L'ambasciatore egiziano in Urss è al Cairo " per consultazioni,,

L'ambasciatore egiziano in Urss è al Cairo " per consultazioni,, Anche Vinogradov rientrato a Mosca L'ambasciatore egiziano in Urss è al Cairo " per consultazioni,, L'arrivo del diplomatico coincide con un editoriale Ac\Y Akhbar El Youm, in cui si afferma che russi e americani si sono "spartiti" il Medio Oriente Il Cairo, 12 agosto. L'ambasciatore egiziano a Mosca, Yehiia Abdcl Kader, è giunto stamani al Cairo per consultazioni, mentre i sintomi di una tensione fra i due Paesi vanno facendosi sempre più numerosi. L'arrivo dell'ambasciatore ha coinciso con la pubblicazione di un editoriale da parte del giornale « Akhbar El Youm » in cui si afferma che, da parte egiziana, si sospetta che un accordo segreto sul Medio Oriente sia stato stipulato fra i dirigenti sovietici ed il presidente Nixon, durante il vertice di Mosca dello scorso maggio. L'ambasciatore Kader è stato convocato al Cairo, dopo che il presidente Sadat aveva ricevuto dal segretario generale del pcus, Breznev, un messaggio, sembra deludente, in risposta alla sua richiesta di un incontro ad alto livello con i capi sovietici. L'ambasciatore sovietico al Cairo, Vladimir Vinogradov, si trova attualmente a Mosca, per consultazioni con il suo governo. Il giornale Akhbar El Youm attribuisce il peggioramento delle relazioni fra il Cairo e Mosca al rifiuto russo di informare gli egiziani su cosa realmente è avvenuto al «vertice». Il giornale manifesta dubbi circa il vero atteggiamento dell'Urss nei confronti di Israele. Il settimanale egiziano nega che, al momento della partenza degli esperti sovietici dall'Egitto, la loro missione fosse finita. «Se l'Unione Sovietica avesse fornito all'Egitto le armi che quest'ultimo domandava — afferma il giornale — non vi sarebbe stata la crisi» tra i due Paesi. Akhbar El Youm rimprovera quindi all'Unione Sovietica «l'incapacità di promuovere una soluzione pacifica nel Medio Oriente sia esercitando pressioni su Israele sia asso- dandosi alle pressioni esercitate dalle altre grandi potenze, sia sviluppando le relazioni con gli Stati Uniti. Se l'Urss non può contribuire alla pace e se, d'altra parte, essa rifiuta all'Egitto le armi che permetterebbero a quest'ultimo Paese di fare la guerra, qual è dunque la sua posizione?». Il settimanale, dopo aver ripreso l'accusa egiziana all'Urss di aver nascosto al governo del Cairo i risultati del «vertice» di Mosca tra Breznev e Nixon, avanza l'ipotesi che Stati Uniti ed Unione Sovietica si siano spartiti il Medio Oriente in zone di influenza, con Siria ed Egitto nella sfera sovietica e Israele e Giordania in quella americana. Ricordando, infine, che numerosi Paesi si approvvigionano di armi sia nell'Unione Sovietica sia nei Paesi dell'Occidente, Akhbar El Youm suggerisce agli arabi di «equilibrare le loro amicizie traendo vantaggi dall'Unione Sovietica e dagli Stati Uniti». «La sola Urss — scrive il settimanale — ha costruito la diga di Assuan, perché dunque l'America non realizza il progetto della depressione di Al Kattarah?». Il progetto prevede il riempimento di una depressione con acqua di mare, per modificare il clima della zona e generare energia elettrica. Nella medesima pagina, il giornale pubblica anche una vignetta in cui si vede un egiziano che si rivolge a un sovietico dicendogli: «Non è il caso di abbracciarci. Diamoci la mano: tra amici questo è sufficiente». (Ansa - Afp - Ap) *