In rivolta da giovedì i carcerati di Wight di Renato Proni

In rivolta da giovedì i carcerati di Wight La prigione-modello di Albany In rivolta da giovedì i carcerati di Wight Scontro, davanti al reclusorio, tra le mogli dei secondini e le mogli dei detenuti (Nostro servizio particolare) Londra, 28 agosto. I carcerati della prigione di Albany, a Newport sull'isola di Wight, sono in rivolta da quattro giorni. Stasera, anche i reclusi della vicina galera di Parkhurst hanno cominciato a ribellarsi. Da altre regioni stanno ora affluendo aUe due prigioni rinforzi di secondini e di polizia per domare le rivolte. Per ora, non si sono avute vittime, ma la tensione è molto alta. I disordini nella prigionemodello di Albany (costata 3 miliardi di lire) sono cominciati giovedì notte. Le autorità del carcere hanno chiuso nelle celle di un metro e 80 per 2,40 tutti i 357 uomini, perché si temeva una evasione in massa. Da allora, i detenuti sono stati tenuti chiusi nelle celle continuamente. Il governatore del carcere ha deciso di usare le maniere forti, per stroncare un movimento di ribellione che serpeggiava da qualche tempo nell'istituto penale. Gli stessi secondini si erano appellati, qualche giorno fa, al ministero per gli Interni perché abbandonasse la sua politica «poco dura» verso i carcerati. Rinchiusi come bestie nelle strettissime celle, i detenuti hanno cominciato a infrangere i vetri, a distruggere i mobili, a incendiare le coperte e i materassi e a scaraventarli fuori dalle finestre. Cento celle sono state danneggiate. I 200 secondini del carcere, quindi, hanno deciso di tenere in cella i detenuti, per evitare tafferugli ancora più gravi. Centosettantotto prigionieri sono stati denunciati al governatore per avere violato la disciplina del carcere. Verranno multati o messi in cella di rigore. Attualmente, le celle di isolamento (circa 50) sono tutte occupate. Questo pomeriggio, un centinaio di mogli di secondini è sfilato davanti al carcere di Albany, per protestare contro la rivolta dei detenuti. Davanti ai cancelli del carcere, le donne si sono scontrate con le mogli dei detenuti accorse pure sul posto. Le consorti dei guardiani hanno gridato alle mogli dei detenuti: «I vostri mariti sono animali, dovrebbero essere rinchiusi nello zoo, non in una galera. Stiamo soffrendo a causa dei tumulti provocati dai vostri mariti. Dite loro che accettino le punizioni come uomini». Intanto, nel carcere di Parkhurst, alcune decine di detenuti sono salite sui tetti e hanno protestato per le loro condizioni di vita. Si teme, ora, che la ribellione si estenda a tutti gli altri carceri inglesi. Il ministero degli Interni, tuttavia, è deciso a non adottare rimedi drastici per stroncare le rivolte. Intanto, l'associazione dei detenuti, «Prop», ha chiesto di essere riconosciuta ufficialmente dal ministero degli Interni, altrimenti essa organizzerà uno «sciopero» di tre giorni in tutte le galere britanniche. Renato Proni

Persone citate: Newport, Parkhurst, Wight

Luoghi citati: Albany, Londra