Togliatti e Lazagna oggi forso liberi Il giudico ci spiega perchè li arrestò di Remo Lugli

Togliatti e Lazagna oggi forso liberi Il giudico ci spiega perchè li arrestò Verranno rilasciati anche Ciruzzi e Marisa Calimodio Togliatti e Lazagna oggi forso liberi Il giudico ci spiega perchè li arrestò Il provvedimento, dice Sossi, è stato determinato in base ad atti esperiti da un'altra autorità - Inoltre, bisognava agire così "perché la sorpresa è un fattore importante" - Come mai i quattro vengono subito scarcerati? "Sono state raccolte prove sufficienti e — il giù- . dice aggiunge — gli interrogatori si sono svolti ottimamente per l'accusa" - E' vero che lei ha "le manette facili"? "Ma ho fatto tutto molto rapidamente, perché so bene che la libertà è sacra" - "Ora dobbiamo arrivare ai finanziatori ~dt quella che doveva essere la rivoluzione" (Dal nostro inviato speciale) Genova, 14 agosto. Vittorio Togliatti, il nipote dell'ex leader del pei — che è stato arrestato venerdì mattina in Sardegna in base ad un ordine di cattura emesso dal sostituto procu¬ ratore della Repubblica di Genova, Mario Sossi — sarà scarcerato, con ogni probabilità, nella giornata di domani. La libertà provvisoria sarà concessa anche alle aftre tre persone, che con lui erano state coinvolte in que- o a l i r r o re a d; lueea o o imla co a uò ». a, rna. . sta appendice dell'inchiesta sulle « Brigate Rosse »: l'avvocato Giovan Battista Lazagna, già in carcere a ladano dal 21 marzo scorso; Marisa Calimodio, 37 anni, ex moglie di Vittorio Togliatti; e il suo amico Aristo Ciruzzi; la Calimodio e il Ciruzzi erano stati arrestati mercoledì scorso. Gli avvenimenti si susse guono con un ritmo incalzante. Mentre oggi si parla della scarcerazione che avverrà domani, si ha notizia d'un nuovo ordine di cattura emesso dal giudice Sossi a carico d'un nuovo personaggio genovese, il dottor Emilio Perissinotti, 35 anni, ricercato dall'ottobre scorso per la sua attività di membro del circolo «22 ottobre» (rapimento di Sergio Gadolla e uccisione, per mano di Mario Rossi, del fattorino portavalori Floris) «Non confermo né smentisco», dice il giudice Sossi à proposito dell'ordine di cattu ra a carico del Perissinotti. Evidentemente l'ordine di cattura c'è, ma in questo caso non ci sarà quello di scarcerazione, perché il medico era già latitante, cioè è ricercato per altri reati. Come si ricorderà, Togliatti, Lazagna, Ciruzzi e la Calimodio erano accusati di associazione per delinquere, furto di esplosivo (cinque quintali di tritolo in un cantiere dell'Autostrada dei Fiori), furto di armi (39 pistole all'armeria Vitale di via Gramsci a Genova), interferenze radiotelevisive. Che cosa significa, dunque, questa imminente scarcerazione a così breve distanza dall'arresto? E' forse stata provata l'innocenza delle persone coinvolte? Lo chiediamo allo stesso magistrato. Egli precisa che il provvedimento della restrizione della libertà è stato determinato in base ad atti istruttori che erano stati esperiti da un'altra autorità. Ora il giudice Sossi ha interrogato tutti gli arrestati (Togliatti, giunto ieri sera dalla Sardegna, è stato sentito oggi, tra le 12 e le 14) ed è in grado di rilasciarli. Innocenti, allora? «Diciamo che sono state raccolte prove per noi soddisfacenti», afferma il magistrato. E aggiunge ancora: «E che gli interrogatori si sono svolti ottimamente per l'accusa». Una scarcerazione che segue così da vicino l'arresto («Vada piano a darla come già avvenuta — ammonisce il sostituto procuratore Sossi — perché c'è una riserva: che non esistatw altre imputazioni; possono sempre saltare fuori dei colpi di scena » ) lascia un po' sorpresi. Osiamo riferire al giudice Sossi una frase che abbiamo raccolto pochi giorni fa qui a Genova cioè che egli avrebbe «le manette facili ». Sorride ed alza il pollice della mano destra per indicare il numero uno «Stia a sentire: prima di tutto non è vero che io abbia l'ordì ne dì cattura facile perché chiedo migliaia di archiviazio ni. Secondo, nei casi in cui l'ordine di cattura è obbliga torio, non ci sono santi né co noscenze che tengano. Uno può essere in alto fin che vuo le, ma va dentro lo stesso Terzo, anche quando l'arresto è facoltativo, si può spiccare l'ordine di cattura se si ha la sensazione che il soggetto stia continuando l'attività delittuosa. Quarto, si interviene con l'arresto quando le esigenze istruttorie richiedono la genuinità degli elementi di prova». Finita questa enumerazione, il giudice Sossi allarga le braccia: «Adesso lei ha già capito perché io ho arrestato queste persone: la sorpresa è un fattore importante. Non potevo mettermi a spedire degli avvisi di procedimento all'uno o all'altro, i quali poi si surebbero subito incontrati o accordati. Ma ho fatto tutto i 7/ioZ'o rapidamente, lavorando giorno e notte, perché so bene che la libertà è sacra. Ad , esempio sono riuscito, altra verso il comando dei carabi ile': ad ottenere per Togliat ti una traduzione straordìna ria dalla Sardegna, in caso contrario sarebbe arrivato qui certamente dopo il Ferra •.tosto Ho voluto affrettare la cosa e adesso l'ho già interrogai 'in 11 giudice Mario Sossi ha 40 anni, ò ligure, di Imperia, sposato, con due figlie, da 7 anni alla procura genovese. E' lui che sosterrà l'accusa al processo contro Mario Rossi, l'assassino «rivoluzionario» del «Circolo 22 ottobre», che uccise per rapina il povero Floris. In sostanza Sossi ha arrestato per evitare l'inquinamento delle prove e l'ha fatto sulla base «di atti istruttori esperiti da altre autorità »; ora che ha eseguito i propri accertamenti si affretta a scarcerare perché «i fatti si riferiscono a date vecchie (1969-70), perché non c'è l'arresto obbligatorio e sono venuti' menu le esigenze dell'in; chiesta ». tdadaztdMdtdCgmTc(tdbucc E' molto riservato, il segreto cui è tenuto gli impedisce di spiegare quali sono quegli atti istruttori che l'hanno indotto ad agire. Da altra fonte arriva però qualche indiscrezione. L'accusatore di Togliatti, Lazagna, Ciruzzi, Calimodio e Perissinotti sarebbe Marco Pisetta, un elemento della sinistra extraparlamentare di Trento. Marco Pisetta, 32 anni, studente di sociologia, abitante a Canova di Gardolo (Trento), già condannato a 3 anni e 7 mesi nel febbraio del '72 a Torino par atti di terrorismo compiuti nel '69 a Trento («firmò» l'ultimo suo attentato, alla sede dell'Inps, lasciando nella borsa contenente le bombe, che non scoppiarono, una fotografia di sua sorella). Il 2 maggio di quest'anno, poche ore dopo la scoperta del covo terroristico di via Boiardo, a Milano, egli si presentò a quella sede « rivoluzionaria » con le chiavi in mano. Fu rilasciato, ma prima di andarsene dettò al giudice che l'interrogava una specie di memoriale — 22 cartelle —che conteneva molte accuse per tutti coloro che ora sono stati al centro dell'attenzione del giudice Sossi. Secondo il Pisetta sarebbe avvenuto questo: che il Lazagna, il Ciruzzi e la Calimodio avrebbero accusato Vittorio Togliatti di vigliaccheria e di disinteresso nei confronti della causa rivoluzionaria, e il Togliatti, per dimostrare di avere coraggio, avrebbe compiuto i furti delle pistole e del tritolo, aiutato in quest'ultimo da altre persone sconosciute. Evidentemente gli interrogatori cui il giudice Sossi ha sottoposto gli arrestati alla presenza dei loro difensori. gli avvocati Raimondo Ricci, Enrico Baccino e Torrigino, sostituto del Ricci, vertevano su queste accuse. Tutti hanno negato recisamente. Vittorio Togliatti, dopo una premessa per autodefinirsi individualista, fatalista, per nulla fanatico, di idee socialiste, ma assolutamente in dissenso con i gruppuscoli, pare abbia raccontato che proprio il Pisetta, qui a Genova, nel marzo '69, mentre si aggirava dicendosi ricercato, gli aveva chiesto di procurargli delle armi. Al che Togliatti gli aveva risposto di andare a cercarle da qualche trafficante di Marsiglia, non certo da lui. Ma dopo qualche giorno il Pisetta gli aveva raccontato di averle trovate qui in città, in via Pré, con un unico contrattempo: che quando gli avevano consegnato lo scatolone, si era accorto che conteneva mattonelle e non pistole. Se non insorgeranno complicazioni, come si è detto, domani il giudice Sossi dovrebbe disporre la scarcerazione per libertà provvisoria delle persone coinvolte in questi giorni: Togliatti, Ciruzzi e Calimodio. Uscirà di carcere anche Giovan Battista Lazagna, che è a « San Vittore» per la falsificazione dei documenti del furgoncino «Volkswagen» trovato vicino al cadavere dell'editore Giangiacomo Feltrinelli, a Segrate, e per gli attentati ai tralicci. Il giudice Di Vincenzo, dell'ufficio istruzione di Milano, che sta conducendo l'istruttoria sulla morte di Feltrinelli, avevi, concesso al Lazagna la libertà provvisoria proprio il giorno in cui Sossi ha notificato all'imputato il nuovo ordine di cattura. L'istruttoria continuerà con il rito sommario (non essendoci più nessuno in carcere, non c'è la scadenza dei 40 giorni). «L'indagine procederà lentamente, ma con accuratezza — dice il giudice Sossi —. Dobbiamo cercare di arrivare al vertice, agli ideatori e ai finanziatori di quella che doveva essere la rivoluzione». Remo Lugli Genova. Vittorio Togliatti giunge a Marassi (f. Nazzaro) Genova. Annabella Schiavon, fidanzata di Vittorio Togliatti