Un bimbo di annue anni ferito fon le forbiti accusa piangendo la madre d'averlo colpito

Un bimbo di annue anni ferito fon le forbiti accusa piangendo la madre d'averlo colpito La disgrazia in un popoloso caseggiato di Lungodora Napoli Un bimbo di annue anni ferito fon le forbiti accusa piangendo la madre d'averlo colpito Ma il fratello diciassettenne che lo ha portato all'ospedale sostiene di avergli tolto le forbici di mano - Forse è caduto in seguito a un brusco movimento della donna che stava preparando il pranzo e se le è conficcate nel petto - La ferita, profonda un paio di centimetri, guarirà in 15 giorni All'ospedale Mauriiiano: si getta dal cornicione mentre arrivano i vigili a salvarlo Il torace insanguinato, .un bimbo di cinque anni è stato portato al pronto soccorsa dell'Astanteria Martini. Lo accompagnavano un fratello e un vicino di casa, non si capiva che cosa fosse successo. Lo stavano medicando quando fra le lacrime ha mormorato: « La mamma mi ha colpito con le forbici perché facevo il monello ». Un'accusa grave^ sono state fatte indagini e la situazione sembra chiarita: il bimbo si sarebbe ferito da sé. SI chiama Salvatore Catania, abita in Lungodora Napoli 18 col padre Giuseppe, 55 anni, operaio, la madre, Santa, 51 anni, e i fratelli Alfio, 17 anni, studentelavoratore, Gaetano, di 14 e Rosario, 12, studenti. Altri due fratelli maggiori, sposati, vivono altrove. Originaria di Catania, la famiglia si è trasferita due anni or sono. L'alloggio è al sesto piano di un vecchio stabile, in fondo al cortile: una casa modesta ma pulita e ordinata. Salvatore ieri poco dopo mezzogiorno era sul ballatoio a glo. care con un amichetto, figlio del vicini di casa: con alcuni soldatini di plastica combattevano un'aspra battaglia. La madre era in cucina, a preparare il pranzo; per tutta la mattina aveva stirato, rammendato i vestiti. Poi aveva posato le forbici da sarto sulla lavatrice. Gaetano era sul ballatoio, ma non partecipava al gioco del fratello; Alfio, in camera, leggeva. La battaglia si è conclusa con un litigio, e Salvatore, presi i soldatini, è rientrato in casa. Scontento per come era finito il gioco, il bimbo si è messo a girare per la cucina, si è avvicinato alla madre, poi si è diretto verso la lavatrice. Forse voleva prendere le forbici per tagliare, come aveva fatto altre volte, la testa ai soldatini. Il fratello Rosario dice di averlo seguito distrattamente con lo sguardo: lo ha visto afferrare le forbici. Uh attimo dopo un grido, il bimbo, a terra, piangeva; al petto insanguinato stringeva ancora le forbici con la punta macchiata di sangue. Al grido, Alfio è accorso dalla sua stanza: « Ho visto mio fratello a terra che piangeva, l'ho sollevato e gli ho tolto le forbici dalle mani. Poi ho chiesto aiuto ». La madre che si era avvicinata per soccorrere il piccolo, è svenuta. E' accorso un vicino, Raffaele Volonino, 26 anni, operaio, il padre del compagno di giochi di Salvatore. Il bimbo è stato portato dall'uomo e da Alfio all'astanteria Martini. Piangeva, per il dolore e per la paura. Quando al pronto soccorso gli hanno prestato le prime cure, ha mormorato: « E' stata la mamma ». Non è grave, guarirà in due settimane per ferita da taglio e punta- alla parte sinistra del torace. Nel pomeriggio è stato trasferito all'Infantile, la madre è andata a trovarlo: « Resta con me, mamma » ha implorato il piccolo. * * Un bidello di 44 anni, Enrico Lissandrin, abitante nelle case municipali di via Frattini 12/2 ieri pomeriggio si è gettato dal secondo piano dell'ospedale MauTiziano. E' in fin di vita per fratture in ogni parte del corpo. Ieri mattina era stato ricoverato al reparto urologia dello stesso ospedale per controlli: da tempo soffriva di acuti dolori e temeva cVavere un male incurabile. La diagnosi ha giustificato i suoi timori. Verso le 17 gli infermieri, durante un giro nelle corsie, hanno notato che il letto del Lissandrin era vuoto: « l'abbiamo cercato per alcuni minuti, poi abbiamo sentito gente che gridava dal cortile. CI siamo affacciati ad una finestra ». Il bidello era salito su un cornicione al secondo piano sopra gli alloggi dei medici. In bilico sui pochi centimetri di muro gridava: « Voglio morire, voglio finirla ». Hanno tentato di convincerlo mentre venivano avvisati i vigili del fuoco. E' stato tutto inutile: prima che giungessero 1 pompieri con il telone e le scale, Enrico Lissandrin si è lasciato cadere nel vuoto gridando. E' stato subito soccorso dal personale dell'ospedale e portato d'urgenza al pronto soccorso. * Urto frorniiìe tra un'auto e un pullman in corso Unione Sovietica, angolo via 25 Aprile, ieri alle 17. Il guidatore dell'automezzo pubblico, Salvatore Puglisi, 27 anni, Moncalleri, strada Del Lauro 12, ha riportato trauma cranico guaribile in 10 giorni. masti sconosciuti. Avevano spostato nella notte il segnale di stop posto all'incrocio tra la provinciale Orbassano-Plossasco e la Torlno-Bruino. Alle sei del mattino lo scontro, violentissimo: l'Autoblanchi « A 111 n su cui viaggiavano la piccola Daniela, i genitori ed un cuginetto di dieci anni, si era schiantata contro una « 1100 ii con altre tre persone a bordo. Gli equipaggi di sei ambulanze e una squadra di vigili del fuoco ave¬ vano faticato per estrarre dalle lamiere contorte i feriti ed accompagnarli all'ospedale. La vittima più grave appariva Daniela; al suo capezzale i medici si sono affannati giorno e notte, senza riuscire a strapparla alla morte. Salvatore Catania è ricoverato all'ospedale infantile: « Mamma, non mi lasciare solo »

Persone citate: Enrico Lissandrin, Raffaele Volonino, Salvatore Catania, Salvatore Puglisi

Luoghi citati: Bruino, Catania, Napoli