Piloti liberi e corse limitate dopo l'«uno-due» al Nürburg di Michele Fenu
Piloti liberi e corse limitate dopo l'«uno-due» al Nürburg Piloti liberi e corse limitate dopo l'«uno-due» al Nürburg dal nostro inviato Neurburgring, lunedì sera. La Ferrari nel Gran Premio di Germania di formula 1 come nel campionato mondiale marche: un fantastico « doppietto » vincente che reca i nomi di Jackie Ickx e di Clay Regazzoni. La rivincita è cominciata, e proprio in questo circuito del Nuerburgring che non perdona né uomini né macchine. Ed è una rivincita che dà incertezza alla lotta per il titolo, perché Emerson Fittipaldi, con la Lotus, e Jackie Stewart, con la Tyrrell, sì sono ritirati. Il brasiliano è sempre in vetta alla classifica con i suoi 43 punti. Stewart è rimasto a quota 27, Ickx è salito a 25 punti. Fittipaldi, probabilmente, finirà per affermarsi, ma dovrà impegnarsi maggiormente in questo emozionante finale di stagione che si colora nel rosso di Maranello. Ickx ha vinto in maniera autorevole, guidando la corsa dal principio alla conclusione, senza perdere una bat¬ tuta, senza palesare un'incertezza. Ed il belga è stato assecondato dalla capricciosa 312-B 2 cui i tecnici della Ferrari hanno messo la testa a posto, o quasi. Un volo di 319 km sui saliscendi del Nuerburgring, sterzo, controsterzo, freno, cambio, acceleratore: una danza che non ha lasciato scampo ai pur quotatissimì rivali, a quelle Lotus e Tyrrell che tante amarezze avevano procurato ai tifosi italiani. La rottura di un tubo di scarico, avvenuta durante il secondo giro, ha però offerto al box Ferrari una emozione che si è spenta soltanto quando Ickx è sfilato sul traguardo, il braccio alzato fuori dalla torretta-abitacolo. L'inconveniente ha fatto perdere un 400 girifmin al motore e Ickx non poteva sfruttarlo appieno nel lungo rettilineo che precede le tribune. In più, la « voce » del 12 cilindri « boxer » pareva arrochita. I meccanici facevano gli scongiuri, ma il guaio, in fondo, era piccolo. Fittlpaldì, che puntava ad un piazzamento per portar punti alla sua classifica, e che perdeva giro dopo giro secondi nei confronti di «re» Ickx, è stato tradito invece da un serio inconveniente al cambio. La « seconda », la «terza» e la «quinta» hanno smesso di funzionare, finché l'organo è saltato, lasciando una fumata: l'olio si era incendiato a contatto con i tubi di scarico. La paura per il brasiliano è stata breve, l'amarezza più lunga, e con un gesto simpatico ed amichevole i meccanici della Ferrari l'hanno salutato con un applauso mentre tornava a piedi al box della Lotus. L'eliminazione dì Stewart lascerà qualche strascico polemico, ne siamo sicuri. Mentre Ickx filava verso il traguardo, Regazzoni si impegnava in un furibondo duel- 10 con lo scozzese e si deve subito dire che il rientro di Clay è stato ultrapositivo. Lo svizzero si è tenuto alle spalle Stewart e quando questi ha tentato di passare con una manovra di forza, gli ha resistito. Collisione: Jackie contro un guard-rail, Clay ancora in marcia per cogliere il secondo posto. Stewart si è lamentato perché il pilota della Ferrari non gli ha dato strada, ma Regazzoni ha fatto soltanto 11 suo dovere e, nell'occasione dell'urto, si trovava indubbiamente dalla parte della ragione. Speriamo ora che non si parli del «solito» Regazzoni che provoca disastri. Il resto del Gran Premio non merita particolari citazioni, pur se gli episodi interessanti sono mille e ogni pilota sì è impegnato come ha potuto. E' il caso di Arturo Merzario, che questa volta si deve accontentare del dodicesimo posto. Il motore della sua 312-B 2 non era molto brillante e, quasi dall'inizio della gara, la pressione dell'olio è cominciata a calare. Il comasco, che si è anche dovuto fermare al box per un controllo, ha comunque compiuto un'utile esperienza e dimostrato di poter avere numerose chances. E' un pilota che promette bene l'Arturo (in formula 1, naturalmente, negli altri tipi di competizione è un « arrivato »), come promette bene la Ferrari per le prossime quattro prove di campionato. Michele Fenu La rivincita di Ickx Jackie Ickx, asso vincente della Ferrari (Disegno di Bruna) Mino, il più grande « Ago », il plurititolato senza rivali (Disegno di Bruna)
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