Sindaci e consiglieri in Val di Susa minacciano le dimissioni in massa

Sindaci e consiglieri in Val di Susa minacciano le dimissioni in massa Se la "Montedison,, non revocherà i 578 licenziamenti Sindaci e consiglieri in Val di Susa minacciano le dimissioni in massa Deciso nella riunione della Giunta di Valle: "Non sarà un gesto inconsulto, ma una protesta civile di amministratori coscienti" - Martedì riunione a Savona dei consigli di fabbrica delle aziende Montedison - Giovedì sciopero nel Canavese, venerdì in Valle di Susa (Dal nostro inviato speciale) Susa, 26 agosto. Si dimetteranno per protesta le amministrazioni civiche di tutti i 25 Comuni della Valle di Susa? La proposta è venuta dal sindaco di Borsone, Enrico Castasucri, durante la riunione della Giunta di valle convocata oggi a Susa per fare il punto sulla vicenda Montedison-Vallcsusa. Gli amministratori dei 15 paesi intervenuti nel pomeriggio alla seduta della Giunta di valle si sono dichiarati favorevoli anche a nome degli assenti alla proposta di Castagneri. « Se questo clamoroso gesto di protesta servirà a far riaprire le fabbriche chiuse, a far lavorare gli operai sospesi — hanno dichiarato — siamo disposti a farlo. Abbiamo l'acqua alla gola, non ce la sentiamo di accettare passivamente i provvedimenti presi a nostra insaputa. Le dimissioni dei consigli comunali non saranno il gesto inconsulto di esagitati, ma la protesta civile di amministratori coscienti ». Qui In valle la, gente è preparata a tutto, la tensione aumenta perché aumentano le incognite che riserverà il futuro. 578 senza lavoro nell'ultima settimana: a chi toccherà restarsene a casa nelle prossime? E' la domanda più ricorrente nelle lamiglie, nei bar, nelle fabbriche della valle. Gli operai, al mattino, non sono sicuri di poter entrare negli stabilimenti, temono di trovare il solito pezzo di carta della direzione affisso ai cancelli: la fabbrica chiude, i dipendenti sono sospesi. La psicosi della disoccupazione si espande con lo stesso ritmo della rabbia, dell'esasperazione, del pessimismo. Lo si è notato anche oggi nella seduta della Giunta di valle dove 25 Comuni erano rappresentati. Si è riunita d'urgenza per continuare il dibattito aperto lunedì scorso dopo il comunicato appeso all'ingresso degli stabilimenti Vallesusa di Borgone e di Sant'Antonino. La fase di studio e di dibattito dovrebbe concludersi martedì, dopo l'incontro a Savona dei consigli di fabbrica di tutte le aziende Montedison e dopo la riunione in Regione tra sindacalisti, amministratori e autorità regionali.- Poi si inizierà la fase ce operativa », cominceranno le manifestazioni di lavoratori e della comunità per opporsi in primo luogo al « piano Montedison », poi alla a occulta strategia adottata da varie parti imprenditoriali per attaccare i livelli di occupazione ». Giovedì sciopero nel Canavese, dove è stato chiuso il reparto torcitura di Rivarolo, venerdì in valle di Susa. Gli obiettivi finali di tale strategia non sono ancora ben chiari anche se le linee generali del programma sono state delineate. Gli industriali della valle, ad esempio, hanno già dato una risposta alle cause della crisi industriale che sta attraversando la zona. Si tratta, hanno reso noto in un recente studio, di una crisi dovuta alla « disaffezione » degli operai, all'assenteismo nelle fabbriche, alla conflittualità permanente. Gli operai rispondono con amarezza: « Chiediamo solo di lavorare, di mantenere il posto che occupiamo c ci rispondono che non abbiamo voglia dì lavorare. Una bella contraddizione. Almeno la Montedison — aggiungono — non si è paludata dietro queste giustificazioni di comodo. Ha spiegato la crisi nel settore tessile parlando di impianti inefficienti, di costi eccessivi dei trasporti, di scadente qualità del prodotto. Tutte scuse anche queste se teniamo presenti gli obiettivi finali della proda mata ristrutturazione. Obiettivi che si traducono in 2800 miliardi chiesti allo Stato dal colosso chimico per la sua politica di espansione ». Dello stesso avviso anche i sindacalisti e gli amministratori del 25 Comuni della valle. « La Motitedison vuole ristrutturare sulla pelle del dipendenti — ha confermato oggi il vicepresidente della Giunta di valle e sindaco di Bussoleno, Tamarin —. Per la Montedison e per l'attuale governo che avalla le decisioni della società è comoda la scorciatola di uscire dalla fase delicata dell'economia nazionale, ricorrendo al licenziamenti. E' comodo cercare di tranquillizzare il personale senza lavoro dicendo "Perché vi affannate tanto? C'è la Cassa integrazione che vi protegge. Vi permette di percepire l'ottanta per cento del salario per molti mesi" ». « In realtà — ha aggiunto Tamarin — la Cassa Integrazione, così come è articolata, è una vera e propria licenza di licenziare. Oli imprenditori pubblici e privati ne approfittano e ne approfitteranno. Sanno che per otte nere soldi dallo Stato, conviene chiudere temporaneamente le fabbriche. In tal modo migliaia di famiglie si immiseriscono, "saltano" i bilanci comunali. Ne sappiamo qualcosa noi, amministratori della valle. Ma slamo anche tutti uniti nel respingere il piano Montedison avallato dal governo ». Abbiamo detto che questa è stata una settimana di studio, di assestamento, di riflessione per la ponolazione della valle, dopo il primo momento di reazione e di doloroso choc provocati dalla chiusura delle due fabbriche tessili. « Provvedimenti presi — ditono gli interessati — senza alcun rispetto per uomini e donne, un colpo di spugna che ha cancellato d'un tratto la speranza di un avvenire più sereno e confortevole ». Nel dibattito è venuto alla luce anche 11 piano Montedison che prevede entro 1 anno la chiusura di almeno 40 nlccoli stabilimenti trrfmM|Bhllmente invecchiati e licenziamenti di undicimila dinendenti ner noter economizzare una pesante per dita annua. F"f"(s'" "Jan" - ha ricordato Bori™ piagner!, sindaco di ro nel Vallesusa sono oltre 300 Zì^ ,?a ,a eWwurs di fabbriche nelle zane dove più vio- ledraa dazevsascchtediptrcCnlalapcsMrmBvmrpta« hrcMsttlmcsspldtmsrvvgVCsDfvllIlrf lenta sarebbe stata la reazione della gente. Qui da noi gli operai sono sindacalmente preparati a fronteggiare manovre at loro danni, hanno maturato esperienze che hanno irrobustito la loro volontà di lotta. La Montedison sa che le maestranze qui reagiscono energicamente ed è questo che interessa alla Società. Le proteste degli operai finiscono col diventare pressioni al governo per sollecitarlo a sborsare l quattrini richiesti. Noi ci rendiamo conto di questo — ha aggiunto Castagneri — ma non possiamo non reagire in maniera energica». Quali le iniziative, proposte dalla Giunta di valle, per respingere la strategia della Montedison? La più clamorosa è quella annunciata da Castagneri e con 11 consenso di tutti gli altri. Se la Montedison-Vallesusa non ritirerà a breve scadenza i provvedimenti presi per le aziende di Borgone e Sant'Antonino a Rivarolo, i sindaci e i consigli comunali della valle si dimetteranno In massa. Lo diranno al presidente del Consiglio Andreotti in un incontro che dovrebbe avvenire la prossima settimana. « Non vogliamo assolutamente — hanno ripetuto gli amministratori — olle si ripetano in futuro i colpi di mano compiuti dalla Montedison dopo le ferie di quest'anno. Non vogliamo che continui l'ecatombe delle industrie tessili piemontesi. Ci va di mezzo la sopravvivenza di intere zone». La Giunta di valle, che ha terminato i lavori a tarda notte, ha concordato un piano di azione suddiviso in sei punti. 1) Richiesta dì convocazione in settimana, per tutti i consigli comunali della valle. 2) Invito ai sindaci a dare il parere favorevole all'eventuale requisizione degli stabilimenti Vallesusa Montedison presenti in loco. 3) Invito alle autorità della Regione e della Provincia a insìstere presso il governo perché mantenga gli impegni assunti l'anno scorso per la Vallesusa. 4) Convocazione del Consiglio di valle per sabato 2 settembre alle 14, a Borgone. 5) Decisione di invitare, con manifesti, tutta la popolazione della valle ad aderire alla giornata di lotta in programma venerdì e all'occupazione delle fabbriche. 6) I sindaci s'incontrino martedì con le autorità delta Regione dopo la riunione a Savona dei consigli di fabbrica di tutto il complesso Montedison. Guido Paglia La Giunta della Valle riunita nel municipio di Susa per l'esame della situazione

Persone citate: Castagneri, Enrico Castasucri, Guido Paglia