso con loro una giornata, poi aveva lasciato la pensione. Rintracciato dalla milizia jugoslava nell'abitazione della madre, Vinko Sindicich s'è mostrato molto scosso nell'apprendere la tragica morte dei suoi compagni di viaggio. Secondo le informazioni provenienti da Fiume, il giovane ha fornito alla polizia un alibi che appare abbastanza consistente. « Partito da Stretti di Eraclea — ha detto — sono venuto direttamente qui. Tutti quelli che mi conoscono lo possono confermare ». Pare che, in effetti, alcune persone che "abitano nelle vicinanze, abbiano convalidato queste dichiarazioni. Vinko Sindicich ha inoltre esibito un biglietto ferroviario recante un timbro con la data del 19 agosto. Il giovane è stato infine rilasciato. Comunque, la sua testimonianza potrebbe rivelarsi uti le per gettare un po' di luce sull'esistenza della famiglia Sevo. E' probabile che nei prossimi giorni il magistrato veneziano si rechi ad Abbazia per interrogarlo. Giuliano Marchesini MsamvztgcgmbmgtrdstpcvmssdzdutlmasvfSuqlmtppc

Persone citate: Salvatore Barba, Stefano Sevo, Tatiana Bafiorirti, Vinko Sindicich

Luoghi citati: Belgrado, Eraclea, Fiume, Jugoslavia, Stoccarda