Dirigenti dello Stato minacciano scioperi

Dirigenti dello Stato minacciano scioperi Bocciati i "superstipendi,, Dirigenti dello Stato minacciano scioperi Per salvare il decreto che fissava i nuovi emolumenti, il governo potrebbe chiedere alla Corte dei conti la registrazione "con riserva" (Nostro servizio particolare) Roma, 26 agosto. Al riliuto della Corte dei conti di registrare il decreto delegato sui « superatipendi » di circa 5000 alti burocrati non ci sono state, per ora, reazioni governative. Il giudizio della Corte ha provocato soddisfazione nei sindacati statali della Cgil, Cisl, Uil e di « Nuova dirigenza ». Solo la Ilirstat (Associazione dei dirigenti) minaccia scioperi ad oltranza. Le ragioni che hanno indotto la sezione di controllo della Corte a bocciare il provvedimento saranno ufficialmente note tra dieci giorni, quasi certamente lunedì 4 settembre quando sarà pronta la «relazione conclusiva» affidata al consigliere Leonardo Caruso. Che cosa farà il governo? Vi sono tre ipotesi possibili. Chiedere alla Corte dei conti la «registrazione con riserva» del decreto, che deve essere concessa per legge, ma implica un rapporto al Parlamento, dove si aprirebbe un dibattito politico di esito incerto. Il governo ha già scartato questa ipotesi, sostenuta soltanto dalla Dirstat, la quale ha oggi preannunciato che solleciterà il governo ad assumersi «le responsabilità di sua competenza chiedendo la registrazione con urgenza trattandosi di un provvedimento che pone le basi per una seria ed efficiente riforma della pubblica amministrazione». La seconda ipotesi, possibile in questi casi, è che il governo ritiri il decreto respinto e lo sostituisca con un al- tro provvedimento, ma è una strada non «praticabile» per-che la delega concessa al go-verno è ormai scaduta. Rima-ne la terza ipotesi, quella piùattendibile e cioè che il gover-no, alla riapertura del Parla-mento, chieda un'estensione della delega già richiesta il 30 giugno scorso per la ristrutturazione dei ministeri al problema del nuovo trattamento dei dirigenti statali. In questo caso, si riaprirebbe l'intero discorso anche con i sindacati per agganciare i «superstipendi» al nuovo assetto degli uffici e delle responsabilità dei funzionari direttivi e sarebbe superata l'eccezione fondamentale opposta ieri dalla Corte dei conti al provvedimento. Secondo i rilievi della Corte, l'articolo 16 della delega del 1970 prevede che il numero dei dirigenti non sia superiore a quello degli uffici da istituirsi. Ma poiché la riorganizzazione dei ministeri non è stata fatta dal governo, la Corte dei conti domanda come sia stato possibile attribuire i nuovi stipendi se non è ancora stabilito quanti saranno gli uffici. La Dirstat, che riunisce il maggior numero di «superburocrati», ha annunciato oggi che. nei prossimi giorni, il suo comitato direttivo deciderà «le azioni sindacali da svolgere, azioni che potrebbero manifestarsi anche attraverso uno sciopero ad oltranza», come ha spiegato il vicesegretario generale, dottor Gagliardi. Egli ha anche osservato che poiché il decreto respinto legittima il trattamento economico fruito dai magistrati fin dal primo luglio 1970, «evidentemente, cadendo il provvedimento si dovrà sospendere la corresponsione del nuovo trattamento ai magistrati e recuperare le somme loro corrisposte dal primo luglio 1970 ad oggi». Si tratta di un'interpretazione tra i molti quesiti di na- itura eiuridico-costituzionale j cne la decisione della Corte j na aperto e ai quali nessuno sembra in grado, per il mo- mento, di dare definitiva ri- sposta. | Lamberto Fumo

Persone citate: Gagliardi, Lamberto Fumo, Leonardo Caruso

Luoghi citati: Roma