Documenti segreti del governo nella sede dei periodico "Quick,, di Tito Sansa

Documenti segreti del governo nella sede dei periodico "Quick,, La polizia tedesca ha concluso la perquisizione Documenti segreti del governo nella sede dei periodico "Quick,, E' un'azione politica, dice l'opposizione democristiana - Protestano le associazioni tedesche degli editori e dei giornalisti - Chi ha portato in redazione la lettera di dimissioni di Schiller? (Dal nostro corrispondente) Bonn, 10 agosto. La spettacolare perquisizione delle redazioni del settimanale di destra Quick (tiratura 1 milione 700 mila copie) a Monaco, Bonn e Amburgo, cominciata ieri e conclusa oggi su incarico della procura di Stato, ha portato i primi risultati. A Bonn e a Monaco di Baviera gli specialisti della polizìa hanno trovato una serie di fotocopie di documenti di Stato con la sovrascritta « riservato », « segreto » e « strettamente segreto », elenchi di note spese di « compenso a informatori », e ancora una busta intestata ingenuamente Schmiergeld (cioè « denaro per ungere »l contenente ricevute anonime di somme versate dal capo della redazione di Bonn, Paul Limbach, a « persone delle quali non è possibile fare il nome per motivi di sicurezza ». « Il sospetto che giornalisti di "Quick" si siano impossessati di documenti segreti, che abbiano fatto false denunce delle tasse e che abbiano corrotto funzionari dello Stato si è rafforzato », ha detto il procuratore di Stato di Bonn, Dieter Irsfeld, senza tuttavia fare i nomi delle persone sospette. A Monaco di Baviera la stessa dichiarazione è stata fatta dal procuratore di Stato Juergen Froehlich, il quale ha inoltre accusato apertamente di furto membri della redazione di Quick. Ieri — ha rivelato il magistrato — un documento segreto contenuto nella sua cartella personale, abbandonata per un istante su un tavolo, è stato rubato durante la perqui- r della casa è t, i o i , , o 5 . e sizwne Bauer. L'azione della magistratura e della polizia contro il settimanale, criticata dall'associazione degli editori e dalle associazioni dei giornalisti e definita un « affronto alla libertà di stampa e al segreto professionale dei giornalisti » (ma in privato molti giornalisti sono di opinione del tutto diversa), non si è rivelata un buco nell'acqua. Evidentemente — si dice negli ambienti politici di Bonn — la magistratura è andata a colpo sicuro, era certa al cento per cento che avrebbe messo le mani su materiale scottante e avrebbe potuto provare inconfutabilmente i reati di sottrazione di documenti segreti e di corruzione. La magistratura ha tuttavia negato, e lo stesso ha fatto il portavoce del governo, Conrad Ahlers, che l'« imbeccata » per la perquisizione dei locali di Quick sia venuta dalla Cancelleria o da un ministero. Di tutt'altra opinione è l'opposizione democristiana, che definisce la perquisizione di Quick un'« azione politica » guidata dall'alto, mirante a intimorire la stampa di opposizione e a « metterle la museruola all'inizio della campagna elettorale ». Se nei giorni prossimi potrà venire provato che l'azione contro Quick è stata suggerita dal governo di tvilly Brandt, i democristiani intendono farne uno scandalo nazionale, Il fatto più curioso di tutta la vicenda è — se si deve credere a quanto si dice ufficiosamente a Bonn — che le copie di documenti segreti sequestrati ieri e oggi erano già state trovate il 18 luglio, durante una perquisizione per controlli fiscali eseguita da funzionari del ministero delle Finanze. Mentre cercavano prove dì false dichiarazioni delle tasse, i funzionari del fisco si trovarono tra le mani una serie di ricevute di «denaro per ungere» e addirittura la copia della lettera di dimissioni spedita il 6 luglio dal ministro dell'Economia e delle Finanze Karl Schiller a ' al cancelliere Brandt. editrice | e » d, e ilRitrovata la fotocopia della famosa lettera segretissima di Schiller a Brandt (che mette in discredito la politica economica del Cancelliere), la Bonn politica e giornalistica cerca ora di identificare la persona che ha fatto pervenire il messaggio alla re- | dazione di Quick, si dice per una decina di milioni di lire. Tirata in sole tre copie (una al Cancelliere, che l'ha portata con sé in Norvegia, l'altra rinchiusa nelle casseforti della Cancelleria, la terza rimasta al mittente Karl Schiller, partito per le vacanze nel Canton Ticino), la lettera è tuttavia stata fatta arrivare a Quick. Da chi? Si sussurra — e il settimanale Der Spiegel ne ha parlato apertamente — che a far pervenire la lettera privatissima a Quick sia stata la moglie di Karl Schiller, signora Etta. Indignata per la sorte riservata al marito, l'ambiziosa signora avrebbe voluto vendicarsi di Brandt e nello stesso tempo concludere un buon affare. Quando questi sospetti sono stati esposti all'ex ministro Karl Schiller, ad Aranno, nel Canton Ticino, l'ex ministro non ha battuto ciglio. Ha risposto in modo curioso, per nulla indignato: « E' chiaro che non è stata lei. Non sa dove ho nascosto la mia copia ». Tito Sansa