Verso una nuova "patta,, di Adolivio Capece

Verso una nuova "patta,, LA DODICESIMA PARTITA A REYKJAVIK Verso una nuova "patta,, L'incontro aggiornato alla quarantesima mossa : i due rivali hanno sacrificato ciascuno tre pedoni e una torre ; Spassky ha perso un cavallo e un alfiere, Fischer due cavalli (Nostro servizio particolare) Reykjavik, 8 agosto. La sfida per il campionato mondiale di scacchi è giunta oggi a metà strada, a una fase decisiva: Spassky, il campione, e Fischer, lo sfidante, hanno iniziato la dodicesima delle ventiquattro partite in programma. La tensione per questo incontro è vivissima. Fischer è in vantaggio per 6,5 a 4,5, ma è reduce da una sconfitta molto netta, che ha interrotto bruscamente la sua serie di brillanti successi. Il pubblico che affolla il palazzo dello sport, sente che se Spassky dovesse vincere nuovamente, riducendo lo svantaggio a un solo punto, si riaccenderebbe la suspense, anche per gli inevitabili contraccolpi psicologici. I bianchi toccano a Fischer, ma per primo si è presentato Spassky. E' giunto in autobus, come sua abitudine, puntualissimo, ha firmato il cartellino, poi ha lasciato il palco dell'auditorium per attendere l'arrivo dell'americano. Fischer è giunto con un ritardo di sette minuti, secondo un rituale che ormai si è imposto. Indossava un abito violetto. Per la seconda volta in questo match, Fischer si è discostato dall'apertura di re, che è la sua favorita. Ha spinto avanti di due caselle il pedone dell'alfiere di donna (apertura inglese). Fatta la mossa, si è alzato dalla sedia di cuoio e metallo, si e lamentato del rumore del condizionatore dell'aria e ha protestato formalmente pres so l'arbitro ufficiale Lothar Schmid. Spassky ha impiegato circa quattro minuti prima di fare la sua prima mossa con il nero. Ecco le prime undici mosse: 1) ci, e6; 2) Cf3, d5; 3) d4, Cf6: 4) Cc3, Ae7; 5) Ag5, h6; 6) Ah4, 0-0; 7) e3, Cbd7; 8) Tel, c6; 9) Ad3, d5xc4; 10) Axc4, b5; 11) Ad3, a6. In pratica l'apertura ha assunto lo svolgimento di una variante ortodossa del «gambetto di donna ». « Questa variante non è mai stata giocata da Boris », ha detto Nikolai Krogius, uno dei quattro secondi di Spassky, « ma è troppo presto per poter dire qualsiasi cosa ». Bengt Larsen, il grande campione danese, ha detto: « E' un'antica variante dalla quale Bobby può ricavare una facile patta. Ma lui pensa solo a trovare la via della vittoria ». Spassky, con le sue risposte, ha forzato l'apertura per farla rientrare in una partita di donna. Ecco le mosse successive: 12) a4, b5xa4; 13) Cxa4, Da5 scacco: 14) Cd2, Abi; 15) Cc3, c5; 16) Cb3, Dd8; 17) 00, cxd4; 18) Cxd4, Ab7. La partita prosegue tutta sul lato di donna, con sostanziale equilibrio delle posizioni. Alla quarantesima mossa, l'incontro viene ag giornato. A questo punto, ì due rivali si trovano su un piano di parità. Hanno perso ciascuno tre pedoni, e una torre: Fischer ha rinunciato ai due cavalli, Spasskj a un cavallo e un alfiere. Secondo il gran maestro jugoslavo Glicoric, la patta è inevitabile r. s. co vince poiché l'avversario è costretto a giocare 1) ... Ab7; (unica mossa lecita) cui segue 2) a x b7, a5; 3) b8 = D, scacco matto. Questo esempio ci serve anche per ricordare che quando un Pedone giunge nell'ottava traversa viene « promosso », cioè trasformato in un altro pez¬ zo dello stesso colore a scelta del giocatore. Ciò significa che un giocatore può trovarsi ad avere sulla scacchiera due Regine o tre Cavalli, o tre Torri ecc. Un altro argomento interessante è la « partita patta », cioè pari. Oltre che per accordo tra i giocatori la partita può terminare patta: 1) per stallo: cioè l'impossibilità da parte di uno dei giocatori di effettuare una mossa lecita. Nell'esempio sopraccitato, consideriamo la posizione senza l'Alfiere nero in a8. Se la mossa c al Nero, questi è in « stallo », in quanto i suoi Pedoni sono bloccati ed il suo Re non si può muovere, dato che altrimenti si autoporrebbe sotto scacco, il che non 6 lecito; 2) per ripetizione di « posizione »: quando per tre volte, anche non consecutive, si verifica la medesima posizione, indipendentemente dalla successio. ne di mosse, la partita è, per regolamento, patta, purché ogni volta il tratto spetti al medesimo giocatore; 3) per scacco perpetuo; quando un giocatore dichiara di voler dare senza interruzione scacco al Re avversario e quest'ultimo non può sottrarvisi; 4) per posizione di « patta teorica »: quando nessuno dei due giocatori può forzare lo scacco matto (per esempio: Re ed Alfiere contro Re, oppure Re e Cavallo contro Re, Re contro Re, ecc.). Adolivio Capece 1 a8 'SI* c8 M e8 IF g8 H bti » ^ |f< b7 C7 d7 ^ f7 h7 a6 jprf c6 d#6 ^ ^ W b3 H| d3 |f f3 |pjPj|h3 a2 ■ c2 ■ e2 H g2 ■

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