Fulmine su petroliera che scarica Diciassette scompaiono nel fuoco di Carlo Cavicchioli

Fulmine su petroliera che scarica Diciassette scompaiono nel fuoco Disastro nel porto francese di Donges, nei pressi di St-Nazaire Fulmine su petroliera che scarica Diciassette scompaiono nel fuoco Le vittime accertate sono sei, ma ci sarebbero undici "dispersi" - La nave si è spaccata in due ed è affondata - Due esplosioni hanno lanciato lamiere incandescenti sulle banchine (Dal nostro corrispondente) i Parigi, 26 agosto. Colpita da un fulmine mentre ultimava le operazioni di scarico nel porto di Donges, sull'Atlantico, presso Saint Nazaire, una petroliera è esplosa ed è affondata accanto al molo, in un inferno di fiamme. La tragedia ha causato sei morti accertati e una trentina di feriti: in più ci sarebbero undici « dispersi », scomparsi in mare, ma su questo numero le indicazioni sono al momento contrastanti. La nave cisterna distrutta è la «Princesse Irene», appartenente a una compagnia greca ma battente bandiera liberiana. E' un'unità da 33 mila tonnellate, lunga 225 metri e larga trentadue, varata otto anni fa nei cantieri di Tokio. Con quarantadue uomini d'equipaggio, al comando del capitano greco Iannakakis, la «Princesse Irene» aveva gettato l'ancora ieri a Donges, iniziando quasi subito lo svuotamento del carico, destinato alla società Antar che ha a Donges impianti di raffinerie. Il lavoro è proseguito regolarmente per tutta la notte e stamattina alle 10,30 volgeva al terrriine: la fase conclusiva è tuttavia assai pericolosa, perché le cisterne, via via che decresce il livello del grezzo, si saturano di gas infiammabili. Sulla città dalle nove infuriava un violento temporale. Il capitano della «Princesse Irene», che è sfuggito al disastro, ha raccontato così gli eventi: «Ho visto la folgore abbattersi sulla ciminiera a poppa della petroliera: al lampo, nello spazio di qualche secondo, è seguita una gran fiammata e poi una deflagrazione: la poppa s'è squarciata e s'è staccata, ardendo, dal resto della nave». Ma al primo scoppio ne son seguiti altri, via via che il fuo- co raggiungeva le cisterne stagne. Mentre i pompieri si avvicinavano al molo, sopra i resti della «Princesse Irene» volavano grossi pezzi di ferraglia. «Lo spostamento d'aria della seconda deflagrazione — ha raccontato uno dei vigili — mi ha gettato a terra, con un gruppo di compagni: abbiamo dovuto trascinarci al riparo, perché cadevano proiettili incandescenti da tutte le parti. La nave era spaccata in due e sprofondava in fretta, tra vortici di fiamme alte sei o sette metri...». Tre persone hanno perduto la vita sul molo, due manovali della società Antar addetti al pompaggio e il guidatore di una autocisterna, tutti colpiti in pieno da pezzi di lamiera. Tra l'equipaggio della nave, invece, il bilancio è meno catastrofico di quel che si temeva: la maggior parte dei marinai hanno fatto in tempo a gettarsi in acqua, benché feriti o ustionati. A sera gli inquirenti rendevano noto che dei 42 marinai ventotto erano stati ricoverati in ospedale, nessuno in condizioni proprio gravi. Degli altri, tre sono stati ripescati morti, undici sono dati come «dispersi». La «Princesse Irene» continuava ancora a bruciare stasera. Il grezzo sparsosi nel porto — si calcola che nelle cisterne ce ne fossero ancora circa 2000 tonnellate — aveva rischiato di coinvolgere nel sinistro altri battelli che, per questo, sono stati allontanati. «C'era gente sulla banchina al momento dell'esplosione — ha detto il capo dei servizi di sicurezza del porto di Donges —. E' rimasto un camion senza autista, forse scappato in preda al panico. Il temporale è stato di una violenza terrificante. I fulmini illuminavano di fuoco il cielo al di sopra della raffineria. Per un attimo abbiamo creduto che le fiamme fossero arrivate anche là ». Il pericolo di inquinamento del porto e delle zone costiere vicine è stato limitato dal fatto che le operazioni di scarico del petrolio erano quasi terminate. Il prefetto della regione, Grollenind, ha messo in funzione il piano d'organizzazione dei soccorsi pochi minuti dopo la prima esplosione, avvenuta alle 10,50. Tutte le ambulanze della zona circostante l'estuario della Loira sono state fatte affluire a Donges. Carlo Cavicchioli * Saint-Nazaire. La petroliera « Princesse Irene » in fiamme nel porto di Donges (Telefoto Associated Press)

Persone citate: Donges

Luoghi citati: Parigi, Tokio