Impegni assicurativi per crediti all'export

Impegni assicurativi per crediti all'export La relazione della Corte dei conti Impegni assicurativi per crediti all'export Nel 1971 le garanzie statali sono ammontate a 696,8 miliardi - Dall'inizio della gestione (1953) sono state pari a 4426 miliardi - Hanno fruito delle sovvenzioni 1057 imprese e sei Istituti di credito - Occorre semplificare l'attuale procedimento necessario per ottenere gli aiuti Roma, 22 agosto. Impegni per 4426 miliardi di lire sono stati assicurati dallo Stato per garanzie assicurative di crediti all'esportazione dall'inizio della gestione (1953) al 31 dicembre scorso. Oltre la metà di questa cifra — 2.775,5 miliardi — sono ancora in essere, a copertura di operazioni relative a forniture di merci e servizi (1.491,2 miliardi), di crediti finanziari (1.014,5 miliardi) e per lavori all'estero (26'6,1 milioni). Nel 1971 le garanzie statali sono ammontate a 696,8 miliardi di lire di cui 481,1 miliardi a fronte di merci e servizi, 135,5 di crediti finanziari, 82 miliardi per esecuzione di lavori e 255 milioni per depositi all'estero. Questi dati si ricavano dalla relazione della Corte dei conti al rendiconto generale dello Stato per l'esercizio 1971, nel capitolo relativo alla gestione statale dei crediti all'export. Dagli inizi della gestione al 31 dicembre '71 sono state presentate dagli operatori economici 10.984 domande di assicurazione, di cui 9459 sono state accolte, 661 sono state respinte e 666 ritirate dai richiedenti. In questo stesso periodo hanno fruito della garanzia statale 1057 imprese e 6 istituti di credito. Quattrocentotrentatré imprese hanno fruito di una sola copertura assicurativa; 177 di due, 78 ne hanno ottenuto tre; 56 quattro; 137 da cinque a dieci; 63 da ventuno a cinquanta; 15 imprese da cinquantuno a cento; 8 imprese, infine, hanno fruito di oltre cento coperture assicurative. Gli indennizzi corrisposti per sinistri sono ammontati a 76,9 miliardi di cui 15 recuperati. Nel '71 gli indennizzi hanno totalizzato 19,7 miliardi e i recuperi un miliardo. La relazione rileva inoltre che « l'aumento dei sinistri {mancato trasferimento valutario o mancato pagamento da parte dell'ente pubblico committente o garante! e perciò gli indennizzi che l'Ina ha dovuto erogare, può considerarsi il fenomeno caratterizzante del 1971, tanto che dopo sedici anni di autosufficienza si è dovuto far ricorso per 16 miliardi alle disponibilità del fondo autonomo presso il medio-credito ». « La situazione che in tal modo si è venuta a determinare — afferma ancora la relazione — va attentamente esaminata al fine di adottare o proporre le necessarie iniziative per evitare che abbia ancora più a deteriorarsi ed in vista, soprattutto, del fatto che la gestione, per effetto delle garanzie sino ad oggi concesse, spesso nell'ambito di accordi intergovernativi o internazionali, presenta alla fine del 1971 una notevole esposizione verso Paesi nei confronti dei quali assai elevato è il rischio ». Un altro rilievo mosso dalla Corte dei conti riguarda la « complessità dell'apparato organizzativo » attraverso il quale lo Stato assicura contro i rischi: oltre al Ministero del Commercio Este¬ ro e al Ministero del Tesoro, di esso fanno parte uffici affidati « a ben tre diversi enti pubblici (Ice, Ina e Mediocredito) ed un comitato ». « La macchinosità » delle strutture create per l'assicurazione dei crediti all'esportazione — servizio in altri Paesi assolto da un solo organismo — determina, secondo la Corte, « una complessità dì procedimenti ». Di qui l'« opportunità che ne venga posta allo studio la semplificazione ». (Ag. Italia)

Luoghi citati: Este, Italia, Roma