Le aperture e le varianti di Adolivio Capece

Le aperture e le varianti Come nasce la teoria Le aperture e le varianti Nel precedente articolo su « come nasce la teoria del gioco », apparso venerdì mattina, abbitimo analizzato lo studio delle aperture, determinante nell'impostazione della partita. Onesto ci permette di capire perche si ritiene tanto importante il fatto di avere il Bianco e, quindi, il « vantaggio » della prima mossa. Comunque anche il Nero con la sua risposta influenza tale andamento, benché in misura minore. Poi, ad ogni mossa, il giocatore può scegliere tra due, tre e più continuazioni ugualmente valide e ciò fa sì che le varianti possibili si moltiplichino con progressione geometrica. Capita assai spesso, quindi, che un giocatore effettui una mossa nuova, la « novità teorica » ampliando ulteriormente il numero delle possibilità. Per quante partile o varianti si possano giocare, analizzare e studiare, la teoria non riuscirà mai ad esaurirle tutte. La teoria del gioco, insomma, non potrà mai uccidere gli Scacchi. E' facile ora comprendere i criteri con i quali vengono attribuiti i nomi alle aperture ed agli impianti di gioco. Le aperture si dividono solitamente in tre grandi gruppi: quelle di gioco « aperto », in cui il Bianco apre con 1) e4, ed il Nero risponde con 1)... e5. Quelle di gioco « semiaperto », in cui ad 1) c4, il Nero risponde con una mossa diversa da 1)... c5. Infine le aperture «chiuse» in cui jl Bianco inizia con una mossa diversa dalla spinta del Pedone di Re di due passi, cioè da 1) c4. Molto spesso le aperture hanno il nome del giocatore che per primo le ha usate e che più spesso le ha praticate, o quello della località o della scuola dove sono state analizzate e giocate. Per esempio abbiamo nel primo caso la Alckhine fi) e4, Cf6]; la Nimzowitch [1) e4, Cc6]; la Reti [1) Cf3...]; la Philidor [1) e4, e5: 2) Cf3,d6J; la Ponziani [D e4, e5; 2) Cf3, Cc6; 3) c3...] e così via per molti altri esempi. Nel secondo caso abbiamo invece le aperture Siciliana [1) e4, c51 ; Francese [1) e4, e6]; Inglese [1) c4...]; Spagnola [1) c4, e5; 2) Cf3, Cc6: 3) Ab5,..l, e poi la Slava. l'Italiana, la Scozzese, la Viennese, e molte altre. Un ultimo esempio, che valga per tutte, è la partita Indiana [1) d4, Cf6], Questa venne giocata per la prima volta nella storia a Calcutta da un gruppo di Bramini contro Lord Cochrane, nei primi decenni del 1800: la partita derivò il nome dalla nazione nella quale era nata. Nell'ambito di ogni singola apertura vi sono poi molte varianti, che di solito hanno il nome del giocatore dal quale sono state più spesso usate o ana¬ lizzate. Per esempio, nella Siciliana troviamo le varianti Patiisen, Najdorf, Maroczy, ecc. A loro volta queste varianti si diramano in sottovarianti o « continuazioni ». che vengono battezzate con gli stessi criteri. Questa nomenclatura e mollo importante per indicare una apertura fino ad una determinata mossa senza dover elencare le mosse stesse. Per esempio, dire che Fischer e Spassky nella 10a partita hanno giocato una « Spagnola variante Breyer » significa dare per scontate le seguenti 9 mosse: I) c4, c5; 2) Cf3, Cc6; 3) Ab5, a6; 4) Aa4, Cf6; 5) 0-0, Ae7; 6) Tel, b5; 7) Ab3, d6; 8) c3, 0-0; 9) h3, Gb8; cioè le prime nove mosse della partita, con notevole risparmio di tempo. Lo studio della teoria è fondamentale per un giocatore, ma non deve essere puramente mnemonico: è importante capire il perché delle mosse. Una volta deciso quale tipo di gioco adottare (posizionale, di attacco, ecc.) bisogna studiare, almeno nelle linee essenziali, i meccanismi delle aperture prescelte; Soprattutto però è importante lo studio della teoria del finale, e di alcuni principi basilari del centro di partita. Come dice il Porreca nel suo ottimo manuale, « gli Scacchi non sono un gioco difficile, ma non è possibile vincere una partita avendo del gioco una conoscenza empirica, o meglio si può vincerla ma solo se l'avversario è nelle nostre stesse condizioni! ». Adolivio Capece

Persone citate: Breyer, Fischer, Lord Cochrane, Ponziani, Porreca, Spassky

Luoghi citati: Calcutta, Indiana