Rivelazioni su Ite "ondate,, di arresti in Cecoslovacchia di Luca Giurato

Rivelazioni su Ite "ondate,, di arresti in Cecoslovacchia Continua la repressione contro i dubeekiani Rivelazioni su Ite "ondate,, di arresti in Cecoslovacchia In carcere fra gli altri lo storico Tasar, il sociologo Batek, il professor Heidanek, i figli di Otto Sling e di Rudolf Slanski, giornalisti, studiosi - Almeno mezzo milione di espulsi dal partito e privati dì ogni carica - Segreto sul processo in corso a Brno contro Sabata e altri 6 imputati (Dal nostro inviato speciale) Gmiìnd, 7 agosto. Attesa nella notte tra sabato e domenica, la sentenza contro Jaroslav Sabata, Alfred Cernik e gli altri cinque imputati al processo di Brno, non è stata ancora resa nota. E' già stata emanata e le autorità cecoslovacche la tengono segreta, oppure i) dibattito, cominciato giovedì scorso, si prolunga oltre il previsto? Nessuno, per ora, può rispondere a questa domanda; sul processo, tutte le fonti .di informazione continuano a tacere. Brno è a soli 80 km da Gmùnd, ma sembra lontana chissà dove, isolata dal mondo. Al di là della frontiera, ad Husak, Bilak e Indra non sono bastate tre ondate di arresti in nove mesi e trentun condanne in due settimane: ora la morsa si è stretta ed anche i rarissimi canali d'informazione clandestini tacciono definitivamente. Il silenzio calato sulla Cecoslovacchia nasconde solo la sentenza per i sette uomini, già tutti privati dei loro diritti più elementari, o qualcosa di ancor più grave? Ma non si vede su chi Husak possa ancora infierire: in tre anni egli è riuscito a far espellere sia dal partito, sia da qualsiasi posto di rilievo, oltre mezzo milione di persone. «E' un eccesso della nor. malizzazione». ha detto amaramente Jiri Pelikan. Jaroslav Sabata fu arrestato nel novembre scorso, prima delle elezioni. Fu sorpreso nella sua abitazione di Brno dagli agenti della « Stb » ( polizia segreta) mentre stampava un volantino. Cercò di spiegare ai poliziotti che non stava facendo niente di sovversivo, ma ricordava solo ai cittadini i loro doveri costituzionali: «Quando mai si dovrebbero poter esprimere delle idee politiche se non durante le elezioni». Gli agenti non lo ascoltavano nemmeno e. mezz'ora dopo, il prof. Jaroslav Sabata era di fronte al procuratore, che, dopo avergli rivolto alcune domande generiche sull'identità e professione, lo spediva in carcere. Quasi contemporaneamente o a distanza di pochi giorni, a Praga venivano arrestate decine di ex esponenti politici, di ex scienziati e di ex giornalisti, alcuni dei quali assai noti. Tra gli altri, lo storico Jan Tasar, il sociologo Rudolf Batek, il professor Ladislav Heidanek, il leader studentesco Jiri Muller. Per tutti, l'accusa era quella di aver diffuso manifestini nel periodo pre-elettorale. Questa ondata di arresti — la prima dopo la grande epurazione del '69-'70 — sembrava direttamente collegata con le elezioni del 26-27 novembre, che diedero una percentuale del 99,45 per cento di votanti e del 99,80 per cento di voti per i candidati unici del «fronte popolare». Ma la speranza che tutto fosse finito durò un mese: agli inizi di gennaio, una seconda ondata di arresti si abbatté su altri autorevoli rappresentanti del «nuovo corso». Tra tutti, il più noto è Milan Huebl, il più vicino a Dubcek. Con Huebl, la polizia segreta manda in carcere il giovane Jan Sling, figlio di cn Otto Sling (uno degli undici dirigenti comunisti implicati nel processo Slanski del '52), che, dopo essere stato allontanato dall'università, viveva facendo il cameriere in un ri storante del centro di Praga: il giornalista Karel Kincl; il campione di scacchi Ludek Pakman ed altri. Nello stesso periodo fu arrestato Valerio Ochetto, mentre centinaia di cittadini subivano perquisizioni domiciliari e decine venivano fermati, trattenuti nelle carceri di Ruzjne per qualche giorno e poi rilasciati. Tra questi, il fermo più lungo è stato quello del giornalista Jiri Hochman, liberato solo lunedì scorso, ma in attesa di processo (15 settembre). Hochman soffre di un'affezione cronica ai polmoni e dovrà essere operato. Ex redattore di Rude Pravo, l'organo del pc cecoslovacco, al momento dell'arresto lavorava come idraulico. Si rifiutò di fare l'autocritica e disse: «Soltanto a sentir nominare Bilak e Indra mi viene il disgusto». La terza ondata di arresti avviene tra il febbraio e il marzo. Vi sono coinvolti il quarantacinquenne filosofo marxista Karel Kosik, già professore universitario ed ex membro del Comitato centrale del partito comunista; l'ing. Rudolf Slanski, figlio del principale protagonista del processo del '52; Karel Kaplan, già membro della commissione centrale di controllo del partito comunista; Jiri Litera, nel '68-'69 uno dei dirigenti del comitato cittadino del pc di Praga. Luca Giurato

Luoghi citati: Brno, Cecoslovacchia, Praga