Caos nel traffico, incidenti, venti feriti per un violento acquazzone su Milano

Caos nel traffico, incidenti, venti feriti per un violento acquazzone su Milano La precipitazione è durata per l'intera mattinata Caos nel traffico, incidenti, venti feriti per un violento acquazzone su Milano Una settantina di scontri fra auto - Strade trasformate in pozzanghere - Numerose chiamate ai vigili del fuoco - I problemi della città per difendersi dagli allagamenti (Nostro servizio particolare) Milano, 29 agosto. Il violento temporale odierno, seguito da una pioggia insistente durante l'intera mattinata, ha causato numerosi incidenti automobilistici, caos di traffico, allagamenti di scantinati. Oltre venti persone sono rimaste ferite — fortunatamente però nessuna in modo grave — in una settantina tra scontri, tamponamenti, investimenti. Per straripamenti di acqua e conseuenti minacce di eventuali crolli, ci sono state innumerevoli chiamate ai pompieri; una trentina di telefonate ai vigili urbani; oltre una dozzina alla «volante». Alcune strade, non soltanto in periferia, appaiono come una lunga fila di pozzanghere. Il problema di Milano è che la città è posta su un piano inclinato: e non, come generalmente si pensa, in perfetta pianura. Dal Nord — da tutta la fascia cioè di Varese, Como, Magenta — il capoluogo lombardo viene investito da una quantità di scarichi e di acqua che al Sud fuoriesce ancora ingrossata dalla massa di liquidi e detriti cittadini. I continui ampliamenti edili, anche per gli ulteriori spazi occupati, hanno contribuito ad aggravare la situazione. Nell'area settentrionale il rimedio sarebbe l'opportuna deviazione dell'Olona: canale che, fino ad oggi, periodicamente allaga Quinto Romano, Baggio ed altri centri della fascia a Nord-Ovest. Il progetto, approntato fin dal '60 dal Comune di Milano, è tuttora fermo per beghe varie e lungaggini burocratiche; tra .l'altro, essendo considerato opera idraulica di terza categoria, dovrebbe ricevere un contributo statale del 70 per cento sul totale delle spese. Nella parte Sud della città occorrerebbe un'operazione analoga per il corso delle acque del Redefossi, condotto che parte da Milano Porta Nuova e sbocca nel Lambro settentrionale. Anche il Redefossi, ad ogni piena del Seveso o quando ci sono forti acquazzoni, allaga i paesi circostanti: San Quiliano, San Donato e qualche altro. Il relativo progetto di deviazione approntato dall'Amministrazione milanese — ma finora realizzato solo per alcuni tratti — prevede lo sboc co del Naviglio Marchesana nel Lambro e non, come ora, nel Redefossi, nonché l'affluenza di alcuni collettori non più in quest'ultimo bensì nel Nesedo. La situazione milanese è ulteriormente aggravata dal fatto che i tombini sono antiquati, troppo'stretti e inadeguati al volume della popolazione, in questi anni enormemente accresciuto anche per via della massiccia immigra zione. Oggi come oggi, per cercare di ovviare a tali inconvenienti, in attesa che la rete di scarichi trovi un assetto moderno e definitivo, non si può fare altro se non mobilitare, ad ogni annuncio di temporale, decine di guardiani idraulici, i quali, con una certa manovra delle paratoie (sorta di porte metalliche) provocano la temporanea deviazione dei corsi d'acqua. In previsione delle piogge autunnali, inoltre, durante l'anno si fanno periodiche ac. curate pulizie a tutte le strozzature, ai sifoni e ai punti critici dei circa milleduecento chilometri di condotti sotterranei cittadini. L'acqua ferma in uno di questi infatti provocherebbe, o quantomeno favorirebbe, allagamenti anche di portata non indifferente. o. r.

Persone citate: Baggio, Quinto Romano

Luoghi citati: Como, Comune Di Milano, Magenta, Milano, Quiliano, Seveso, Varese