Da due anni un centro mafioso organizza e compie rapimenti o delitti in Sardegna

Da due anni un centro mafioso organizza e compie rapimenti o delitti in Sardegna Un "dossier,, sulla malavita preparato dagli inquirenti Da due anni un centro mafioso organizza e compie rapimenti o delitti in Sardegna Nel 1971-72 furono uccisi Mario Manca di Villahermosa, a Sarroch; il geometra Pietro Ghitti, a Ottana; l'ingegnere Paolo Bacialli, a Sassari; fu rapito l'avvocato Mario Alberto Saba e compiuta la strage di Lanusei - La centrale del crimine, forse composta da studenti e ex pastori, assolderebbe "killers" nel Nuorese, tra' i giovani sbandati - La parola "mafia" pronunciata anche nell'assemblea regionale durante il dibattito sull'industrializzazione dell'isola (Nostro servizio particolare) Cagliari, 28 agosto. In Sardegna si parla di « mafia », una parola che era già stata pronunciata all'assemblea regionale durante il dibattito, nella seconda decade di luglio, sull'industrializzazione nell'isola. Gli ultimi sequestri e i delitti che ne sono conseguiti sembrano confermare la nuova realtà.. Gli inquirenti avrebbero accertato che alcuni giovani studenti ed ex pastori, attualmente ricercati, hanno costituito una « centrale » del crimine, che assolda sicari secondo il « colpo » da compiere. I giovani ricercati vivono alla macchia sulle montagne della provincia di Nuoro e si recano nei centri abitati soltanto per compiere le loro gesta criminose, per condurre le trattative con i parenti dei rapiti, per reclutare i « basisti ». Secondo le informazioni in possesso degli inquirenti, la « gang », una vera « anonima delitti », opererebbe anche su « commissione», dietro forte compenso. In questi casi, la « vittima designata » è uccisa durante il tentativo di sequestro, spesso simulato per sviare le indagini. L'interrogativo più sconcertante riguarda oggi i mandanti dei sequestri su commissione e dei delitti: chi sono costoro? - Che cosa fanno? Per quali motivi decidono di eliminare una persona? Il marchese Pàolo Manca di Villahermosa ha esteso la taglia di cento milioni (depositata in banca la somma è diventata con gli interessi di 110 milioni) posta sugli assassini del fratello a questa misteriosa organizzazione criminale. Indagini, interrogatori, segnalazioni e rapporti in possesso della magistratura sembrano legare insieme i fatti delittuosi avvenuti in periodi e in zone diverse dell'isola. Secondo gli inquirenti (di questo si è parlato durante le riunioni sulla strage di Lanusei, dpve morirono cinque persone) vi sono collegamenti tra l'uccisione di Mario Manca di Villahermosa, a Sarroch; l'omicidio di Pietro Ghitti, ad Ottana; l'assassinio dell'ingegnere Paolo Bacialli, a Sassari; la strage di Lanusei; il sequestro dell'avvocato Mario Saba, avvenuti negli anni 1971 e 1972. Soprattutto nei primi tre casi vi sono molti punti oscuri: infatti nelle indagini figurano gli stessi personaggi, anche se gli « uomini di mano », i « killers » che hanno contribuito alle imprese criminose sono diversi. Anche le armi che i fuorilegge usano, rivelano le testimonianze in possesso degli inquirenti, hanno un'unica provenienza: furono rubate nelle caserme dell'aeronautica di CagliariElmas e di Alghero Fertilia. ,I banditi avrebbero costituito depositi in località diverse della campagna e sui monti. Uno di questi piccoli arsenali, ad esempio, è stato scoperto oggi nel Sassarese, in località « La Crucca » durante un rastrellamento compiuto da polizia e carabinieri nel quadro delle indagini sull'omicidio dell'ingegnere fiorentino Paolo Bacialli. Nascosti da un cespuglio di lentischio sono stati trovati un moschetto automatico Beretta e una pistola calibro 9 lungo, armi in dotazione alle forze amiate. L'elemento che preoccupa gli inquirenti è soprattutto la nuova criminalità sarda, disponibile per azioni di tipo mafioso. Lo sviluppo industriale nelle zone di tradizione agro-pastorizia, la speculazione sulle aree e sull'edilizia, gli appalti, le guardanie nei cantieri avrebbero creato un ambiente ideale per una modifica sostanziale del banditismo. Le sacche di depressione economica del Nuorese hanno poi creato gruppi di giovani sbandati, pronti ad essere reclutati come « killers » e disposti a tutto pur di ottenere un facile guadagno. Per analizzale il fenomeno è stato proposto dagli inquirenti e dalla magistratura la creazione d'un ufficio giudiziario in cui alcuni giudici esaminino i diversi « casi » senza problemi di competenza territoriale. Il procuratore della Repubblica di Cagliari, dottor Giuseppe Villasanta, ha comunque sottolineato che soltanto la collaborazione dei cittadini, spezzando il muro di omertà e di paura, può consentire di fare piena luce sugli episodi delittuosi di questi ultimi anni. r. s. Nuoro. Un posto di blocco della polizia nelle strade della Sardegna (Telefoto Ap)