Inchiesto sullo morte del bancario ucciso dal mitra di un carabiniere di Mario Guerrini

Inchiesto sullo morte del bancario ucciso dal mitra di un carabiniere Il tragico incidente a un posto di blocco nel Nuorese Inchiesto sullo morte del bancario ucciso dal mitra di un carabiniere Si sono svolti i funerali della vittima, 43 anni, colpita alla vena giugulare Pare che il milite sia scivolato mentre aveva il dito sul grilletto dell'arma (Dal nostro corrispondente) Cagliari, 7 agosto. La magistratura ha aperto un'inchiesta sul tragico incidente avvenuto sabato sera nel Nuorese e che è costato la vita ad un funzionario di banca, ucciso per errore, a un posto di blocco, da un proiettile partito accidentalmente dal mitra dì un carabiniere. A ordinare l'inchiesta è stato il procuratore della Repubblica di Lanusei, dott. Giuseppe Attimonelli. Tra i primi provvedimenti del magistrato sono il sequestro dell'auto a bordo della quale viaggiava il funzionario di banca e una perizia balistica sull'arma dalla quale è stato esploso il proiettile mortale. La sciagura è stata intanto ricostruita in tutti i suoi dettagli e la fatalità sembra esserne l'elemento determinante. Luigi Puggioni di 43 anni, sassarese, residente a Lanusei (un grosso centro di montagna del Nuorese) cassiere di un istituto di credito, rientrava sabato sera a casa da Isili dove aveva trascorso la giornata presso alcuni parenti. Sulla sua auto erano anche la moglie, Barbarina Melis di 41 anni che era al suo fianco e i suoi cinque figli. La vettura, una Fiat « 128 » ha imboccato verso le ventidue, la statale numero 198 Mandas-Lanusei. Gli automobilisti sono costretti a procedere ad andatura moderata. All'altezza del chilometro 28,900 in una leggera salita che porta al bivio per Esterzili, i carabinieri di Sadali, avevano istituito un posto di blocco. Verso le 22,15 i fari della vettura del funzionario bancario, che superava lentamente i tornanti, sono stati visti dai militari i quali si sono preparati a fermare l'automobilista. Luigi Puggioni ha obbedito immediatamente: si è spostato sulla destra ed ha bloccato l'auto a qualche metro dalle « campagnole ». Ed ecco la tragedia. Un militare avanza verso l'automobilista per chiedergli i documenti e controllare la vettura. Un altro carabiniere, Giuseppe Cavallo, di 22 anni, di Bari, indietreggia per portarsi davanti all'auto. Ancora qualche passo e Giuseppe Cavallo inciampa sul bordo in cemento della cunetta e si sbilancia all'indietro: la canna del mitra si solleva e parte un colpo. Il proiettile manda in frantumi il parabrezza e colpisce alla gola Luigi Puggioni che si abbatte agonizzante sul volante. I quattro carabinieri di servizio al posto di blocco si fanno attorno alla vettura. Si rendono conto della situazione: fanno scendere la donna e i suoi cinque figli che restano addossati alle « campagnole »; sono sotto choc e quasi stentano a rendersi conto della tragedia in cui sono rimasti coinvolti. Al volante della «128» prende posto Giuseppe Cavallo che a tutta velocità raggiunge Sadali: qui bussa alla porta dell'abitazione del medico condotto, dottor Dario Loi, il quale esce di casa precipitosamente. La sua opera purtroppo non è più necessaria: gli basta uno sguardo per rendersi conto che Luigi Puggioni è già morto. I risultati dell'indagine peritale non sono noti; coperti dal segreto istruttorio sono anche tutti gli altri atti relativi all'inchiesta. Il militare, Giuseppe Cavallo, è per ora consegnato in caserma e non è stato adottato nei suoi confronti alcun provvedimento. I funerali di Luigi Puggioni si sono svolti questo pomeriggio a Lanusei. Mario Guerrini