L'invito al premier giapponese per un dialogo Pechino - Tokio di Andrea Barbato

L'invito al premier giapponese per un dialogo Pechino - Tokio Una svolta nella politica della Cina L'invito al premier giapponese per un dialogo Pechino - Tokio Tanaka porterà a Ciu En-lai il riconoscimento della "Repubblica popolare" come unico governo cinese e la denuncia del trattato con Formosa - Timori sovietici per il riavvicinamento tra le due potenze (Dal nostro inviato speciale) Hongkong, 7 agosto. Dopo aver raggiunto un'apparente stabilità interna, e dopo aver calato il sipario sull'affare Lin Piao, la Cina sembra voler riprendere ad avanzare velocemente sulla via della diplomazia del sorriso. Non solo accoglierà da mercoledì il segretario generale dell'Onu Kurt Waldheim (che del resto aveva già dato prove d'amicizia abolendo gli aiuti al governo nazionalista di Formosa e cancellando il nome di Taiwan dai documenti dell'Onu), e non solo è diventata improvvisamente generosa nella concessione dei permessi di emigrazione: il fatto nuovo è la mano tesa al di là del Mar della Cina, verso il Giappone. Le ultime notizie fanno giudicare molto probabile una imminente e completa distensione diplo- matica fra Pechino e Tokio, che sarebbe una svolta storica nella politica asiatica. Fra poche settimane, l'iniziativa di Pechino porterà il primo ministro giapponese Kakueì Tanaka ad incontrare Ciu Enlai nella capitale cinese. Il ri¬ maggiori potenze asiatiche sa rà la normalizzazione dei rap porti, lo scambio degli amba sciatori, e una dichiarazione congiunta nella quale fra l'ai tro il Giappone romperà i rapporti con il governo di Formosa. Sebbene non vi sia nulla di ufficiale, le visite dì prepara sjone e ie dichiarazioni disultato del dialogo fra le due stensive si moltiplicano, è e il clima è favorevole. Il lea der dell'opposizione socialista giapponese è stato latore dei l'invito, ed è prossima la par tema per Pechino dei dirigenti del comitato «per la norma lizzazione cino - giapponese ». creato di recente da Tanaka. Un volo di prova per la possibile linea aerea Tokio-Shanghai è già annunciato, e suquell'aereo fra gli altri tomeranno in patria i ballerini ci-nesi che hanno compiuto una lunga tournée in Giappone, dove il loro successo non è stato diminuito dal contenuto antigiapponese dei balletti.Le condizioni preliminari, che Tokio sembra disposta ad accettare, sono: il riconoscimento che quello di Pechino è il solo governo cinese, e che Formosa è una parte del suo territorio, il pagamento di danni di guerra, la rinuncia ad ogni pretesa sulle isole Senkaku, e soprattutto la rinuncia al trattato di pace firmato alla fine della guerra fra i giapponesi e Ciang Kaishek, che dovrebbe essere sostituito con un nuovo trattato firmato dagli attuali governanti cinesi. Tutto ciò è reso possibile dal fatto che da un mese Tanaka ha sostituito alla testa del governo quell'Eisakti Sato che i cinesi giudicavano un ostacolo nei rapporti i con Tokio, e che non intende[ va rompere i rapporti con il j governo ìiazionalista di Tai\ wan. j Anche Tanaka incontra for \ ti opposizioni all'interno del j suo partito liberal-democrati co e in una parte dell'opimo- tte pubblica giapponese. Ma gli ostacoli maggiori risiedono nei rapporti con WashingI ton. Il trattato fra giapponesi 1 e americani prevede fra ValI tro l'appoggio del Giappone I agi' americani nel caso di un t intervento in un conflitto ar- ! mato a Formosa: se il Giapì pone riconosce Pechino come i solo governo cinese, il tratta- | I to perde valore. Ma inoltre il \ GiPlnrndocsz | \ Giappone non vuole certo che i suoi passi di amicizia presso Pechino compromettano l'alleanza con l'America, e alla fine d'agosto Tanaka incontrerà Nixon ad Honolulu, per annunciargli il contenuto delle discussioni con Ciu En-lai. Gli osservatori prevedono che il clima del vertice, alle Hawaii, non sarà disteso. Anche i russi guardano con preoccupazione al riavvicinamento fra Tokio e Pechino, e hanno proposto ai giapponesi di aprire in settembre una trattativa per giungere finalmente ad un trattato di pace. Il dialogo cino-giapponese sta per mettere fine ad un'inimicizia secolare, che ha avuto i suoi momenti critici nell'occupazione di Taiwan (che fu colonia giapponese per mezzo secolo) e nella sanguinosa guerra durata dal 1931 al 1945. Nel dopoguerra, la Cina di Mao ha sempre guardato con ostilità al Giappone, sia per la presenza americana, sia per la ricostruzione della forza militare giapponese come mossa tattica nella politica americana verso il Pacifico. Ciò non ha tuttavia impedito al Giappone di essere il partner commerciale più importante della Cina. Andrea Barbato