Un aereo lljushin è precipitato a Berlino Est 156 a bordo: tutti morti nell' immenso rogo di Tito Sansa

Un aereo lljushin è precipitato a Berlino Est 156 a bordo: tutti morti nell' immenso rogo La più grave sciagura nella storia dell'aviazione civile Un aereo lljushin è precipitato a Berlino Est 156 a bordo: tutti morti nell' immenso rogo Il grande "jet" tedesco-orientale era diretto in Bulgaria come volo "charter" per turisti - E' "piombato di schianto" ' pochi minuti dopo il decollo dall'aeroporto di Schònefeld - Ancora sconosciute le cause del disastro - Vani i soccorsi (Dal nostro corrispondente) Bonn, 14 agosto. Centocinquantasei persone sono morte carbonizzate nel pomeriggio ]di oggi nella Germania Orientale, pochi chilometri a Sud di Berlino, nel rogo di un quadrigetto della compagnia « Interflug » precipitato mentre si levava in volo verso Burgas, in Bulgaria, carico di turisti. La sciagura è accaduta alle 18,10, due minuti dopo il decollo, ma — co*??, il sistema di controllo e di blocco delle informazioni esistente nella Repubblica Democratica Tedesca — in Occidente e anche a Berlino Ovest, distante poche decine di chilometri, la notizia è stata conosciuta solo tre ore e tre quarti più tardi, alle 21,55, quando l'agenzia ufficiale Adn l'ha immessa sui canali internazionali con un breve flash. A bordo dell'apparecchio, un lljushin 62 di costruzione sovietica adatto alle lunghe distanze (capace di tenere una velocità di crociera di 900 chilometri orari con un massimo di 186 passeggeri) si trovavano famiglie che avevano prenotato due settimane di vacanza sul Mar Nero. 148 persone, tra cui molti bambini, e otto membri di equipaggio. Alla partenza — riferiscono colleghi di Berlino occidentale che si sono messi in contatto, al di là del « muro » che divide Berlino, con giornalisti della Germania Orientale — tutto era in ordine. Le solite scene di partenza, abbracci e sventolio di fazzoletti. Già alla partenza — secondo quanto si dice stasera a Berlino — è stato avvertito qualcosa di anormale. Anziché impennarsi dal campo di Schoenefeld, come di solito fanno i « jets », /.'lljushin 62 si è levato in volo con una i traiettoria poco ripida, appiattita, come gli apparecchi a pistone o a turboelica. Due minuti più tardi si è udito uno schianto: il quadrigetto aveva perso quota (pare senza informare la torre di controllo) e si era insaccato, abbattendosi su un campo, tra i boschi e i canali della Sprea, vicino alla cittadina industriale di Koenigswusterhausen. Il pilota — stando sempre alle informazioni approssimative, per sentito dire, raccolte dai giornalisti di Berlino Ocicdentale — non deve essersi accorto del perìcolo immanente. Lo dimostrerebbe il fatto che l'aereo, anziché virare per tornare al campo di partenza, è precipitato facendo rotta verso Sud-Sud-Est, cioè verso il corridoio aereo che attraverso l'Ungheria porta in direzione della Bulgaria. L'agenzia di notizie Adn informa laconicamente in poche righe che « è stata formata una commissione governativa di inchiesta, agli ordini del ministro per il traffico, Otto Arndt ». la quale è già all'opera « per accertare eventuali responsabilità». In un'altra breve notizia la stessa agenzia dà notizie che appaiono superflue: l'apparecchio è precipitato dopo avere perduto quota, le sollecite operazioni di soccorso dei pompieri e dei medici sono state inutili, i soccorritori sono arrivati a fatto avvenuto. Un portavoce dell'aeroporto civile di Tempelhof a Berlino Occidentale ha detto che sugli schermi radar (i quali normalmente trascurano il traffico aereo nella Germania comunista) nessuno si è accorto dell'incidente aviatorio. Ne hanno riferito in serata soltanto alcuni automobilisti che tornavano dalla Polonia, i quali hanno detto di avere visto un immane incendio nelle vicinanze del quadrifoglio autostradale a Sud di Berlino Est (lo « Schoenefelder Kreuz») nelle cui vicinanze si è schiantato Z'Iljushin 62. Stando a informazioni del ministero del traffico di Bonn, la sciagura odierna è quella che finora in Europa ha causato il maggior numero di morti. Il « primato » era detenuto da un Boeing 707 della compagnia francese Air France che si abbattè sul campo di Orly dieci anni fa, il 3 giugno 1962, portando nella tomba 130 persone. Tito Sansa

Persone citate: Arndt