Dichiarazioni di Moro e Nenni

Dichiarazioni di Moro e Nenni Il dibattito sulla ripresa dell'attività politica Dichiarazioni di Moro e Nenni La presenza liberale e l'assenza socialista è un "principio d'involuzione" - Auspica "una maggiore intesa tra le forze democratiche" ; in particolare "un dialogo col pri sarebbe utile" - Nenni sul Centro Sinistra (Nostro servizio particolare) Roma, 23 agosto. A colpi d'interviste si va verso la ripresa politica. Oggi parlano Moro e Nenni: sul governo attuale, sulla possibilità di tornare al Centro Sinistra dopo il congresso del psi (ottobre) e quello de (gennaio). Al settimanale « Panorama » Moro dichiara: « Constato che la presenza liberale significa assenza socialista, -»è cioè, obiettivamente, esclusione dalla partecipazione al governo di un settore significativo della nostra società e del nostro mondo del la- voro. In questo senso ho parlato di un principio di involuzione ». Di qui il suo doppio « no » nel consiglio nazionale de: alla soluzione vrrgovernativa e alla linea del 1 partito. Per Moro, la diversa posizione del vicesegretario De Mita (no al governo, sì a Forlani), che ha trascinato con sé quasi tutta la corrente di « base », è « contraddittoria e sbagliata »: se De Mita considerava il governo Andreotti come una soluzione di necessità, doveva votare a favore: se lo giudicava una scelta politica, doveva dire « no » alla soluzione di governo e alla linea del partito. « Per favorire un'evoluzione auspicata vale più la testimonianza che non l'acquiescenza ». A proposito di De Mita, risponde anche ad una domanda sulla insofferenza dei giovani dirigenti de veTso gli anziani: « L'on. De Mita sembra avere Videa fissa di emarginare l'on. Eanfani e me. Per quanto mi riguarda potrei ringraziarlo, anche a nome della mia famiglia. Ma le persone valgono, non per quello che hanno, ma per quello che sono. Ed esse conoscono, di momento in momento, le responsabilità ». Moro respinge le critiche di La Malfa alla sinistra de, giudicandole « non eque ». I gruppi della sinistra, secondo Moro, « costituiscono una difesa dell'autentica de e una garanzia contro ogni involuzione e ogni spinta reazionaria». Quanto alla linea repubblicana, che si propone di superare Centrismo e Centro-sinistra « con un altro schieramento risolutore». Moro cosi si esprime: « Eufemisticamente, direi che questa prospettiva, nella presente situazione, è di improbabile realizzazione per ragioni storiche, psicologiche e di contenuto ». Moro auspica « una maggiore intesa tra le forze democratiche », osservando che « in particolare un dialogo con il pri sarebbe utile », definisce i socialdemocratici « una componente essenziale I della vita nazionale», dice che « ai socialisti sono state addebitate responsabilità che in nessun caso possono ricadere su di un solo partito ». I socialisti «non sempre hanno compreso la logica se- vera e rigorosa del governare ». Perciò, due punti per la ripresa del Centro Sinistra: «Autonomia (del psi) nella maggioranza, e perciò autono- mia del partito comunista; accettazione della logica del governo, che è ben diversa dalla logica dell'opposizione ». E aggiunge « sia ben chiaro che non si chiede al psi di rinunziare alla sua natura di partito di sinistra, di partilo dalla ricca sensibilità democratica, ma solo dì assolvere con fermezza il proprio compito». Questa frase di Moro viene scelta dall'Acanti.' di domani per un commento che contrappone la linea dell'ex presidente del Consiglio a quella del segretario de, Forlani, che difende la tesi del governo a cinque, dai liberali ai socialisti. Per VAvanti! il pentapartito esprime soltanto « la logica della pura e semplice aggregazione delle forze politiche in funzione dell'egemonia de ». In questa «accozzaglia» conterebbe solo la de come partito che gestisce il potere, di fronte al pei cNatgbscmnircg«npNnsuPp che gestisce l'opposizione. Al Centro Sinistra, dichiara Nenni al « Giorno », si deve arrivare «attraverso una battaglia e non attraverso un negoziato »: « sarebbe auspicabile che l'esperimento centrista nel quale la de si è cacciata subendo le pressioni moderate potesse offrire pienamente la prova della sua inconsistenza. Non è detto però che esistano le necessarie condizioni di tempo ». Bisogna quindi puntare ad una « chiarificazione » nel psi e nella de. « Siamo tutti alle prese con una scelta — dice Nenni —. Noi socialisti alla nostra, tra un generico sinistrismo e la responsabilità di una presenza nella guida del Paese, presenza portatrice delle rivendicazioni operaie e popolari. La democrazia cristiana alla sua, tra le due maggioranze possibili: il Centro Sinistra e il Centrismo. Sfuggire alla scelta è in realtà la peggiore punizione, perché si tratta della scelta del nulla e del peggio ». - f. d. 1.

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