Le vacanze dei diecimila sopra i monti dei Valdesi di Franco Giliberto

Le vacanze dei diecimila sopra i monti dei Valdesi FERIE A POCHI CHILOMETRI DA TORINO Le vacanze dei diecimila sopra i monti dei Valdesi Perrero, Prali, Torre Pellice, Bobbio sono affollati di villeggianti - C'è anche un gruppo di stranieri, ad Agape, che discute di "socialismo e revisionismo" - I gitanti della domenica non rispettano la natura e creano problemi - Quanto costa una casetta in affitto « Villeggiatura monotona? Emozionante vorrà dire. Qui può capitare, come nei giorni sci-si, di trovarti a fianco a fianco con "militanti rivoluzionari": due o tre giovani negri africani, qualche brasiliano, indiani, arabi e anche italiani. Alcuni di loro di recente sono scesi in piazza, con cartelli e fotografie contro la guerra in Indocina. Da un altoparlante arringavano la folla di turisti, trasmettevano canti di protesta. Quale altra località di villeggiatura offre simili brividi? h. Siamo a Ghigo Prali, nell'alta Val Germanasca. Il torinese in vacanza con la famiglia (250 mila lire d'affitto per un alloggio di due stanze e servizi, da luglio a settembre) sta parlando degli ospiti del villaggio ecumenico internazionale di Agape. Sorge a due chilometri dall'abitato, raggruppa circa 160 persone d'ogni parte del mondo. In luglio il tema delle discussioni comunitarie era « Rivoluzione scientifica e lotta di classe »; ora, fino quasi a Ferragosto, si parlerà di « Revisionismo e socialismo ». Il villeggiante spiega: « Cose serie, che richiamano bruscamente alla realtà tutti coloro che son venuti qui per riposare dopo un anno di lavoro. Ecco un dépliant del centro di Agape, senta cosa c'è scritto: "Un problema che si pone oggi davanti ai militanti rivoluzionari è quello di capire come i partiti, i sindacati ecc., si siano trasformati in organismi di stampo revisionista... ». Ma l'influenza del campo ecumenico internazionale sulla villeg giatura di Ghigo è minima. Accende discussioni di mezz'ora, non più. Poi chi soggiorna qui trova altro da fare, nella bella- conca attorniata da cime di 3 mila metri, sulle seggiovie che portano « Al 13 laghi », lungo le strade militari carrozzabili che corrono ' Ano a 2300 metri, fra crinali e gole ancora innevate. Il costo del terreno Compresa la frazione di Rodoretto, Ghigo ha 500 residenti. I turisti d'estate quadruplicano la popolazione. Vengono In maggior parte da Torino, molti hanno comperato l'alloggio, le richieste di terreni per costruire è sostenuta. In offerta ci sono appezzamenti dalle 4 mila alle 6 mila lire al metro quadrato. Non poco, e i prezzi tendono a lievitare. « Prati si, avvia a un tipo di marcato turismo residenziale — spiega 11 presidente della Pro loco, Aldo Frasche — Il suo successo è legato alle bellezze della zona. E alla possibilità di sciare, grazie a buoni impianti di risalita, nella stagione invernale. Quest'anno, oltre ai torinesi, abbiamo registrato presenze di liguri e lombardi soprattutto. E' un buon segno. La fama di Prali ha ormai varcato i confini regionali ». I prezzi dei negozi, a Ghigo come nella vicina Villa Prali, sono di un po' soltanto superiori a quelli della città. Il solito inconveniente del latte e burro che vengono dalla pianura emiliana , o lombarda può essere ovviato con l'aiuto dei « malgari ». Gastronomia a parte, Prali offre motivi d'interesse culturale. Nel museo della Val Germanasca ci sono reperti preistorici, documenti del consiglio di valle dal '500 al 1850, testimonianze sulla Resistenza. E oggetti casalinghi costruiti in talco, unico esempio europeo. Per ritrovarne di analoghi bisogna andare in Canada, dove pare che al nord gli eschimesi di un tempo conoscessero l'arte di friggere i pesci in padelle di steatite. a I villeggianti s'interessano a queste cose più di quanto si credo — racconta il presidente della Pro loco —; ha avuto successo anche la nostra opera di sensibilizzazione per la salvaguardia delle bellezze naturali: flora, fauna, paesaggio. Abbiamo fatto proiezioni e conferenze, è difficile che qualcuno, oggi, spezzi lo stelo di un "giglio martagone'' o di altre rare specie di fiori che da noi abbondano ». Turismo sparviero La vocazione per i problemi ecologici è di casa in Val Germanasca. Per questo la gente del luogo non si rallegra alla nascita di un condominio a 6 plani (a Ghigo, la corsa alla grossa costruzione è stata frenata in questi ultimi tempi) o all'invasione domenicale degli (i sparvieri ». Col rapace soprannome sono indicati i gitanti domenicali, che dalla primavera all'autunno invadono con auto e tavoli da picnic prati e pendii, ti Brucano i fiori, lasciano cartacce, da Pomaretto a Prati: dove c'è un prato facilmente accessibile ci sono macchine e folla. Rispettano i campi coltivati a patate e non pensano che l'erba rappresenta per la genteliei posto una delle maggiori fon-ti di reddito. Ma quello che di spiace e il disprezzo per la natura, le lordure, t barattoli di latta e di plastica che si ritrovano un po' dappertutto». Raimondo Genre, sindaco di Perrero, dice queste cose senza acrimonia, ma con il tono di chi, constatato un male, vuole porvi rimedio senza esageinte reazioni. « Abbiamo già cominctato a mettere a disposiztone del gitanti della domenica dei terreni comunali lungo il torrente Germanasca, con dei cartelli che invitano al rispetto dei luoghi. Ci sembra una buona politica, se avrà successo come pare, il Comune affitterà altre zone erbose per destinarle ai gitanti. Si riconosce alla montagna una funzione di polmone, di oasi tranquilla rispetto alla città? E allora bisogna anche riconoscerle il diritto a tutelarsda inquinamenti grossi e piccoliUna legge regionale, sull'esempio del Trentino, potrebbe risolvere il problema una volta per tutte »Perrero ha 400 abitanti, con le sue numerose frazioni 1400. I villeggianti d'estate nella zona sono mezzo migliaio, in prevalenza anziani e bambini. Anche qui (60 chilometri da Torino) si assiste alla «pendolarità» turistica: mariti che lavorano in città e al pomeriggio raggiungono le famiglie in vacanza, per riprendere la strada della fabbrica o dell'ufficio di mattina presto. Le domande d'acquisto di terreni per nuove costruzioni sono abbastanza numerose, 1 prezzi fra le 2 e le 4 mila lire al metro quadrato. Anche le vecchie case diroccate trovano acquirenti, negli ultimi anni ne sono state restaurate ima ventina (con un po' di terreno attorno, costano dal milione e mezzo a due milioni e mezzo). et Ma et preme soprattutto valorizzare la valle senza Irreparabili errori dt politica turistica — dice Genre —; siamo per iniziative che mirino a conservarne intatta la. bellezza; ispirando nel nuovi venuti lo stesso amore che noi nutriamo per questa terra». Di là della Punta Clalancia, a sud di Perrero, la Val Pellice è immersa in altri problemi. Torre sta vivendo un certo « boom » edilizio, il prezzo dei terreni, 10 mila lire al metro quadrato nel capoluogo e un po' meno nelle immediate vicinanze, è indicativo della situazione. I villeggianti sono 2500 ospitati in circa 350 appartamenti, d'affitto (300 mila lire per la stagione) o comperati da chi è affezionato alla zona. « Il reddito che procura il turismo è Importante — dice Ezio Borgarello segretario comunale — a Torre Pellice et sono anche molti gtovani, oltre ad anziani e bambini. Ma la cittadina tende a caratterizzarsi come luogo tranquillo, senza t clamori di certi rinomati luoghi di villeggiatura montana. Capitale della Chiesa Valdese, d'estate è il luogo d'incontro dt molti stranieri n. Per questo « internazionalismo » nei negozi i prezzi sono più alti che altrove, ma senza esagerazioni. « Se devo dire la verità — commenta Borgarello — proprio in questt giorni sono tornato da una vacanza a La Thuìle, e qui. mi sembra di poter vivere gratis, fatti i confronti... ». Risalendo la Valle, verso Villar e Bobbio, l'aspetto del turismo estivo cambia. Se a Torre Pellice c'è chi lamenta la mancanza di iniziative che siano gradite ai giovani (niente sale da ballo, né discoteche, piscina, spettacoli o manifestazioni « dinamiche ») a monte ci si.trova immersi in una ancor più inconsueta pace. Venti fra ragazzi e ragazze, scambiandolo forse per il muretto di Alassio, siedono per ore e ore sul lungo basamen¬ to del municipio di Bobbio, chiac. chlerando e ciondolando. i» Non c'è molto da offrir loro — commenta il sindaco, Giovanni Baridpn — ma perché non hanno un po' d'iniziativa, perché starsene nella piazza del paese tanto tempo senza far niente? ». A Bobbio c'è un solo albergo e qualche locanda. Gli abitanti sono 785, i villeggianti poco meno. Il sindaco dice ancora: « Mancano le attrezzature ricettive e quindi mancano i turisti di un certo tono. E' un circolo chiuso, che stiamo cercando dt spezzare. Si sta aprendo la strada oltre Villanova, verso la Conca del Prà, un luogo incantevole. Il giorno In cui si arriverà a costruire il traforo, collegando il Prà con la Francia, l'Intera valle ne trarrà un beneficio. Intanto non ci dispiace vedere, fra i villeggianti, anche famiglie di agricoltori di Piobesi o di Carmagnola. Certo che si portano dalla pianura persino il cibo necessario al soggiorno estivo... ». Così, per chi sappia apprezzarlo, rimane inalterato il vecchio spirito della vacanza in montagna, delle passeggiate in luoghi che nemmeno il rumore riesce a inquinare. Ma anche qui verrà il giorno delle « maggiori strutture e servìzi », con le due facce della medaglia: lucente e opaca. Franco Giliberto