Il rilancio dell'economia nel Mezzogiorno francese di Giorgio Martinat

Il rilancio dell'economia nel Mezzogiorno francese Il porto e le industrie di Marsiglia-Fos Il rilancio dell'economia nel Mezzogiorno francese Tre regioni (un quinto del territorio nazionale, 10 milioni di abitanti) stanno risolvendo radicalmente il sottosviluppo di secoli e si preparano a competere con le aree più avanzate della Francia - Il problema delle infrastrutture (Nostro servizio particolare) Marsiglia, 10 agosto. Tra i moli del grande porto di Fos, sul delta del Rodano, si sta seppellendo, con il folclore stantio del Midi, anche la realtà sociale che squilibra la simmetria geopolitica delr«hexagone»; quattro lati, sul golfo di Guascogna, sulla Manica, lungo il Reno e lungo le Alpi, ad alto livello industriale; gli altri due, i Pirenei e gran parte della fagade méditerranéenne, che non riescono a tenere il passo con il resto della Francia. Dieci milioni dì abitanti su 112 mila chilometri quadrati, un quinto del territorio della nazione, tre regioni grandi, in complesso, come l'Italia del Nord. Votato al mare, il Grand Delta ha ricevuto dal mare, tra la guerra dei sei anni e quella dei sei giorni, una serie di colpi mortali: la perdita delle colonie, la chiusura del Canale di Suez, lo sbarco di un milione di profughi. Da grande emporio coloniale, da carrefour degli iceani, Marsiglia è divenuta une zona depressa, prigioniera del pro¬ prio passato: marasma economico, aumento della disoccupazione, accompagnati dallo sviluppo demografico più alto di tutta la Francia. Ora con Fos, Marsiglia è destinata, almeno nelle intenzioni, a diventare una delle otto metropoli francesi che dovrebbero equilibrare la crescita e l'influenza di Parigi: non più carrefour du monde, ma carrefour d'Europa, tra i due bastioni industriali della Catalogna spagnola e dell'Italia settentrionale, tra il grande delta del Rodano e l'altro grande delta, quello del Reno, al vertice opposto delThexagone. Di questa conversione, Fos è il sìmbolo concreto. Presentato come la naturale esten-1 sione del «Vieux Port», ne e \ in realtà l'antitesi perfetta: emporio coloniale, porta commerciale aperta da ventiseì secoli sull'Oriente questo; a servizio dell'industria e della terraferma quello. Nato dal matrimonio tra la sottile strategia dei futurologi e il rigore profetico dei corriputers, Fos vuole Inserirsi I s -1 e \ : ì a a a i nella logica della storia economica. Il grande delta renano, il «triangolo pesante» tra Amburgo, Anversa e Coblenza, culla dell'industria europea,, sono malati e stanchi: il territorio è congestionato, le vene sotterranee di ferro e carbone che hanno alimentato fin dal diciannovesimo secolo i grandi opifici stanno esaurendosi. Ogni giorno una miniera chiude, le ultime moriranno con questo secolo. Nel Midi, invece, sul grande delta del Rodano, il sottosviluppo industriale si trasforma ora in prospettive di sviluppo. Qui si aprono grandi spazi vergini, restano riserve di mano d'opera e d'acqua, cieli e coste più puliti. Mancano soltanto le fonti di energia e di materie prime che, nei bacini minerari del Nord, avevano generato e alimentato la grande industria. Ma Fos è sorta appunto per risucchiarle dal mare: giungono su navi da trasporto sempre più vaste e potenti, e il costo del trasporto di una tonnellata di minei I ra^e dall'Australia è più basso (e il suo tenore in ferro più alto) di una tonnellata di minette lorenese trasportata dalla cava alla fabbrica. Per questo, ora, immediatamente dietro la grande bocca di Fos sul mare sta sviluppandosi la zona industriale, lo stomaco per digerire e trasformare materia prima ed energia. Seimila ettari, il più grande cantiere d'Europa. Tutto è mastodontico, dimensioni e distanze perdono significato. Minuscole appaiono le navi all'attracco lungo le banchine, ma sono anch'esse giganti del mare: petroliere di 250 mila tonnellate. Ma perché Fos e tutta la costa mediterranea si sviluppino secondo i piani, occorre moltiplicarne i cordoni ombelicali con il continente. La ferrovia verso Parigi è stata elettrificata dal 1962, quelle verso la'Spagna e l'Italia negli ultimi anni; l'autostrada per Lilla è stata aperta il 30 giugno del 1970, sono in programma quelle verso l'Italia, attraverI so i trafori del Fréjus e del Mercantour; l'oleodotto che \ collega Fos con Karlsruhe, ] nel cuore della Renania. è enI irato in funzione dieci anni fa, si lavora per triplicarlo. ' Giorgio Martinat mon e gfti nli bd di a a n o,7 ula re te e

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