Aminoacidi extraterrestri nella meteorite Murchison

Aminoacidi extraterrestri nella meteorite Murchison Esiste la vita in ogni parte dell'Universo? Aminoacidi extraterrestri nella meteorite Murchison Gli aminoacidi sono i "mattoni costitutivi" delle proteine, base di ogni forma di vita - Difficoltà di ottenere una prova sicura sulla provenienza delle tracce e il nuovo "test" ideato da un oceanografo - Il tuffo nell'atmosfera Gli aminoacidi contenuti ella meteorite caduta nel '69 Murchison (Australia) sono provenienza extra terrestre. o ha confermato pochi gior fa il dott. Jeffrey Banda, ocente di oceanografia preso l'università di San Diago d esperto di chimica orgaca, il quale è arrivato almportante risultato attraerso un nuovo test chimico a lui stesso ideato e perfeonato. Con esso è possibi evidenziare i mutamenti himici che avvengono nelle enti molecole fondamentali i aminoacidi in certe conizioni ambientali e pertanto scludere — come hanno soostenuto fino ad oggi alcui scienziati — che gli amioacidi rinvenuti nella meeorite siano stati formati uando il corpo celeste ha ttraversato l'atmosfera. Seondo questa teoria sarebbe tato cioè il fortissimo caloe generato per attrito ad orinare gli atomi secondo chemi insoliti e a far loro ssumere la struttura degli minoacidi. La storia La storia di questa singoare meteorite incomincia il 8 settembre 1969. Poco doo le 22 un proiettile lumioso graffia il buio della note e va a cadere in una zona emideserta nei pressi della oce del fiume Murchison Australia occidentale). Il iorno seguente due coloni, he l'hanno visto sprofondae nel fianco di una collineta a qualche miglio dalla loo fattoria, lo raccolgono e 0 portano al posto di poliia. Tre giorni più tardi, la pietra che viene dal cosmo » è già all'Istituto geofisico di Sydney. Qui è stata creata la accolta di meteoriti più rica e più famosa del mondo, ma il bolide di Murchison appare subito assai diverso da utti gli altri. Non solo per 1 peso (poco più di un chiogrammo), che rappresenta l residuo di quanto si è dissolto nell'atmosfera e testimonia delle notevoli dimen- sioni della meteorite originale, ma soprattutto per l'aspetto esterno: superficie molto lucente, a struttura granulare fine e solcata da numerose stilature rossastre. Dopo i primi esami morfoogici, il direttore dell'istituto ritiene perciò opportuno inviare la meteorite alla Nasa, che nel prepararsi ad analizzare le pietre lunari, portate a terra dai suoi astronauti, ha raccolto nei suoi laboratori i migliori specialisti di analisi della materia e le strumentazioni più moderne. Le analisi sono lunghe e vengono ripetute più volte, i risultati sono controllati e ricontrollati da équipes diverse di tecnici. Alla fine, il 15 marzo dell'anno scorso, ecco la clamorosa notizia: il prof. Cyryl Ponnamperuma, direttore del Laboratorio d'Analisi del Centro Ricerche Spaziali della Nasa a Mount View (California) dichiara ufficialmente che all'interno della meteorite di Murchison sono state trovate tracce inequivocabili di aminoacidi, cioè di quelle sostanze che secondo i biologi sono i mattoni della materia vivente. Analisi parallele nanne- inoltre permesso di stabilire che la meteorite ha un'età di cir¬ ca quattro miliardi e mezzo d'anni e che con ogni probabilità proviene dalla cintura di asteroidi attualmente vaganti sulla quinta orbita intomo al Sole, tra Marte e Giove, e che rappresenterebbero i resti di un pianeta dissoltosi in epoche remote per un cataclisma cosmico di enorme portata e successivamente stabilizzatosi su un'orbita d'equilibrio. Scendendo nei dettagli, Pon« namperuma ha detto che all'interno del proiettile di fuoco, sono stati rinvenuti' 17 aminoacidi, alcuni idrocarburi e qualche elemento chimico naturale noto anche sulla Terra. Gli aminoacidi, come abbiamo già detto, sono i costituenti fondamentali della materia vivente. Ogni molecola proteica è infatti formata dalla combinazione di qualche migliaio di molecole di aminoacidi differenti (una ventina). Gli aminoacidi presenti nella sostanze viventi terrestri hanno una caratteristica fisica comune, dovuta alla particolare disposizione dei loro atomi: osservati alla luce polarizzata di un polarimetro, fanno ruotare verso sinistra (rispetto all'osservatore) il piano di vibrazione di tale luce e vengono per tanto definiti « levogiri ». subedbrnBmoclè1cntcPBsnlpsOrigine Sugli aminoacidi scoperti nella meteorite sono state invece fatte le seguenti constatazioni: sei sono identici a quelli presenti nelle proteine terrestri e risultano levogiri, gli altri undici sono invece diversi nella conformazione e nel comportamento fisico e si sono rivelati « destrogiri ». Non solo, ma i biologi della Nasa hanno pure scoperto che con ogni probabilità gli aminoacidi della meteorite sono prebiotici, cioè non originati da esseri viventi o perlomeno da viventi terrestri, come se si trovassero ancora nelle fasi preliminari da cui è poi scaturita la vita. Le stesse osservazioni valgono per gli idrocarburi scoperti con gli aminoacidi all'interno della meteorite. Parte di essi risultano identici a quelli terrestri, e parte diversi. Questi ultimi sembrano in gran parte simili a quelli prodotti per via sintetica in laboratorio e pare che non abbiano origine biologica. Infine gli atomi di carbonio degli aminoacidi e degli idrocarburi non appartengono all'isotopo del carbonio maggiormente diffuso sulla Terra (carbonio 14) ma ad un altro isotopo, il carbonio 13. Una delle obiezioni fatte alle conclusioni di Ponnamperuma, come abbiamo già detto, è stata quella di ipotizzare che sia stato il fortissimo calore sviluppato per attrito durante l'attraversamento dell'atmosfera a far assumere agli atomi la struttura degli aminoacidi. Sulla scorta delle sue analisi, concluse pochi giorni fa, il dott. Banda afferma, invece, di poter dimostrare che questo calore non è sufficiente a mutare la | formazione degli atomi e la I composizione delle molecole. ! Il test chimico a cui ha fatto ' ricorso il docente di San Diej go offre agli scienziati, tra l'altro, la possibilità di dataI re con sufficiente precisione i resti organici la cui età è superiore ai quarantamila anni. Il suo metodo supera, cioè, quello in uso fino ad oggi, che consisteva nel mi- surare il decadimento del carbonio 14 presente nelle ossa e nei resti organici, un decadimento che sd completerebbe nell'arco massimo di quarantamila anni. La « prova del nove » del nuovo test chimico del dott. Banda è stata fatta qualche mese fa, quando ad alcune ossa di un ominide preistorico, ritrovate in Tanzania dall'antropologo Louis Leakey, è stata attribuita una età di 135 mila anni, in perfetta coincidenza con le conclusioni a cui erano giunti, per altre vie, gli antropologi. L'età Cosa significa ammettere, come hanno fatto il prof. Ponnamperuma ed il dott. Banda, che le tracce di vita scoperte nella meteorite hanno un'origine che non è né biologica né terrestre? La scoperta prelude ad altre ipotesi, ma forse anche ad altre aperture fra i misteri dello spazio. Fino a ieri un certo numero di studiosi, certamente non dotati di grande generosità verso le infinite possibilità della vita, si ostinavano ad affermare che tutto ciò che non possiede caratteristiche identiche a quelle della vita terrestre non aveva il diritto di essere considerato vitale. Ed è ovvio che sulla scia di queste premesse anche la possibilità che in qualche remoto anfratto dell'universo esistessero forme vitali identiche, analoghe o diverse da quella terrestre veniva automaticamente scartata. Ora, invece, abbiamo acquisito un elemento sicuro in più per ammettere che le forme vitali possono assumere strutture anche assai diverse da quelle che fino a ieri la scienza ufficiale considerava indispensabili al sorgere della vita. Bruno Ghibaudi l a a n Una delle meteoriti più famose del mondo, la cosiddetta « pietra di Williamette », esaminata al Planetario Hayden di New York dal dott. L. B. Tuckerman (a sinistra) del National Bureau of Standards e dal prof. Gordon A. Atwater, presidente-direttore del Planetario. La « pietra di Williamette » pesa più di quindici tonnellate ed è stala scoperta nel 1902, nelle vicinanze di Oregon City, durante uno scavo minerario

Luoghi citati: Australia, California, New York, Sydney, Tanzania