Ora tocca all'atletica

Ora tocca all'atletica Ora tocca all'atletica Oggi le prime medaglie con il salto in lungo femminile e la 20 km di marcia - La Govoni, Frinolli, Ballati e Cindolo in gara nelle batterie - Un'orgia di "sprinters" (Dal nostro inviato speciale) Monaco, 30 agosto. Allo stadio olimpico sono già pronte le bandiere per le premiazioni di domani: scatta l'atletica, sport focale dei Giochi, ed 11 programma è stato congegnato in modo che la prima medaglia d'oro vada ad una tedesca, la bella Heidemarie Rosendhal, primatista mondiale di salto in lungo (metri 6,84). I giornali sono zeppi delle sue foto, la storia di Heidi la sanno tutti, dai ragazzini in caccia di autografi, ai vecchietti in divisa bavarese — giubba di feltro e cappello con pennacchio — che stazionano curiosi da giorni e giorni attorno ai campi di allenamento. Venticinquenne, professoressa di educazione fisica a Leverkussen, un fisico da mannequin appena un po' robusto, Heidl ha fatto già impazzire mezza squadra tedesca di atletica, con conseguenti cali di forma di qualche campione. Lei, sicura, è sempre sulla cresta dell'onda: campionessa d'Europa di pentathlon l'anno scorso ad Helsinki, terza nel lungo sempre in Finlandia. Vittoriosa agii «europei» indoor, non accenna a flessioni di rendimento, si è preparata cbn tutta la concentrazione possibile per questa «sua» Olimpiade. Certo, sono in molte decise a rovinare la festa a lei ed agli spettatori, prima di tutti la polacca Szewinska, quindi la bulgara Diana Yorgova, la romena Viscopoleanu, ma oggi nessuno accetta discussioni, vincerà Heidi. E sarà in pedana anche l'altra Heidi, la Schueller del giuramento, se non altro per tenere ben alto 11 prestigio della bellezza germanica. E dopo la Rosendhal e le sue avversarie, saliranno sul podio i ■marciatori della 20 chilometri. Il favorito è Paul Nihill, inglese, il grande rivale di Pamich nella 50 chilometri di Tokio dominata poi dall'azzurro. Nihill è ancora sulla breccia, malgrado i suoi 33 anni, ma è insidiato da una muta di tedeschi — Est ed Ovest — e dai sovietici Smaga, Glubnichi e Ivchenko. Sarà una grossa battaglia, nella quale il nostro Visini può solo cercare un po' di esperienza. Il programma della prima giornata allo stadio è completato dalle batterie degli 800 metri femmi- nili (con Donata Govoni), dei 400 ostacoli (Frinolli e Ballati), dei 10 mila (Cindolo), e da ben dodici batterie e dai successivi quarti di finale dei 100 metri maschili, nei quali non figura nessun azzurro. Una vera orgia di sprinter, con il grande favorito Valerj Borzov, il glaciale sovietico che sinora non ha fallito un appuntamento importante. I motivi del turno d'esordio sono tanti. Non solo per Borzov si tratterà di un importante collaudo alla luce del sole (e sotto la pioggia, visto che il tempo è un po' incerto). La mischia più attesa è quella dei 10 mila metri, il mezzofondo mondiale ha ora una tale serie di campioni da essere diventato la maggior attrattiva delle Olimpiadi. Si correranno ben tre batterie, i primi quattro di ciascuna (ed i quattro migliori tempi successivi) passeran no direttamente alla finale di do- menica 3 settembre. Non ci sarà Vaatainen, come è noto. Il finlandese che l'anno scorso ad Helsinki ha fatto im. pazzire non solo 1 suoi connazionali, paga con cento dolori tutti gli sforzi sovrumani compiuti per far rivivere in casa il mito di Paavo Nurmi. Con i tendini malati, le ginocchia stanche, Vaatainen ha fatto sapere che correrà — forse — solo 1 5 mila metri. E sarà assente anche Haase, uno dei favoritissimi, tedesco Est. - Isella loro triste avventura c'è tutto il dramma dell'atletica mondiale arrivata ormai al limite umano se non nei risultati (qualche superman avrà sempre il sub momento magico), almeno nella tenuta del fisico, provato da allenamenti che nel mezzofondo riducono gli uomini a scheletri, con occhiaie profonde. L'ideale staffetta della dirompente atletica finlandese (gente che sa concentrarsi nei mesi su un obiettivo con freddezza implacabile) la prosegue Lasse Mlren, ventitreenne, un metro e 80 per 60 chili, che ha già tolto a Vaatainen il record nazionale dei 5 mila ed ha condotto sinora una stagione 1972 a dir poco strepitosa. E vedremo in pista tutti gli altri, da « Crazy Horse » Bedford a Puttemans, da Temu agli etiopi, da Gammoudi ad Haro, da Sawaki a Shorter, dal Jugoslavo Korica, che viene da venti giorni di allenamenti duri nella quiete di Olodalen, a Llsmont, 11 belga che si tt scalderà » per la .maratona. Manca Kelno che aveva annunciato proposito anche sulla lunga distanza, ma più saggiamente ha deciso di optare per 3 mila siepi e millecinque. Due nomi rendono appassionanti le batterie dei 400 ostacoli. C'è il grande ritorno dell'inglese Hernery, campione olimpionico in Messico, e che ha saputo rlpren- j dere dopo una lunga pausa gra| zie ad una volontà ferope, la stes- sa che ha dimostrato negli ultimi allenamenti a Monaco; si vedrà in pista quell'Akl-Bua dell'Uganda che porta in una specialità « tecnica » come gli ostacoli tutta la carica vitale dell'atletica africana. Akl-Bua, che ad Oslo ha battuto scherzando anche gli statunitensi (per altro ancora in ripresa dopo lo "stress" delle selezioni di Eumene), è un atleta magnifico: compirà 23 anni a dicembre, è alto un metro e 87, pesa 75 chili, ha un record personale di 49" netti. Improvvisa ancora un po' sulle barriere, ma la potenza lo sorregge anche nel momenti difficili. Bruno Perucca Donata Govoni

Luoghi citati: Europa, Finlandia, Haro, Helsinki, Messico, Monaco, Oslo, Tokio