Ragazza si uccide perché scopre che il fidanzato è in prigione

Ragazza si uccide perché scopre che il fidanzato è in prigione Ragazza si uccide perché scopre che il fidanzato è in prigione Lo aveva atteso per le pubblicazioni - Il giovane era stato arrestato per un disguido - Rimesso in libertà, gli dicono: «Piera è morta ieri» Una ragazza si è uccisa quando ha saputo che il fidanzato era stato arrestato. Lo aspettava per recarsi in Municipio a fare le pubblicazioni di matrimonio. Non vedendolo arrivare ha telefonato al parenti di luì che le hanno rivelato la verità. Soltanto allora si è resa conto che non sapeva nulla dell'uomo che stava per sposare. La vergogna di spiegare ai genitori il ritardo delle nozze e la stessa notizia che aveva appena ricevuto l'hanno sconvolta. Il padre l'ha trovata priva di sensi sul tappeto, in camera da letto. Ogni cura per rianimarla è stata vana: aveva ingerito una forte dose di barbiturici. La ragazza, Piera Valgioia, aveva 25 anni ed abitava con i genitori in via Alpignano 30, a Rivoli. Suo padre, Mario, 64 anni, è titolare di un laboratorio di pesi e misure. Era stato proprio in laboratorio che la ragazza aveva conosciuto Arturo Vaschetti, di 28 anni, abitante con la madre in via Capelli 73. Il giovane aveva imparato a fabbricare bilance in carcere dov'era "stato otto anni or sono. Nel '63, arrestato per complicità in un furto era stato condannato a 2 anni e 4 mesi. Scontò 11 mesi e 15 giorni, poi, dopo il processo di appello, fu rimesso in libertà provvisoria. Aveva ottenuto un anno di condono nel '65, ed il suo avvocato era ricorso in Cassazione. La sentenza fu confermata e fu spiccato un nuovo mandato di cattura, per i 4 mesi e mezzo che doveva ancora scontare, ma nessuno andò mai a cercarlo. Nel '70 il Presidente della Repubblica pronunciò un altro provvedimento di clemenza per cui sarebbe stato condonato anche il residuo di pena, ma nessuno si preoccupò di farlo applicare, nemmeno l'ufficio di esecuzione del tribunale. Intanto il Vaschetti aveva trovato lavoro e si era rimesso sulla retta via. Non sospettava nemmeno che potessero arrestarlo. I nove fratelli e sorelle, tutti operai, che non hanno mai avuto a che fare con la giustizia, lo avevano abbandonato. Arturo non aveva detto nulla del fidanzamento, nemmeno alla madre, che rimase sorpresa quando la Valgioia le portò la bomboniera. Martedì sera il Vaschetti è stato arrestato ed il giorno dopo trasferito alle « Nuove ». Di lui si sono subito occupati il direttore e il capoufficio matricolare che hanno telefonato al giudice per l'applicazione del condono. La risposta è stata immediata e giovedì è stato scarcerato. Durante le 24 ore di detenzione il giovane ha pregato il cappellano, padre Ruggero, di telefonare alla fidanzata e di dirle che l'avevano fermato per un incidente stradale. Quando il cappellano gli ha annunciato che sarebbe stato liberato, l'ha ancora pregato: « Telefont a Piera e glielo dica che oggi sarò da lei «. Ma Piera era già morta. Piera Valgioia, 25 anni

Persone citate: Arturo Vaschetti, Piera Valgioia, Vaschetti

Luoghi citati: Rivoli