Roma: detenuti "invitati,, a ritrattare le loro accuse?

Roma: detenuti "invitati,, a ritrattare le loro accuse? L'inchiesta sui "fatti di Rebibbia" Roma: detenuti "invitati,, a ritrattare le loro accuse? Lo afferma una nuova denuncia presentata da un legale romano al giudice istruttore (Nostro servizio particolare) Roma, 31 luglio. (g. g.) I detenuti del carcere di Rebibbia, che sostengono di essere stati picchiati la notte dell'I 1 luglio mentre venivano trasferiti in quello di Regina Coeli, hanno riconosciuto soltanto alcuni fra gli agenti di custodia che, secondo l'accusa, avrebbero organizzato il trattamento punitivo non previsto dai regolamenti. Ma è stato un riconoscimento abbastanza vago: durante un confronto in massa, disposto dal giudice istruttore Squillante, qualche detenuto ha indicato come responsabile del « pestaggio » anche chi la notte degl'incidenti non era in servizio o anche chi non fa parte del corpo degli agenti di custodia. L'operazione si è resa necessaria perché le denunce presentate dai detenuti erano molto generiche sull'individuazione degli eventuali colpevoli. Secondo l'accusa, il ti pestaggio » avvenne al buio. Il giudice istruttore ha disposto che i 45 detenuti, fatti rientrare dal carcere di Regina Coeli in quello di Rebibbia, venissero sistemati in un corridoio a piano terra e attraverso le finestre invitati a riconoscere i « picchiatori » fra un gruppo di 250 persone (tra cui gli agenti di custodia in servizio la notte degl'incidenti) schierate nel cortile su due file. Ogni detenuto è' stato poi chiamato a dire chi, secondo lui, erano i responsabili: qualche agente di custodia è stato riconosciuto con assoluta sicurezza. Un'altra denuncia oggi si è aggiunta alle altre presentate nei giorni scorsi: l'avv. Causarano ha avvertito Squillante che alcuni detenuti avrebbero ricevuto pressioni « perehé modifichino le loro iniziali dichiarazioni » e ritrattino in un certo senso le accuse gravi lanciate contro gli agenti di custodia. « Mentre in un primo momento, sostiene Causarano, che assiste un gruppo di detenuti coinvolti negl'incidenti, le pressioni degli agenti sarebbero state molto minacciose, ora ai reclusi verrebbero fatte promesse di " benefici processuali " da parte di persone solo indirettamente legate all'ambiente carcerario ».

Persone citate: Causarano, Squillante

Luoghi citati: Roma