Al "vertice,, Brandt-Pompidou la febbre dei mercati finanziari di Carlo Cavicchioli

Al "vertice,, Brandt-Pompidou la febbre dei mercati finanziari Il Presidente francese in visita al Cancelliere Al "vertice,, Brandt-Pompidou la febbre dei mercati finanziari Le conversazioni dureranno due giorni - S'incontrano anche i ministri delle Finanze - Bonn sarebbe per la fluttuazione, Parigi per i cambi fissi dal corrispondente Parigi, lunedì sera. Sebbene rientri nelle consultazioni periodiche semestrali tra i due Paesi, il « vertice » franco-tedesco che co- mincia oggi a Bonn è considerato d'importanza cruciale negli ambienti politici parigini: dal convegno, si ritiene, dipende l'avvenire delle intese monetarie europee e l'attuazione, in ottobre, di quella conferenza a dieci su cui l'Eliseo ha espresso tentennamenti. Il presidente Pompidou avrà, tra oggi e domani, tre incontri « privati » con il cancelliere tedesco Willy Brandt. E' chiaro che il tema dominante dei dialoghi è quello monetario, visto che il « vertice », sia pur accidentalmente, poiché era in programma da gran tempo, ha coinciso con una nuova ondata di febbre sui mercati finanziari. Sulle questioni monetarie i dissensi franco-tedeschi hanno notoriamente una storia lunga e immutata. Il contrasto tra Parigi e Bonn è ora particolarmente acuto sul controllo dei movimenti di capitali nella Comunità. In questo settore, come in quello più vasto delle « fluttuazioni » delle valute, i punti di vista del min* tro delle Finanze francese Valéry Giscard d'Estaing, e de! suo collega tedesco Schiller, sono pressoché opposti. I due ministri delle Finanze, Giscard d'Estaing e Schiller, che pare si detestino anche sul piano personale, dovrebbero anch'essi avere un paio di discussioni a Bonn oggi e domani. Schiller è un fautore d'antica data della « fluttuazione », mentre d'Estaing caldeggia con uguale fervore la parità fissa. Nel ti vertice » franco-tedesco dovrebbe esaminarsi a fondo l'eventualità d'una « fluttuazione congiunta » delie monete europee verso il dollaro, fermi restando i mutui rapporti interni: la soluzione è tecnicamente difficile, ma non impossibile. Si cercherebbe di applicarla qualora i più recenti accordi monetari fallissero: però, perché avesse ima chance di successo, si dovrebbero restringere ancor più i margini d'oscillazione tollerati nelle parità europee, e si dovrebbe costituire un potente fondo di riserva comune per fronteggiare gli attacchi speculativi. E' passando attraverso tutti questi scogli che Brandt e Pompidou debbono cercare una convergenza che giustifichi il proseguimento dei piani per il « summit » a dieci in ottobre. La Francia appare un tantino — ma poco — più accomodante che nelle scorse settimane. Per esempio, a Bonn, si lascerà in disparte l'argomento controverso della sede del futuro segretariato politico della Comunità, che l'Eliseo vorrebbe a Parigi e che la maggioranza degli altri preferisce assegnare a Bruxelles. Ma un altro soggetto di discordia da sviscerare è l'avvenire delle re- I !azioni tra la Comunità e \ l'America. L'idea della Germania è la costruzione del- I l'unità europea senza modifi-1 che radicali ai rapporti con | l'Oltre Atlantico: Pompidou, sulla scia del suo predecessore De Gaulle, ritiene che ciò sia impossibile. Carlo Cavicchioli fvildvBtavzpcpdrfciI |