"Literaturnaja Gazeta,, propone l'iniziativa privata per i servizi di Paolo Garimberti

"Literaturnaja Gazeta,, propone l'iniziativa privata per i servizi Il giornale russo spesso anticipa le decisioni governative "Literaturnaja Gazeta,, propone l'iniziativa privata per i servizi L'Urss dovrebbe seguire "le esperienze della Polonia, della Germania Orientale e dell'Ungheria, dove all'offerta individuale nel settore terziario è concesso un certo margine d'azione sotto il controllo dello Stato" - La proposta tende a suggerire una soluzione per le gravissime disfunzioni e l'arretratezza del settore (Dal nostro corrispondente) Mosca, 2 agosto. La Literaturnaja Gazeta — un giornale che, con il pretesto di inchieste a sfondo sociale, anticipa talvolta le direttive politico - economiche del governo — riconosce oggi la superiorità dell'iniziativa privata nel settore dei servizi e propone di seguire «le esperienze della Polonia, della Germania Orientale e dell'Ungheria, dove all'offerta individuale nel settore terziario è concesso un certo margine d'azione sotto il controllo dello Stato». Le critiche all'inefficienza e all'arretratezza del settore non sono nuove, e la Literaturnaja è quasi sempre il più battagliero tra i giornali, ma la proposta di legalizzare l'iniziativa privata, di fatto già esistente in modo più o meno occulto, è davvero rivoluzionaria. Il settimanale dell'Unione degli scrittori si chiede innanzitutto perché molti cittadini preferiscono ricorrere al cosi detto cjastnik (un uomo tuttofare, che, lavorando sottobanco nelle ore libere, fa tutta una serie di piccoli servizi, come riparare rubinetti, sostituire serrature e via discorrendo) anziché alla Masterskaja di Stato. La risposta, afferma il giornale, è semplice: la qualità e la tempestività del servizio del cjastnik sono nettamente superiori. L'operaio privato tioffre i propri servizi in qualunque ora del giorno e della notte, possiede una sensibilità straordinaria nel trovare soluzioni di ripiego, conosce a fondo la psicologia del cliente, mostra un dinamismo eccezionale, fa un lavoro di qualità e si fa pagare solo a lavoro fatto» (mentre lo Stato richiede, nella maggior parte dei casi, pagamento anticipato e «senza im¬ pegni per il tempo di esecuzione »). Che fa, invece, l'industria di Stato? Essa, risponde la Literaturnaja Gazeta, non solo non «corre dietro al cliente», ma addirittura lo respinge, perché spesso non ha convenienza economica. Facciamo un esempio. Tempo fa, mi si sono rotti entrambi i televisori, nell'appartamento e nell'ufficio. Ho telefonato alla Masterskaja e soltanto dopo due giorni è arrivato l'operaio, a bordo dell'automobile dell'officina, guidata dall'autista. L'operaio ha lavorato un'ora e mezzo attorno ad uno dei televisori, si è rifiutato di riparare l'altro perché, essendo a transistors, non rientrava nella competenza della sua officina, e ha chiesto per tutto il lavoro 3 rubli (poco più di 2100 lire). E' chiaro che lo spostamento dell'operaio e dell'autista, la benzina per la vettura, l'immobilizzazione della medesima per un'ora e mezzo sono costati molto di più alla Masterskaja. E, per giunta, il lavoro è risultato mal fatto. Se quell'operaio avesse lavorato in proprio, con ogni probabilità avrebbe fatto più in fretta e meglio il suo lavoro, anche se, forse, ad un costo leggermente superiore. E 10 stesso dicasi per il servizio nei ristoranti, dove i camerieri nulla fanno per soddisfare 11 cliente, anzi, quando possono, lo respingono con il pretesto che i tavoli sono tutti occupati o che la cucina ha esaurito tutta la scorta delle vivande. Che importa al direttore, impiegato statale, che il potenziale cliente sfugga alla ricerca di un altro ristorante? Il suo salario non cambia, né rischia il licenziamento se gli affari vanno male. Perciò, la Literaturnaja Gazeta propone, come prima tappa, di interessare i dipendenti del settore terziario ai profitti dell'azienda «in modo diretto e sostanzioso, perché le simboliche gratifiche oggi previste per chi lavora meglio non fanno né caldo né freddo». Nulla di nuovo, fino a questo punto, che l'interessamento dei lavoratori ai profitti delle aziende è un esperimento già tentato, non solo nel settore dei servizi, sebbene con risultati non completamente soddisfacenti. Ma il secondo stadio di questo processo di riorganizzazione del settore, proposto dal settimanale, appare tale da mettere in causa anche alcuni princìpi teorici della super-statalizzata economia sovietica. Ricordando che già esistono cooperative di pescatori o dì cercatori d'oro, i cui aderenti vengono pagati solo in base al prodotto fornito allo Stato, la Literaturnaja Gazeta scrive: «Perché non sperimentare cooperative del genere per gestire una catena di laboratori di riparazione, o un caffè, o un albergo con ristorante? D'accordo, sarebbe una cosa inconsueta, ma che male c'è?». «Non sarebbe opportuno consentire ai servizi individuali di riempire quei I vuoti del settore dei servizi che l'industria statale per il momento non è in grado di riempire? Intanto, vi sono già cittadini incoscienti che offrono di sbrigare tali servizi senza informarne il fisco». Sin qui l'iniziativa privata sfortunato finiva in prigione. Paolo Garimberti \era considerata un reato (o. I appunto, un'«incoscienza» fi 1 sca^e) e qualche cjastnik

Luoghi citati: Germania Orientale, Mosca, Polonia, Ungheria, Urss