La carcerazione e l'adulterio non sono due motivi sufficienti per il divorzio

La carcerazione e l'adulterio non sono due motivi sufficienti per il divorzio La carcerazione e l'adulterio non sono due motivi sufficienti per il divorzio Bisogna provare che la "comunione materiale e spirituale" della coppia è definitivamente cessata - Interessante sentenza del tribunale su un'unione fallita o vo ssi ni. o i no lte ua a 8. ni, a nri » fo Il marito in carcere e la moglie che si ii distrae » con un altro uomo, non sono motivi validi perché il giudice conceda il divorzio. E' necessario provare che la comunione « materiale e spirituale » della coppia sia definitivamente cessata. Questi principi sono stati confermati in una sentenza di divorzio pronunciata o I dalla settima sezione civile del tribunale presieduta dal dottor Mosetto (giudice Pacileo, relatore Garofalo). Il caso dei coniugi Anita F., 32 anni (assistita dall'avv. Pre. stipino) e di Umberto R., 36 anni, è semplice. Si sposano nel '61 e un anno dopo l'uomo è coinvolto ta uno scandalo ai danni di una banca. Arrestato nel '64. il tribunale lo condanna per peculato e falso ideologico. L'unione dei due coniugi, già compromessa da «accuse di insincerità, mancanza di calore umano e di indifferenza sessuale ». precipita con la carcerazione dell'uomo. La donna si innamora di un altro e fa istanza por la separazione dal ma¬ rito. Nel gennaio '70 1 due si dividono consensualmente e a dicembre chiedono il divorzio, ottenuto in questi giorni. Un caso lineare, che non farebbe ii notizia )i se nella sentenza non ci fossero alcune interessanti annotazioni di carattere ge» nerale. Anzitutto, sulla reclusione: ii Se si può porre come la ragione giustificatrice della cessazione di quello che è l'elemento esteriore fondamentale del rapporto matrimoniale (e cioè fa convivenza dei coniugi sotto lo stesso tetto) non è men vero che un coniuge, privato momentaneamente del conforto dell'altro, può continuare a coltivare verso quest'ultimo inalterati sentimenti di vivo amore. Ed è evidente che, ove sussistano tati sentimenti, non potrà parlarsi di cessazione della " comunione spirituale " ». A proposito dell'adulterio, si legge: ii Esso non prova neces- sanamente la cessazione di comunione tra i coniugi, quando si tratta di un momentaneo, oc- casionale e transitorio cedimento dei sensi, si da costituire un episodio trascurabile senza ripercussioni rilevabili per le esigenze della famiglia. Nel caso in esame, al contrario, c'è una completa e duratura dedizione di Anita F. a un altro uomo e un inserimento spirituale di questa nella vtta dell'altro. Fatto incompatibile, in senso assoluto, con i doveri del normale stato coniugale e del tutto inconciliabile con quella piena e ìntima comunanza di vita spirituale ». * Tentato furto nella villa del prof. Camillo Lievre in via Volante 121. Verso le 2,30 dell'altro ieri, il custode, Franco Martino, dintorni della villa, nessuna traccia. 56 anni, ha sentito rumori che provenivano dalle stanze, è uscito imbracciando un fucile da cac-eia. 11 Ho sparato due colpi in aria per intimorire 1 ladri. Que- sii hanno risposto con altri spari ». Il Martino ha telefonato ai carabinieri: due radiomobili han¬ no ispezionato il giardino ed i Dei ladri,

Persone citate: Anita F., Camillo Lievre, Franco Martino, Garofalo, Pacileo, Umberto R.