"Iva-auto,,: proposta sull'aliquota del 18%

"Iva-auto,,: proposta sull'aliquota del 18% Alla commissione dei "trenta,, "Iva-auto,,: proposta sull'aliquota del 18% Si applicherebbe sulle vetture di 2000 eme di cilindrata - Precisazione sulle "scorte" a i , a a o , o so o, o i ù e e orel adi a ee, li ai a, a oe i. i aù e, i to n» r i r no oè n e (Nostro servizio particolare) Roma, 25 agosto. L'entrata in vigore dell'Iva sì avvicina: quattro mesi non sono molti per trasformare quasi completamente il regime d'imposizione indiretta. Sostituire Vige, imposta a cascata del 3 per cento sul valore totale del prodotto, a ogni suo passaggio con l'Iva, imposta a detrazione, che colpisce con aliquote variabili dal 6 al 1S per cento, secondo i prodotti e i servizi, il valore aggiunto a ogni passaggio, con possibilità di ricuperare quanto versato al fornitore da chi fa parte della catena di produzione e di distribuzione, non è semplice. Tra gli altri problemi, due sono in questi giorni oggetto di polemiche e di precisazioni: il destino riservato alle scorte, sulle quali è già stata versata Vige e la classificazione dei prodotti sui quali dovrebbe gravare, anziché l'aliquota normale del 12 per cento, l'Iva del 18 per cento che vuole « colpire » (verbo che un sistema fiscale non dovrebbe usare mai) i prodotti considerati di lusso. Per le scorte, il ministro delle Finanze, Athos Valsecchi, ha già precisato nei giorni scorsi che la vidimazione dell'inventario non doveva essere effettuata entro oggi, 25 agosto, ma entro tre mesi dalla data di pubblicazione sulla « Gazzetta Ufficiale » del decreto delegato sull'Iva, che non è ancora avvenuta, ma dovrà avvenire entro il 1" novembre 1972. Questa sera l'ufficio stampa del ministro delle Finanze conferma il chiarimento, di fronte al disorientamento generale e a notizie di agenzia che sembrano lasciare supporre il contrario. In sostanza, chi vuole detrarre dai futuri pagamenti dall'Ina quanto ha già pagato d'imposta generale sull'entrata (Igei sulle scorte immagazzinate e giacenti alla data del 25 maggio scorso, nonché sui beni strumentali acquistati entro la stessa data, potrà provvedere alla vidimazione dell'inventario a fine anno, probabilmente entro il gennaio 1973. L'importante è tener d'occhio la «Gazzetta Ufficiale » e. per essa, i quotidiani che non mancheranno di dar notizia dell'avvenuta pubblicazione. Quanto alla classificazione dei prodotti e dei servizi, ai fini dell'Iva ridotta al 6 per cento, normale del 12 per cento, ed elevata al 18 per cento, le polemiche che la commissione parlamentare dei trenta (15 senatori. 15 deputati) aveva registrato e. a sua volta, acceso prima della decadenza della legislatura, nel febbraio scorso, sono destinate a riaccendersi nella nuova commissione. Oggi è la volta del senatore Ubaldo De Ponti (do che propone di elevare da 1600 a 2000 centimetri cubi la cilindrata delie automobili che dovranno pagare una j Iva « punitiva » del 18 per cento. De Ponti sostiene che in questo modo si « punisce » l tucdmdlaccsnt1mIc4rnssttutlvro j l'industria nazionale, impeli ; guata a sostenere la concoron | rema internazionale soprat- tutto nelle vetture di media cilindrata, quale si può considerare quella sui 1600 centimetri cubi. Il senatore De Ponti, uno dei « trenta » e membro della sottocommissione Iva, richiama l'attenzione dei suoi colleghi sul fatto che, nel corso del 1971, l'industria nazionale ha prodotto 228.833 vetture nella fascia compresa tra 1501 e 2000 centimetri cubi, mentre le immatricolate in Italia sono state 127.702, di cui appena 86.539 nazionali e 41.163 (il 32,3 per cento) estere. Il resto della produzione nazionale, a parte le limitate scorte, è stato esportato. «Lasciare le cose come il decreto prevede — afferma De Ponti — significherebbe ridurre ulteriormente la domanda in-terna di queste vetture ». m. s. . *

Persone citate: Athos Valsecchi, De Ponti, Ubaldo De Ponti

Luoghi citati: Italia, Roma