Visita all'isola dei crociati
Visita all'isola dei crociati Cipro offre spiagge stupende, castelli, foreste Visita all'isola dei crociati Il clima è eccezionale: si dice che il sole splenda 340 giorni all'anno e la temperatura del mare non scenda mai sotto i 20 gradi - Il vasto patrimonio archeologico, eredità di achei, greci, fenici, romani, bizantini, franchi, veneziani e turchi - Le zone presidiate dai "baschi blu" dell'Onu (Nostro servizio particolare) Nicosia, agosto. Baia dei coralli, Lido di Venere, Sabbie d'oro. Sono i nomi di alcune delle magnifiche spiagge di Cipro, la più orientale delle isole del Mediterraneo, ove vivono mezzo milione di greci e circa 100 mila turchi. Lunga 225 chilometri e larga un centinaio, Cipro è un po' più grande della Corsica. Ha tuttavia una configurazione assai varia, che la fa somigliare a un continente in miniatura. Al centro la pianura quasi desertica della Messoria — in mezzo alla quale sorge Nicosia, la capitale — costellala di montucoli simili a vulcani e rinverdita ai margini da piantagioni di agrumi, banane, ortaggi, da vigneti, palmizi, boschi di eucalipti e cipressi. A Nord le vette sormontate da castelli bizantini e dei crociati, al di là delle quali vi è la splendida riviera di Kyrenia, di fronte alla costa turca. Verso Est, da una parte un susseguirsi di basse colline fino alla penisola di Karpas, il dito dell'isola puntuto sulla Siria; dall'altra, il degradare della Messaria sui vasti arenili di Famagosta. A Sud, colline ammantate di vigneti dalle quali lo sguardo spuzia sui golfi di Larnuca e Limussài. Verso Ovest, infine, le superbe foreste del monte l'roodos, l'Olimpo sul quule Euripide collocò la residenza di Afrodite Acaia e delle Muse. E al di là del massiccio, alto più di 2 mila metri, bianche buie rocciose e spiagge stupende, ove, secondo il mito. Venere nacque dalle onda. Si dice che Cipro ubbia 340 giorni di sole all'anno e che la temperatura del mare non scenda mai sotto i 20 gradi. E' certo comunque che l'isola ha un clima eccezionale, che le con- sente di puntare sul turismo in ogni stagione. Ma questi non sono i soli motivi di attrazione. Notevole è anche quello costituito dal patrimonio archeologico e artistico, formato in migliaia di anni dalle genti che dominarono questo ponte fra le civiltà occidentali e orientali; dagli achei reduci da Troia ai greci, dai fenici ai romani, dai bizantini ai franchi, dai cavalieri templari ai veneziuni. ai turchi. Un tesoro ricco e copioso, con teatri e santuari della più alta antichità che si alternano a castelli medievali, chiese bizantine, cattedrali gotiche, fortezze con le insegne di San Marco e moschee. Cipro non è « in capo al mondo ». Con poche ore di volo si urriva a Nicosia direttamente da Roma o via Alene. Famagosta e Limassàl hanno frequenti ' collegamenti marittimi con Genova. Napoli e Venezia. Nuovi alberghi sorgono a decine ogni unno: soltanto nei primi sei mesi del 72 ne sono stati aperti ben 11. Tedeschi e nordici preferiscono le spiagge di Limassàl e Famagosta. Il favore di inglesi, francesi e italiani va invece al litorale di Kyrenia, la Si-Tropez di Cipro, e ora anche alla zona di Pàphos, sul « mare di Venere ». I prezzi sono accessibilissimi (la moneta locale è la sterlina cipriota di 1000 mils, di valore identico a quella inglese): nei migliori palaccs non si spende di più di quanto richiedono da noi gli alberghi di seconda categoria. Ottima la cucina, greca e turca. Superbi i vini, resi fumosi in tuttti Europa dai creduti e dui templari. Le strade di Cipro hanno uno sviluppo di ben S mila chilometri, ma soltanto quelle fra i centri principali sono larghe e scorrevoli. E' opportuno servirsi di un'auto propria perché lu circolazione dei mezzi guidali da autisti ciprioti è soggetta alle limitazioni derivanti dalla situazione determinatasi dopo il conflitto del '65, durante il quale gli isolani di origine greca affrontarono quelli di ceppo turco, i primi invocando /'enosis (l'unio¬ ne alla Grecia), gli altri il taksim (la spartizione dell'isola fra Grecia e Ttirchia). Le truppe delle Nazioni Unite ristabilirono la culma. Ma da quel giorno i « buschi blu » non hanno più lasciato l'isola. Sono rimasti in 2 mila (danesi, finlandesi, svedesi, canadesi, irlandesi, austriaci e inglesi, comandati da un generale indiano) per presidiare la « linea verde », che separa le zone in cui si sono raggruppati i turchi da quelle abitate dai greci. Ma gli appurati militari non disturbano le vacanze. La calimi regna dovunque. Tutti sono infuni ben consapevoli che sarà il turismo, e non le urini o la diplomazia, a portare alla definitiva pacificazione dell'isola eliminando le ingerenze esterne. Tulli, greci e turchi, a cominciare da « sua beatitudine » l'arcivescovo Makarios. presidente della Repubblica" il quale è talmente convinto della funzione equilibratrice del turismo che non ha esitato a impegnare il patrimonio personale in una società di costruzioni alberghiere. Aldo Vite "- C.dl S.ANDREA ;C.dlKORMAKITI
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