Il judo ritorna ai giapponesi

Il judo ritorna ai giapponesi Il judo ritorna ai giapponesi Entrato nel programma olimpico a Tokio, in omaggio al Giappone paese ospitante del Giochi, il judo si presenta a Monaco con un campo di partecipanti più numeroso. I nipponici rimangono i favoriti In molte categorie, ma II loro non sarà un dominio. Del resto non lo fu neppure sul « talami » di Tokio, dove fra II dispetto dei tifosi locali che reputavano invincibili i loro campioni, depositari delle più antiche tradizioni di questo tipo- di combattimento, il gigante olandese Anton Geesink si impose fra i « pesi liberi ». La vittoria del forzuto Geesink, per altro ottimo judoka, diede un fiero colpo alle teorie secondo le quali nel judo la forza ha poco valore, ma contano soprattutto la destrezza e la prontezza di riflessi. Quando Geesink, adesso proprietario di una avvtatissima e redditizia palestra ad Amsterdam, si impose all'Idolo locale Akio Kaminagd, nel palazzo dello sport di Tokio non furono pochi a piangere sulla fine di un mito. A Monaco et saranno anche due azzurri: Luciano Di Palma (categoria medioleggeri), nato a Roma il 24 maggio del '44, impiegato, sette volte campione d'Italia, e Giuseppe Tommasi (leggeri), nato a Torchlarolo, Foggia, il 3 giugno del '46, militare presso le Fiamme Gialle, una volta campione italiano. I due non lianno possibilità di inserirsi fra i migliori, ma è stata la Federazione atletica pesante a mettersi in questa situazione per aver squalificato i cinque azzurri (fra- i quali i fratelli Vismara, validissimi) a causa di una poco chiara vicenda svoltasi a Tokio, dove il gruppetto di atleti era stato Inviato per un periodo di .allenamento.

Persone citate: Akio, Anton Geesink, Geesink, Giuseppe Tommasi, Luciano Di Palma